(UMWEB) Perugia, – “Anche gli ultimi dati Istat confermano che il Jobs Act ha ulteriormente precarizzato il lavoro a un costo spropositato di 20 miliardi di euro”. Questo il commento di Stefano Vinti dell’associazione culturale Umbrialeft, relativo ai dati sull’occupazione.
“L’incremento rilevato dall’Istat, è bene precisare – ha proseguito Vinti –, è di ‘occupati’ e non di ‘posti di lavoro’, in quanto vengono conteggiati come occupati anche coloro che lavorano solamente un’ora alla settimana. Infatti, a fronte di un aumento di 1 milione di occupati, le ore lavorate sono circa 1,2 miliardi in meno, che vuol dire 700mila occupati a tempo pieno”. “L’aumento percentuale di occupati – ha spiegato ancora Vinti – è di circa la metà dei paesi dell’eurozona, frutto di un impercettibile aumento del Pil, che infatti è in coda alla media dei paesi europei. Quindi, aumenta poco il Pil e aumenta poco l’occupazione”. “Il Decreto Dignità di Di Maio – ha aggiunto Vinti – cambia poco rispetto al Jobs Act, è timido, parziale, inefficace, e mantiene la possibilità, tutta intatta, di licenziare quando il padrone vuole, visto che non interviene sulla reintroduzione dell’articolo 18 a garanzia dei lavoratori”. “E il Pd, invece che continuare a fare propaganda autolesionistica difendendo il Jobs Act – ha concluso Vinti –, cominci a fare una radicale autocritica sulle sue politiche del lavoro”.