(UNWEB) –Perugia - Il sistema sanitario umbro chiude il 2019 con un risultato positivo di gestione pari a 232 mila 518 euro: lo comunica l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, informando che la Giunta regionale ha approvato il Bilancio d'esercizio 2019 del Sistema Sanitario Regionale, come previsto dal Decreto Legislativo n. 118/2011 che disciplina, tra l'altro, le modalità di redazione e di consolidamento dei bilanci degli Enti del sistema sanitario regionale, ovvero l’ Holding Regione con le 4 aziende sanitarie.
“Pur non registrando numeri in negativo – evidenzia l’assessore Coletto - rispetto al 2019 si evince un forte decremento dell’utile conseguito in quanto si è passati dai circa 4 milioni del 2018 ai 233 mila del 2019. Questo decremento – continua l’assessore - è dovuto alla forte riduzione del valore della produzione delle quattro aziende rispetto ai costi sostenuti. Si passa infatti, da un differenziale di 14 milioni a 2 milioni circa (in percentuale l’87 per cento in meno). In parole semplici, vuol dire che i costi sostenuti non hanno determinato ricavi adeguati, come avveniva negli anni precedenti. Ciò è da imputare a vari fattori, uno tra tutti ad esempio la scelta della passata amministrazione di limitare la mobilità attiva, che ha determinato un aumento dei costi della produttività senza che questo sia stato compensato dagli utili. Si tratta di scelte del passato tutt’ora penalizzanti – ha sottolineato Coletto – che produrranno effetti negativi a lungo termine. Occorrerà un lungo e duro lavoro per invertire la rotta, visto che bisognerà controllare in modo puntuale i flussi per capire esattamente da dove arriva la riduzione dei ricavi”.
Dall’analisi complessiva emerge che si è passati da un valore della produzione, nel 2018, pari a 1.925 milioni a 1.910 milioni nel 2019, con un decremento di circa 15 milioni, nonostante il FSN assegnato nel 2019 alla Regione Umbria sia risultato maggiore di circa 12 milioni. La voce che ha determinato questo gap è “Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria”, che nel 2019 subisce un decremento di ben 21 milioni.