(UNWEB) Perugia. Nella sessione dedicata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il consigliere Andrea Fora (Patto Civico per l’Umbria) ha chiesto all’assessore Melasecche di poter conoscere gli intendimenti della Giunta in merito “ai contributi per le famiglie in affitto in difficoltà a causa emergenza Covid19”.
Illustrando l’atto in Aula Fora ha domandato “quali urgenti azioni intende porre in essere la Giunta per dare soluzione al grave disagio di tantissime famiglie umbre che vivono in affitto e quali criteri di accesso per i contributi si intendono adottare, quali modalità di erogazione, e per quante mensilità si prevede di dare il sostegno all'affitto. Chiediamo inoltre se la Giunta intende aggiungere risorse proprie dal bilancio per finanziare tali misure di sostegno alle famiglie in affitto, qualora le attribuzioni del Governo alla nostra Regione fossero insufficienti rispetto alle necessità riscontrate anche mediante apposito monitoraggio e rilevazione da parte dei comuni. Ricordo che altre Regioni hanno già predisposto misure idonee con delibere di Giunta per contributi per gli affitti da erogare da parte dei comuni mediante criteri più elastici e larghi rispetto al passato, seppure ovviamente avendo come riferimento famiglie che vivono in stato di disagio sopraggiunto a seguito dell'emergenza Covid, ma molto più semplificate in termini di modulistica, requisiti e modalità di erogazione. Secondo le ultime stime del Sunia, 7mila famiglie umbre faticheranno a pagare l'affitto delle case in cui abitano. Il Governo, con il decreto 'Cura Italia' destina 60milioni di euro cui si aggiungono 9 milioni e mezzo di trasferimenti dal Fondo per morosità incolpevole. Per l'Umbria non saranno sufficienti le risorse parametrate alla quota spettante, solo alcuni target di popolazione ne usufruiranno, e con l'emergenza i criteri e i tempi di assegnazione delle risorse devono essere previsti nell'immediato. Perciò chiedo quando entreranno in vigore le misure e come verranno ripartite le risorse, e se la Regione metterà risorse proprie”.
L'assessore Enrico Melasecche ha spiegato che la legge '23/2003' prevede contributi pubblici dal fondo nazionale per l'affitto, poi ci sono risorse per la morosità incolpevole e l'ultimo Decreto legge per far fronte al disagio inasprito dall'emergenza. Per i morosi incolpevoli il decreto ha istituito presso Il Ministero un apposito, destinato ai locatari di immobili di proprietà privata che si sono trovati impossibilitati a pagare il canone locativo. La ripartizione effettuata dal Ministero prevede per l'Umbria nel 2020 circa 670mila euro. La Giunta ha individuato fra i Comuni ad alta tensione abitativa i destinatari, nuclei familiari morosi incolpevoli, impossibilitati a pagare causa licenziamento, accordi sindacali o aziendali con riduzione dell'orario di lavoro, cassa integrazione, contratti a termine non rinnovati, cessazione delle attività dovute a cause di forza maggiore, malattia grave, infortunio, invalidità di uno dei componenti nucleo, oppure decesso dell'unico possessore di reddito. L'intervento della Regione prevede tre casi: il primo quando il proprietario formula la rinuncia allo sfratto per due anni, consta di un contributo del 50 della morosità fino a 3mila 200 euro, oppure un contributo di 200 euro per 24 mesi destinato al canone di locazione. Il secondo, nel caso di differimento dell'esecuzione di sfratto per il tempo necessario, prevede il 50 per cento dell'importo complessivo fino a 3mila euro, oppure 200 al mese per la sospensione. Poi, nel caso di nuovo alloggio e nuovo contratto a canone concordato, fino a 1200 euro oppure 200 per 34 mesi. Il Fondo nazionale per l'affitto prevede in totale la somma di 2 milioni e 677mila euro, derivante dal contributo statale e da quello regionale, con bandi dei Comuni che dovranno essere stilati entro il 15 giugno, cui si va ad aggiungere la somma prevista dal Governo, 140milioni complessivi, di cui 2,5 milioni per l'Umbria, che portano il totale a 5,2 milioni di euro complessivi, non appena ci sarà la disponibilità da parte del Governo nazionale”.
Nella replica conclusiva, Fora ha apprezzato il fatto che “la Giunta non si è limitata a trasferimenti di risorse nazionali, ma ha previsto anche risorse proprie. Importante sarà orientare i Comuni per avere criteri omogenei onde evitare che in comuni limitrofi ci siano criteri diversi. Però ci sono target di persone che a oggi sono escluse dai provvedimenti, come gli inquilini delle case popolari, dove i canoni di affitto agevolato sono quasi a quote di mercato in base all'Isee, quindi onerosi, e gli immigrati, i quali non possono accedere se non hanno un contratto di lavoro attivo alla data del bando, eventualità piuttosto difficile. Sono poi esclusi target di persone che hanno provato a recuperare parte dell'affitto nel 730, recuperando ben poche risorse ma così facendo venendo anche esclusi dalla possibilità di accesso a questi aiuti. Anche essi oggi sono esclusi dagli interventi per gli affitti”.