(ASI) Dopo l’incontro avvenuto lo scorso 20 luglio tra i rappresentanti del comitato pendolari Roma – Firenze, aderente al coordinamento comitati pendolari umbri, con quelli delle istituzioni pubbliche presso la prefettura di Terni, qualcosa potrebbe muoversi entro tempi brevi per i bistrattati pendolari umbri.
Continuamente vittime di ritardi, e decisioni arbitrarie, che penalizzano i treni del cuore verde d’Italia, e non solo, in ossequio alla famigerata “circolare degli inchini”, i pendolari umbri sono ormai giunti all’esasperazione. La situazione, che vede i treni sovraregionali ed intercity da e verso l’Umbria continuamente in ritardo o, a volte, buttati letteralmente fuori dalla linea Direttissima Roma – Firenze, per cedere il passo ai treni Alta Velocità, ha ormai raggiunto un’insostenibile quotidianità fatta di ritardi, disagi e disservizi.
A scendere in campo direttamente sul problema è Gianluigi Giusti, responsabile del coordinamento comitati pendolari umbri, che annuncia l’intenzione di chiedere, quanto prima, un incontro con i rappresentanti di RFI, Trenitalia Trasporto Regionale e Nazionale, della Direzione competente del Ministero dei Trasporti, della Regione Umbria e Regione Toscana, per risolvere la problematica situazione.
“A fronte del previsto cambio di orario, cioè all’entrata in vigore di quello invernale da dicembre 2018, chiederò un’incontro urgente onde discutere la possibilità di modificare anche di poco di alcune tracce orarie dei treni AV. ” – ha annunciato Giusti, che poi ha proseguito – “Riteniamo che andando ad incidere di pochi minuti in particolare sulle partenze si potrebbe risolvere il conflitto di tracce orarie che attualmente si verifica con alcuni treni, in particolare, sovraregionali ed intercity da e per l’Umbria. Sto parlando di quei treni che viaggiano con la maggior massa critica di passeggeri, carichi di studenti e lavoratori pendolari, che servono tutto il territorio umbro e le direttrici per Firenze ed Ancona. Inoltre si tratta di convogli che circolano in fascia oraria cosiddetta protetta, ossia quelli operanti negli orari più critici (dalle ore 6 alle ore 9, e dalle 17 alle 20)”.
Gianluigi Giusti ha poi lanciato l’affondo per quella che viene appunto chiamata “fascia pendolari”, noi chiediamo, come coordinamento comitati pendolari umbri, che il servizio sia tutelato, e che cessi la presente consuetudine che vede molto spesso i passeggeri dei convogli sovraregionali attendere mentre accanto a loro sfilano intere batterie di treni AV, anche se in ritardo. Chiediamo insomma che non vi siano più “figli e figliastri”, e che tutti i passeggeri godano della stessa attenzione ed abbiano la stessa dignità in termini di qualità di servizi oltre che di sicurezza".
Alexandru Rares Cenusa - Agenzia Stampa Italia