106748937 2744034285833592 2828722890530593088 oL’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di legge dei consiglieri Andrea Fora (Patto civico), Michele Bettarelli, Tommaso Bori (Pd), Paola Fioroni, Valerio Mancini (Lega), Eleonora Pace (FdI), Stefano Pastorelli, Francesca Peppucci (Lega) riguardante modifiche al Sistema regionale di istruzione e formazione professionale (legge regionale “30/2013”).  

 

(UNWEB) Perugia,  L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di legge dei consiglieri Andrea Fora (Patto civico), Michele Bettarelli, Tommaso Bori (Pd), Paola Fioroni, Valerio Mancini (Lega), Eleonora Pace (FdI), Stefano Pastorelli, Francesca Peppucci (Lega) (Componenti della Terza Commissione) riguardante modifiche al Sistema regionale di istruzione e formazione professionale (legge regionale “30/2013”). Le modifiche alla legge 30 vanno ad incidere sulle possibilità di scelta dei ragazzi dai 14 ai 16 anni, che hanno terminato la scuola media e intendono avvicinarsi alla formazione professionale, consentendogli di farlo da subito, senza attendere, come prevede la legge attualmente, di fare un anno negli istituti scolastici pubblici e il secondo e terzo in regime di sussidiarietà attraverso indirizzi professionali. 

La proposta di legge, illustrata in Aula dai consiglieri Pace e Fora (rispettivamente presidente Terza commissione e primo firmatario), prevede anche cambiamenti nei bandi di finanziamento, triennali anziché annuali come oggi, per evitare l’evenienza che i percorsi di istruzione abbiano inizio in ritardo per mancanza di fondi, o per assenza di tempestive e adeguate deliberazioni. L’articolato prevede ogni caso specifico del percorso di apprendimento, di durata triennale per il rilascio della qualifica professionale e quadriennale per il diploma, con modalità anche complementari: apprendistato, con contenuti di applicazione pratica non inferiori al 40 per cento dell’orario per il secondo anno e del 50 per cento per terzo e quarto anno; alternanza scuola lavoro per almeno 400 ore annue; impresa formativa simulata, con periodi di applicazione pratica non inferiore a 400 ore annue, quale strumento propedeutico ai percorsi di alternanza scuola lavoro o di apprendistato, misure che si rivolgono particolarmente agli studenti quattordicenni.

Eleonora PACE ha sottolineato che “il nuovo Sistema regionale di istruzione e formazione professionale punta ad assicurare l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione; elevare le competenze generali delle persone, di ampliare le opportunità di acquisizione di una qualifica professionale; innalzare  generalizzato dei livelli di istruzione dei giovani, il conseguimento del successo scolastico e formativo, la prevenzione e il contrasto dell’abbandono scolastico; dare  pari dignità fra le discipline e le attività attinenti la formazione generale e culturale e le discipline professionalizzanti; realizzare misure di accompagnamento, anche per sostenere il passaggio tra il sistema dell’istruzione e quello della formazione professionale e viceversa, anche attraverso procedure di riconoscimento dei crediti acquisiti, ai fini del raggiungimento di più alti livelli di istruzione e formazione; attivare esperienze professionalizzanti finalizzate a favorire la transizione e l’inserimento nel mondo del lavoro; mettere a disposizione degli studenti di un’offerta unitaria, coordinata e flessibile nei contenuti e nelle modalità organizzative, in grado di corrispondere alle esigenze degli allievi e delle imprese.
La revisione della legge 30 è quindi finalizzata a rendere la normativa regionale vigente coerente con le norme che a livello nazionale hanno definito tratti unitari e norme generali sull’istruzione. La proposta di legge mira a promuovere la centralità della persona, attraverso la realizzazione di azioni volte a garantire la partecipazione e la libertà di scelta dei percorsi formativi e di istruzione, l’innalzamento dei livelli culturali e professionali, la libertà di scelta educativa della famiglia e la pari dignità dell’istruzione e della formazione professionale, con particolare attenzione alla domanda formativa più debole e per rispondere alle caratteristiche personali e ai diversi stili di apprendimento dei giovani, puntando a ridurre il rischio di dispersione scolastica e formativa.
La principale modifica introdotta alla legge regionale 30/2013, portare a tre anni il percorso realizzato dagli Organismi di formazione professionale, è finalizzata a dare pari dignità ai canali dell’istruzione e formazione, tramite anche la definizione a livello nazionale di standard di competenze e conoscenze comuni ai due sistemi formativi e relativi ad un numero definito di qualifiche individuate tra quelle più richieste dal mercato del lavoro. La finalità ultima è quella di consentire l’acquisizione di competenze e conoscenze sia di base che tecnico professionali che facilitino l’inserimento nel mondo del lavoro e che da tale mercato sono richieste. Da una parte dunque si punta a prevenire e ridurre la dispersione scolastica, dall’altra attribuire a questo segmento educativo una funzione strategica nella crescita della Regione”.

Andrea FORA ha poi rimarcato che “questa legge rappresenta un passaggio storico per l’istruzione e la formazione professionale in questa regione: per la prima volta in Umbria  viene infatti riconosciuta la rilevanza educativa e culturale del lavoro, dopo anni di attesa per un adeguamento normativo che in Italia è stato fatto dal 2015. I percorsi di IEFP (Sistema di istruzione e formazione professionale) costituiscono uno dei canali per assolvere l’obbligo di istruzione e il diritto dovere per i giovani 14-17enni. Rappresentano un segmento che, a fronte della capacità di svolgere in modo efficace sia una funzione professionalizzante sia di recupero all’apprendimento di allievi a rischio di abbandono, risulta a molti sconosciuto. Una formazione che ha scontato pregiudizi rispetto alla formazione offerta dal sistema educativo e formativo statale. Una formazione erroneamente considerata ‘minore’ in quanto maggiormente orientata al lavoro e alle professioni. I percorsi IEFP in tutti questi anni, hanno operato mettendo al centro il valore educativo e i progetti di vita di tantissimi ragazzi che, a fronte di percorsi scolastici precari o semplicemente di una vocazione maggiormente orientata al fare, sono stati educati a cogliere le proprie identità, presi in carico da educatori e insegnanti che ne hanno fatto spesso una missione, offrendo un ambiente educativo  globale, con percorsi personalizzati che vedono in ogni giovane singolarità e qualità individuali da valorizzare per farli crescere come  persone, cittadini e lavoratori. L’offerta formativa triennale di IEFP è rivolta ai giovani in uscita dal primo ciclo di istruzione e si aggiunge ed integra l’offerta formativa scolastica dell’istruzione secondaria di secondo grado. Essa dovrà essere supportata da azioni mirate di orientamento a regia regionale, finalizzate a rendere trasparenti le molteplici possibilità formative offerte dalle normative nazionali e regionale”.

INTERVENTI:
Donatella PORZI (PD): “Se siamo arrivati con ritardo lo dobbiamo al fatto che questo passaggio che vedeva concorrere allo stesso obiettivo diversi percorsi presentava più di una perplessità rispetto ad un sistema di formazione strutturato sull’esempio di altri Paesi europei che in Umbria ha avuto un forte dibattito. Avevamo tre sistemi di formazione che permettevano il conseguimento della qualifica professionale attraverso percorsi riguardanti, l’istruzione da una parte (Scuole professionali), l’apprendistato ed infine la formazione professionale. Tre sistemi tutti validi, ognuno con la propria specificità. Si tratta di una prima valutazione chiamati a fare a 14 anni, quando non tutti i ragazzi hanno un adeguato grado di maturazione per poter scegliere il proprio percorso di formazione. Da considerare anche un altro fattore di ordine più pratico: l’istruzione professionale che, di fronte alla ‘concorrenza’, ha messo in piedi un sistema di resistenza. Bene il richiamo che viene fatto alla delicatissima questione dell’orientamento, vanno aiutate le famiglie nella scelta. La formazione professionale ha comunque dimostrato negli anni di guardare alla persona e alla formazione nella sua complessità. Nel tempo, in Umbria, c’è stato un grande investimento mirato all’acquisizione delle competenze non soltanto tecniche e pratiche. l’Umbria è la regione con il più basso livello di abbandono scolastico e questo grazie al progetto di vita fatto per ogni ragazzo. Bene il livellamento tra istruzione e formazione”.

Assessore Paola AGABITI: “a distanza di sette anni appare opportuno avviare una stagione nuova per il sistema integrato di istruzione e formazione professionale. Questa proposta di legge rappresenta un passo in avanti importante nell’adeguare la norma stessa anche rispetto al contesto di riferimento, nella definizione di un approccio sempre più orientato all’adeguamento dell’offerta formativa dell’intero sistema rispetto alla domanda espressa anche dal mondo produttivo. Il sistema di istruzione e formazione professionale, in Umbria, si presenta con numeri importanti sia rispetto ai percorsi attivati dalle agenzie formative che sulle qualifiche conseguite presso gli Istituti professionali in regime di sussidiarietà. Un sistema che si presenta con elementi di importante interesse anche nei confronti di ragazzi che concludono gli studi della Secondaria di primo grado e delle loro famiglie. Di norma si iscrivono al primo anno circa 150 allievi. Per i percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale in regime di sussidiarietà integrativa da parte degli Istituti statali, gli iscritti nell’anno scolastico 2018/19 sono stati 1.301 e gli allievi qualificati sono stati 1.051. La modifica della legge puntualizza due elementi sostanziali: il riconoscimento del ruolo che i centri professionali accreditati svolgono nell’intero sistema; la centralità di un’attenta programmazione pluriennale dei percorsi formativi con messa a sistema degli strumenti finanziari disponibili. Di estrema importanza è la previsione di un meccanismo specifico per le agenzie formative del sistema regionale. Un accreditamento che tenga anche conto delle peculiarità di percorso per un significativo innalzamento dei livelli qualitativi. La Giunta promuoverà momenti di confronto con i diversi interlocutori del sistema e per venire in tempi rapidi all’adozione di un sistema innovativo e coerente con le esigenze delle realtà di riferimento. Le misure di riprogrammazione Por Fse 2014-2020, riferite al sostegno all’istruzione la cui dotazione finanziaria è di 4 milioni di euro ed interventi di sanificazione delle scuole e delle strutture del diritto allo studio universitario la cui dotazione è di 3 milioni, si intendono applicabili a pieno titolo anche alle agenzie pubbliche e private che svolgono attività di istruzione e formazione professionale. Mostreremo massima attenzione e disponibilità anche per l’orientamento scolastico”.


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