(UMWEB) – Todi, – “La parità formale tra donne ed uomini deve ancora tradursi pienamente in una parità sostanziale che sappia utilizzare al meglio le competenze femminili.
Per far ciò occorre superare le tante barriere, anche silenziose, che ancora impediscono il pieno dispiegarsi dei talenti femminili che, invece, determinano un forte valore aggiunto nella vita di tutta la società, come è dimostrato da statistiche e dalla realtà delle cose che le esperienze che saranno presentate qui oggi ben evidenziano”. E’ quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo intervento di saluto ai lavori del convegno svoltosi a Todi questa mattina, sul tema “Creatività femminile e innovazione tecnologica: fattori di crescita e competitività sociale ed economica”, organizzato dalla FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), con la collaborazione della Regione Umbria.
“Una iniziativa come quella di oggi – ha proseguito Marini –, anche per il fatto di essere indirizzata ai temi della creatività e della competitività, concorre positivamente a creare una maggiore consapevolezza di questa esigenza, e soprattutto serve a lanciare alle ragazze, alle giovani ed a tutte le donne, un messaggio di fiducia, a far superare l’angoscia con la quale oggi le giovani generazioni guardano al loro futuro. A tutte loro insomma bisogna poter dire che possono avere una ‘chance’ in questo Paese ed in questa regione”.
Per la presidente Marini proprio “le diverse storie” di donne imprenditrici raccontate al convegno “rappresentano il miglior esempio ed il miglior modo per lanciare un messaggio di fiducia, perché sono storie che raccontano, in diversi settori dell’economia, di come la creatività femminile, la maggiore propensione delle donne all’innovazione, alla ricerca, allo studio in generale, arricchiscono il valore dell’impresa e contribuiscono quindi ad una maggiore crescita economica e sociale”.
In un altro passaggio del suo saluto la presidente Marini ha anche sottolineato come proprio “l’innovazione ha bisogno delle competenze femminili le quali, se applicate al lavoro, all’economia e quindi al fare impresa, determinano in tutti questi settori performance migliori”.