IMG 4953(UMWEB) – Spoleto – “È per noi motivo di orgoglio ospitare i rappresentanti di 26 Paesi membri dell’Unione europea per un confronto sull’agricoltura del futuro e ringraziamo la Direzione generale Agricoltura della Commissione Europea, la Rete Rurale italiana e il Ministero delle Politiche agricole per aver scelto la nostra regione come modello.

Questo rappresenta un importante riconoscimento del nostro impegno: la Regione da anni sta investendo molto nel suo Psr, il programma di sviluppo rurale, in ricerca e innovazione, una sfida portata avanti insieme alla rete di imprese, università, mondo della ricerca per un’agricoltura moderna, innovativa e più competitiva”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, porgendo questa mattina a Spoleto il benvenuto ai 180 partecipanti, giunti da tutta Europa, al seminario “Pei-Agri. Gruppi operativi per l’innovazione, dai progetti all’impatto. Costruire un ecosistema innovativo per il futuro”. Due giorni di lavoro, oggi e domani, ai quali prendono parte rappresentanti della Direzione generale Agricoltura della Commissione Europea, di Regioni italiane ed Europee, Rete rurale italiana ed europea, gruppi operativi del Pei-Agri, il nuovo strumento comunitario del Partnenariato europeo per l’innovazione in agricoltura, di organismi pagatori, consulenti, ricercatori. È intervenuta, fra gli altri, la sottosegretaria all’Agricoltura Alessandra Pesce. “Innovazione e ricerca - ha detto l’assessore Cecchini – sono fondamentali per la nostra agricoltura, affinché non esca fuori dai mercati e sia sostenibile, ed è per questo che la Regione ha cofinanziato convintamente le risorse europee investendo nel trasferimento della ricerca nel settore agricolo e nell’industria di trasformazione oltre 20 milioni di euro nella precedente programmazione per lo sviluppo rurale, con la misura 124 con cui sono stati attuati oltre 120 progetti, e 30 milioni nell’attuale programmazione 2014-2020 in cui sono stati attivati, con la misura 16 del Psr, 13 Gruppi operativi e 5 poli di innovazione in cui sono presenti centinaia di imprese, Dipartimenti dell’Università di Perugia, centri di ricerca, il 3 A Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria ed altri soggetti con progetti innovativi che vanno dallo ‘smart-meteo’, ‘smart farming’ per il benessere animale, agricoltura di precisione, logistica di filiera, produzione di materie plastiche da sottoprodotti agricoli, orticoltura 2.0, solo per ricordare alcuni, interessando tutte le principali produzioni dell’Umbria, dall’olio al vino, alla zootecnia e ai suoi prodotti”.
“Senza la ricerca – ha rilevato l’assessore Cecchini – l’agricoltura non va avanti”.
“In questo seminario – ha aggiunto – diamo un nostro contributo al miglioramento del lavoro che si sta facendo e alla costruzione della programmazione futura, quella post 2020, anche mostrando direttamente nelle visite ad alcune delle aziende capofila dei progetti dei gruppi operativi Pei come stiamo operando per far sì che ci siano produzioni sempre più di qualità, per la competitività della nostra agricoltura. Ed è grazie all’Europa, voglio sottolinearlo in maniera particolare, che stiamo ottenendo questi risultati in Umbria e abbiamo queste opportunità per il futuro, facendo rete”.
Gli obiettivi del seminario europeo sono stati richiamati, in apertura del lavori, dalla Capo Unità Ricerca e innovazione della Dg Agri-Commissione Europea, Kerstin Rosenow, che non ha mancato prima di ringraziare per la “accoglienza fantastica” ricevuta in Umbria (dove i partecipanti al seminario hanno visitato ieri anche Assisi) e per il cibo, in particolare per i prodotti tipici dei vari territori che hanno potuto gustare nella serata del loro arrivo in Umbria.
“Questo seminario – ha detto – è di grande importanza poiché servirà a costruire il percorso con cui daremo forma al futuro della nostra agricoltura. È molto importante guardare come semplificare il processo, imparando dalle buone pratiche nell’attuazione dei progetti sostenuti da questa programmazione. Ricerca e innovazione – ha reso noto – nella Politica agricola comune post 2020 verranno rafforzati: è previsto infatti il raddoppio delle risorse finanziarie rispetto all’attuale Pac e i Pei continueranno ad esserci e a costruire ponti fra ricerca e pratica agricola”.
“Il viaggio dei Parteneriati europei per l’innovazione in agricoltura – ha ricordato Kerstin Rosenow – è cominciato nel 2012 ed è fiorito nel tempo. Ad oggi sono 680 i Gruppi operativi attivati in tutta Europa e il numero è in continuo aumento. Dobbiamo far sì che ricerca e agricoltura si incontrino sempre più e meglio e questi numeri dimostrano che siamo sulla buona strada perché abbiamo lavorato insieme. Il seminario di Spoleto ci serve appunto a parlare di questa sfida comune e a scambiarci esperienze per trovare anche nuove soluzioni affinché le pratiche innovative siano inserite nel ‘radar’ quotidiano e si migliori la collaborazione e il far rete”. “C’è un fabbisogno di innovazione e di conoscenze molto forte nel sistema agroalimentare – ha detto il sottosegretario alle Politiche agricole Alessandra Pesce – ed è perciò della massima importanza la messa a sistema di quanto il mondo della ricerca riesce ad esprimere. Allo stato attuale, in Italia sono 207 i Gruppi operativi attivati con il Programma di sviluppo rurale, finanziati con 188 milioni di euro. Un investimento rilevante. È necessario innanzitutto la promozione dell’azione di rete che si sta facendo a livello europeo e nazionale per far comprendere appieno le opportunità e per un intreccio più stretto fra domanda e offerta di ricerca che richiede un confronto più diretto fra ricercatori e mondo operativo”. Il sottosegretario si è soffermata su altri due punti cardine: “Trovare la modalità più adeguata perché fare innovazione non sia appannaggio solo delle grandi imprese, ma ne possa beneficiare la più ampia platea delle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto produttivo italiano” e “fare formazione”.
“Gli obiettivi di questo seminario e il vostro lavoro per lo sviluppo della ricerca e la messa a punto di una rete per l’innovazione e la sostenibilità delle produzioni – ha concluso il sottosegretario Alessandra Pesce – è uno degli strumenti chiave anche per raggiungere un obiettivo di portata mondiale quale quello che la Fao ha lanciato ieri con la Giornata mondiale dell’alimentazione, quello di impegnarsi per la ‘fame zero’ nel 2030”.
Domani, giovedì 18, nella giornata conclusiva del seminario si farà il punto su quanto appreso dai Gruppi operativi: risultati, successi, networking e collaborazione, affrontando anche tematiche da sviluppare per migliorare i progetti in corso e per la nuova programmazione.


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