Nella prima seduta della XI legislatura dell’Assemblea legislativa dell’Umbria non è stato raggiunto il quorum necessario per l’elezione del presidente dell’Aula di Palazzo Cesaroni. Nelle prime tre votazioni sono stati espressi 13 voti a favore di Marco Squarta, 8 le schede bianche. L’Assemblea è riconvocata per domani alle ore 10 per ulteriori votazioni nelle quali sarà sufficiente la maggioranza assoluta.
(UNWEM) Perugia, – Nulla di fatto nella prima seduta della XI legislatura dell’Assemblea legislativa dell’Umbria perché non è stato raggiunto il quorum necessario per l’elezione del presidente dell’Aula di Palazzo Cesaroni. Nelle prime tre votazioni sono state espressi 13 voti per Marco Squarta, proposto nel corso del dibattito da Eleonora Pace (FdI) per conto della maggioranza, mentre otto sono state le schede bianche. L’Assemblea è riconvocata per domani alle ore 10 per ulteriori votazioni relative all’elezione del Presidente e dell’Ufficio di Presidenza nelle quali sarà sufficiente la maggioranza assoluta.
Il consigliere Fabio Paparelli, in qualità di consigliere anziano, affiancato dai consiglieri-segretari Francesca Peppucci (Lega Umbria) e Thomas De Luca (M5S), ha presieduto la prima seduta dell’Aula, dichiarando formalmente aperta la XI legislatura dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Prima delle operazioni di voto Paparelli ha sottolineato come “il voto ha restituito un quadro politico peculiare, con una maggioranza chiaramente definita ed un’unica minoranza. L'auspicio che faccio a tutti è quello di saper cogliere la novità di questi tempi, mettendosi in sintonia con la società umbra nel suo complesso e valorizzando il ruolo delle istituzioni democratiche regionali a partire da questa Assemblea, che è il luogo più alto dell'incontro e del confronto dialettico tra le forze politiche ed al contempo uno straordinario strumento per rendere effettiva e partecipata la vita civile e democratica delle nostre comunità. Il prossimo anno festeggeremo i 50 anni della nascita del Consiglio regionale. Abbiamo l’opportunità e la responsabilità di onorare al meglio il prossimo cinquantennale delle Istituzioni regionali perché sia un’occasione per fare un bilancio su ciò che siamo stati e ciò che vorremmo essere”.
INTERVENTI
Eleonora PACE (FdI) ha proposto “a nome dei gruppi di maggioranza” Marco Squarta come presidente dell’Assemblea legislativa.
Tommaso BORI (Pd): “NOI PORTEREMO AVANTI UNA DISCONTINUITÀ SUI METODI SENZA DISCONOSCIMENTI SU VALORI E PROGETTI. STUPISCE IL SILENZIO SULLA CONDANNA DELL’ASSESSORE COLETTO. Queste elezioni rappresentano un pagina di storia, con un risultato ben definito che comporta grandi responsabilità. L’Umbria è sempre stata uno dei territori in cui si vive meglio in Europa e nel mondo. L’Umbria è l’area interna delle aree interne. Nel dopoguerra era un territorio di grande povertà e arretratezza, ma ha saputo riscattarsi e rialzarsi grazie al proprio gruppo dirigente. La fondazione della Regione è stata una scelta di grande lungimiranza politica. Da qui nacque il primo piano di sviluppo che divenne un esempio a livello italiano. Un riscatto nato anche dalla cultura. Il nostro territorio da più di 700 anni fa ricerca con i nostri Atenei: abbiamo una popolazione tra le più istruite a livello italiano e europeo. Il diritto allo studio per tutti è stato garantito in primis dalla Regione. L’Umbria è anche esempio per il sociale, con uno dei primi piani regionali. Il tema del lavoro è croce e delizia: noi formiamo persone capaci e qualificate, che spesso sono costrette a spostarsi per trovare lavoro. Questo è il vero dramma della nostra terra. Nelle infrastrutture l’Umbria deve rompere il proprio isolamento, come in parte è stato fatto. Esprimo poi orgoglio per la sanità umbra che è altra rispetto a quella letta sui giornali. Una sanità che rivendichiamo come pubblica e uguale per tutti. Importare il modello lombardo in Umbria non funziona e neanche importare un assessore dal Veneto. Fare l’assessore non è un mestiere. Questa subalternità non è accettabile. Dispiace oggi l’assenza dell’assessore Coletto. Mi stupisce il silenzio della Presidente circa la condanna dell’assessore Coletto. Avete scelto una persona esterna, lontana dall’Umbria a livello geografico e di valori. Avere in Giunta una persona che ha subito una condanna è grave, ma una condannata per razzismo è inaccettabile. L’Umbria respinge le idee portate avanti dal nuovo Assessore. Chiediamo alla Presidente se sapeva o era allo scuro. La delega alle discriminazioni data a Coletto è un cortocircuito”.
Andrea FORA (Patto civico per l’Umbria): “OCCORRE NUOVA IDENTITÀ ISTITUZIONALE E PARTECIPATIVA. AUSPICO LEALE COLLABORAZIONE FRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE PER LAVORARE SU CONTENUTI E PROPOSTE - Cambiamento e discontinuità sono le due parole più ricorrenti ascoltate in tutta la campagna elettorale, da parte di tutti. I cittadini hanno consegnato a tutti noi eletti la forte richiesta di una profonda azione riformatrice e innovatrice. Il compito di tutti noi, maggioranza ed opposizione, dovrà essere quello di svolgere fino in fondo il ruolo che ci è stato assegnato avendo come supremo interesse il bene comune dell’Umbria, evitando sterili contrapposizioni che i cittadini non capiscono più. Questa Assemblea legislativa sarà chiamata a ridiscutere una nuova e forte identità regionale, almeno sotto tre profili: valoriale, istituzionale ed economico. E non sarà una maggioranza regionale, per quanto a trazione leghista, a mutare il dna degli umbri. Noi ci faremo garanti di questi valori. Molte aree di questa regione si sentono orfane. l’Umbria dei ‘cento campanili’, dei Sindaci e delle comunità protagoniste dovrà trovare il modo di emergere e far sentire la sua voce dentro al Palazzo e contare anche fuori. Auspico che il prossimo Presidente di questa Assemblea sia anche il primo che dia vita davvero a sedute consiliari itineranti nel territorio. La presidente Tesei è espressione di un partito che fino a pochi mesi fa proponeva situazioni di autonomismo differenziato molto sbilanciato sul fronte degli egoismi regionali e che avrebbero danneggiato pesantemente l’Umbria, oggi che la Lega è al governo dell’Umbria auspichiamo che i suoi esponenti smettano i panni di tifosi pasdaran e riflettano su quale assetto istituzionale sia migliore per la nostra regione e quali alleanze costruire nell’Italia di mezzo. Va ricostruita una nuova identità economica e produttiva. C’è bisogno di azioni che partano da una visione, da tutte le comunità, che prenda le mosse da una grande energia pulita di cui è ricco il nostro territorio ed il nostro tessuto imprenditoriale e sociale, ma che ha necessità di trovare nell’Ente Regione l’attenzione giusta per crescere di dimensione. In Umbria il Pil diminuisce, mentre in altre regioni cresce. Noi non ci auguriamo il fallimento della maggioranza, ma la vittoria dell’Umbria. Auspico dunque una leale collaborazione fra maggioranza e opposizione, innovando anche il modo con cui si fa politica. Rispetto al passato potrete gestire una quantità di risorse superiore della programmazione europea, che mi auspico potremo insieme programmare con una visone strategica del loro sviluppo e non per consolidare facile consenso elettorale”.
Vincenzo BIANCONI (Gruppo misto) “NECESSARIA LEGGE DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA. IL FUTURO SI CAMBIA CON METODO. SERVE DARE UNA DEFINIZIONE AL FUTURO - Nella mia candidatura alla presidenza della Regione c’era l’ambizione di poter contribuire alla costruzione di un nuovo modello di politica e di un nuovo modello di gestione della macchina regionale. Ambizione cullata e custodita nei tanti anni di imprenditore, di rappresentante associazioni di categoria e nei ruoli sociali svolti per amore di questa terra. Un modello che voleva avere come punto di caduta il rilancio dell’economia, dare serenità agli anziani di oggi e di domani davanti ad una sanità accessibile e sostenibile, dare la possibilità di scegliere alle nuove generazioni di continuare a vivere in un’Umbria sana ed etica. Questa resta la mia missione all’interno di questa Assemblea regionale, nel rispetto che ho per i cittadini, sia per quelli che mi hanno votato che per tutti gli altri. In campagna elettorale ho sempre detto che qualsiasi forza politica o coalizione fosse andata a governare la Regione, da sola non ce l’avrebbe fatta a rimetterla in marcia, perché l’Umbria non si può rilanciare verso il futuro se dietro l’azione istituzionale non c’è una grande azione popolare. I cittadini daranno il massimo delle energie soltanto se coinvolti ed ascoltati. La politica deve partire dai territori e non dal Palazzo. Anche con la presidente Tesei ci siamo trovati ad affrontare il tema dei territori da rilanciare, territori tutti diversi e tutti che si sentono abbandonati. Questo dovrà essere il punto di partenza. Insieme siamo subito chiamati a costruire una legge di democrazia partecipativa reale. Solo così si potranno cambiare le cose: con metodo e chiarezza. In questo modo si potrà pretendere dai cittadini massimo supporto e sacrifici. Così si potranno capire, sui territori, le migliori scelte da fare. I problemi nel territorio umbro sono diversi, anche all’interno dello stesso cratere sono diversi. E non esiste una formula per risolverli. Bisogna andare e capire ed insieme ad esperti, alle comunità civili, economiche ed ai Sindaci costruire un modello di rilancio. Il futuro si cambia con metodo. In Italia, come in Umbria è mancata una visione di prospettiva a venti anni, come avviene in tutti paesi moderni del mondo. Su questo dovremo lavorare insieme ed una legge di democrazia partecipativa ci può aiutare in questo senso. Da qui si potranno affrontare le emergenze attuali, ma anche quelle di domani e quelle che avremo tra cinque anni, che dovranno stare all’interno di un disegno strategico. Spesso abbiamo parlato dei giovani che hanno lasciato l’Umbria e continuano a farlo perché non vedono un futuro, quel futuro su cui questa Assemblea, la Regione dovrà avere un ruolo importante. Un futuro che dovrà essere condiviso anche dalle Università, dagli enti di formazione e che sia lo stesso nella visione delle aziende di ogni settore economico. Solo così la nostra azione avrà avuto un senso nuovo e diverso. L’Umbria è in crisi ed ha bisogno di una nuova stagione, di bella politica da parte di tutti. Sarò attento osservatore e contrasterò le ingiustizie che andranno contro i valori ed i principi che ci vengono riconosciuti nel mondo. Garantirò impegno, idee e contenuti per il bene dell’Umbria”.
Thomas DE LUCA (M5S): “LA DIVERSITÀ DI OPINIONI È UNA RICCHEZZA E PORTA A RISULTATI MIGLIORI PER I CITTADINI. BASTA CON LE DECISIONI PRESE SOPRA LE TESTE DELLA GENTE, C’È UNA DISTANZA FRA CITTADINI NON DI SERIE A E DI SERIE B MA TRA SERIE A E SERIE Z. Quella del Movimento 5 stella sarà un’opposizione propositiva, finalizzata al bene comune. Non perdiamo tempo a progettare un futuro che nasce già morto, ma andiamo verso un futuro di inclusione e solidarietà. Ci sono tanti cittadini di questa regione che ogni giorno faticano a mettere insieme il pranzo con la cena, territori dove la disoccupazione supera il 50 per cento. La priorità dovrà essere il lavoro e l’occupazione, costruire un’interfaccia con le imprese, con chi ha il coraggio di fare impresa in questa regione. Liberare la parte produttiva della regione dalle scartoffie e dai legacci di una burocrazia schizofrenica. L’atteggiamento nei confronti delle multinazionali non tiene conto delle esigenze di chi nei territori ci vive. Diminuire la pressione fiscale per rendere il made in Umbria sinonimo di eccellenza e qualità. La Presidente dia un segnale alla regione esprimendo un parere contrario all’ampliamento del conferimento dei rifiuti nel ternano, come esplicitato dal sindaco di Terni. Necessario lavorare per riuscire a dare diritto di accesso alla cura per i cittadini umbri. Siamo ancora in testa alla classifica delle morti per overdose e le persone con disabilità faticano a trovare risposte alle proprie esigenze. Ci sono territori dove il lavoro non c’è nemmeno per i soggetti svantaggiati. I Comuni sono ormai stazioni appaltanti delle Asl e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il tema centrale deve essere l’equilibrio territoriale, stesso trattamento per tutti i territori”.
Stefano PASTORELLI (LEGA): “VORREI RASSICURARE TUTTI SULLA NOSTRA VOLONTÀ DI FARE IL MEGLIO PER L’UMBRIA. NON SMANTELLEREMO QUANTO C’È DI BUONO NELLA SANITÀ, MA FAREMO LE NOSTRE PROPOSTE. Auguro a tutti e soprattutto ai consiglieri di opposizione di poter svolgere al meglio il proprio lavoro, ma ciò che ho sentito negli interventi della minoranza mi fa pensare di essere su ‘scherzi a parte’. Ho sentito parlare di disabilità e vorrei ricordare che con la Lega al governo c’era un Ministero per le disabilità che è stato tolto dall’attuale esecutivo. Non posso non sottolineare l’insensibilità politica del collega Bori nel sollevare questioni su persone che non sono presenti qui in Aula oggi. Concludo con le parole di San Francesco D’Assisi che devono essere un augurio e un filo conduttore per tutti noi: cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
Roberto MORRONI (FI -vicepresidente Giunta regionale): “NON C’È SPAZIO PER AMARCORD O RIVENDICAZIONI DI STAMPO PROPAGANDISTICO. BASTA CON LA PROPENSIONE ALLA POLEMICA CHE NON È QUELLO CHE SERVE A UN’AULA CHE HA BISOGNO DI UN CONFRONTO ALTO, CHE DEVE ESSERE ALIMENTATO ANCHE DA CHI SIEDE NEI BANCHI DELL’OPPOSIZIONE. Il 27 ottobre ha segnato una cesura netta, la fase che si apre è carica di responsabilità non solo per chi dovrà guidare la Regione ma grava su tutti. Con un presente così complesso e così delicato nessuno si può chiamare fuori. Nessuno può mettere in discussione il profilo democratico di questa amministrazione, sono certo che ci sarà un comportamento responsabile, verso la ricerca di quegli spazi di benessere che sono stati compromessi. Non abbiamo più il tempo di riagganciare quei treni che sono passati”.