(UMWEB) Il Popolo Della Famiglia dà voce a chi vuole perseguire il vero "bene comune" della società. «Alle elezioni comunali di Terni hanno vinto i cattolici...ma si tratta degli "altri" cattolici» così scrive Luca Diotallevi in un articolo sul settimanale La Voce del 14 luglio scorso.
Se dunque, il cattolicesimo è diviso tra Cattolici e Cattolici "altri", nel senso etimologico della parola, chi sarebbe al primo posto, chi al secondo? Quale sarebbe quello "vero", o migliore?
Marilina Piscolla, la candidata più votata della lista del Popolo della Famiglia che ha sostenuto il sindaco Latini con la coalizione del centrodestra, richiama indirettamente l'importanza della compattezza del mondo cattolico, affermando: «Il Popolo della Famiglia, partito aconfessionale e valoriale nato in difesa dei principi non negoziabili, si ispira alla Dottrina Sociale Della Chiesa. I cattolici non dovrebbero forse essere richiamati da questo documento fondamentale?»
«C'è un intero popolo, concretamente cattolico, che è stanco delle fazioni, delle divisioni interne e della mancanza di volontà di molti di camminare nella stessa direzione, verso il bene comune della persona umana e della società in generale. Sicuramente è condivisibile ed in ampi tratti incontrovertibile l'analisi di Diotallevi, in merito alla spaccatura in atto nel mondo cattolico, in cui trovano posto anche i “surrogati di cattolicesimo”, improvvisati ed inconsistenti, che veramente si confinano autonomamente in una "alterità" spesso sterile, quando non dannosa. Rende molto bene l’idea della deriva socio culturale del cattolicesimo senza Concilio che non è sufficiente ad influenzare la politica», ha aggiunto anche Claudio Iacono, in qualità di Presidente del Popolo della Famiglia Umbria.
«C'è un estremo bisogno di un soggetto indipendente dai vecchi schieramenti, capace di riunire queste forze evitando di disperderle, ma allo stesso tempo superandole, raggiungendo quell'idea di società guidata da uno Stato che “rispetti e riconosca i diritti inalienabili della persona umana, della famiglia, dei gruppi minori, degli altri Stati e della Chiesa” come è citato al p.to 7 degli enunciati del Codice di Camaldoli. Crediamo che una strada, tutt’altro che superata, verso cui possiamo convergere universalmente tutti, senza distinzione tra cattolici, cattolici "altri" ed altro ancora, sia già disponibile.», ha concluso Iacono incoraggiando il Prof. Diotallevi a continuare uno studio estremamente interessante per il futuro politico dell’Italia e della stessa Europa.