L’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto la mozione di Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) che chiedeva alla Giunta regionale il “coinvolgimento dei rappresentanti delle ‘libere’ professioni’ nel processo di partecipazione e di programmazione dei fondi strutturali”. Nonostante la non approvazione dell’atto di indirizzo, l’assessore Paola Agabiti ha precisato comunque che “la Giunta rivolge sempre grande attenzione al tema della concertazione e dell’ascolto di tutte le parti interessate, sia nella fase della programmazione che di attuazione dei fondi europei”.
(UNWEB) Perugia, L’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto la mozione di Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) che chiedeva alla Giunta regionale il “coinvolgimento dei rappresentanti delle ‘libere’ professioni’ nel processo di partecipazione e di programmazione dei fondi strutturali”. L’atto è stato bocciato alla luce di 9 voti favorevoli (Meloni, Bettarelli, Paparelli, Bori-Pd; Fora-Patto civico; Bianconi-Misto; De Luca-M5S; Squarta, Pace-FdI), 2 astenuti (Paola Agabiti-’Tesei per l’Umbria’; Melasecche-Lega), 7 contrari (Carissimi, Rondini, Peppucci, Nicchi, Mancini, Fioroni, Pastorelli-Lega).
Nello specifico, Fora, come ha sottolineato nel suo intervento dell’illustrazione dell’atto, chiedeva l’impegno della Giunta, “nel quadro della più ampia partecipazione possibile alla riprogrammazione dei fondi strutturali 2014/2020 e della nuova stagione 2021/2027 a coinvolgere oltre che i rappresentanti delle categorie produttive, economiche e sociali anche i rappresentanti delle libere professioni, ad iniziare dagli ordini professionali”.
Nonostante la non approvazione dell’atto di indirizzo, l’assessore Paola Agabiti ha precisato comunque che “la Giunta rivolge sempre grande attenzione al tema della concertazione e dell’ascolto di tutte le parti interessate, sia nella fase della programmazione che di attuazione dei fondi europei. Il partenariato – ha ribadito - rappresenta un valore aggiunto nel garantire l’efficacia dell’attuazione dei fondi strutturali e di investimento, aumenta le conoscenze, le competenze, i pareri, la condivisione nella programmazione e nell’attuazione delle strategie assicurando trasparenza nei processi decisionali”.
Nell’illustrazione della mozione, Fora ha tenuto a ricordare e spiegare che “la raccomandazione della Commissione Europea del 2023 riconosce le libere professioni al pari di piccole, micro e medie imprese. Nel 2016 l’apertura dei fondi europei ai liberi professionisti, già prevista nel quadro delle politiche per la crescita della Commissione Europea, è stata introdotta nel nostro ordinamento secondo cui i Piani operativi POR e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, si intendono estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica. Per l’erogazione dei fondi relativi ai Piani operativi POR e e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sono stati definiti obiettivi tematici, alcuni dei quali certamente comprendenti iniziative che possono andare a beneficio dei professionisti, che prevedono: Il rafforzamento della ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; Il miglioramento dell’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), nonché il loro utilizzo e qualità; Il miglioramento della competitività delle PMI; Il sostegno alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; La promozione dell’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi; La tutela dell’ambiente e la promozione dell’efficienza delle risorse; La promozione del trasporto sostenibile e il miglioramento delle infrastrutture di rete; La promozione di un'occupazione sostenibile e di qualità e il sostegno alla mobilità dei lavoratori; La promozione della inclusione sociale e la lotta contro la povertà e qualsiasi discriminazione; L’investimento in istruzione, formazione e apprendimento permanente; Il miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione. In sede di approvazione della rimodulazione della programmazione dei fondi strutturali l’Assemblea regionale – ha ricordato Fora - ha approvato un emendamento che impegna la Regione a ‘partecipare tali modifiche e/o integrazioni, in maniera informata e completa con le rappresentanze delle categorie produttive economiche e sociali della Regione’. Si rileva importante sia in chiave di riprogrammazione dei fondi 2014/2020 che per la nuova e importante fase di programmazione dei fondi 2021/2027 allargare la fase di partecipazione delle scelte a tuffi i soggetti interessati e quindi anche ai rappresentanti delle ‘libere professioni’.
Interventi:
Valerio MANCINI (lega) “Facendo alcune analisi sulla scorsa programmazione viene alla luce una eccessiva prolificazione delle misure che hanno a volte causato gravi difficoltà al quadro delle professioni e a quello imprenditoriale in genere. Molte volte al di là dei progetti c’è una certa dicotomia tra il quadro finanziario e la scarsità delle risorse previste nelle misure. Attraverso la programmazione europea, la Regione disegna il suo quadro di sviluppo che troppo spesso è eccessivamente tecnico e burocratico diventando pesante interlocutore dell’imprenditore. In passato ci sono state pesanti divergenze tra Regione e cittadino partecipante al bando. Oggi serve soprattutto un quadro chiaro e semplice che consenta di avere facili interlocuzioni con gli uffici regionali, sono necessarie misure semplificate. Sarebbe importante individuare, in Commissione e di concerto con la Giunta, l’individuazione degli interlocutori”.
Marco SQUARTA (FdI): “Questo è un tema che sento particolarmente anche a livello personale visto che già nella passata legislatura, insieme all’allora consigliere regionale Raffaele Nevi impegnammo la Giunta a prevedere che i soggetti delle libere professioni potessero accedere ai fondi strutturali. Per questo esprimo condivisione su questo atto”.
Paola AGABITI: “La Regione, nella sua azione, si ispira al codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali di investimento europei. In particolare, la Regione assicura che i partner siano il più possibile rappresentativi delle parti interessate e siano nominati in qualità di rappresentanti debitamente autorizzati tenendo conto dello loro competenze, della capacità di partecipare attivamente e di un adeguato livello di rappresentanza. La legge di stabilità del 2016 ha messo sullo stesso piano i titolari delle partite iva con le piccole e medie imprese, stabilendo, tra l’altro, che i piani operativi Por e Pon del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale si intendono estesi anche ai liberi professionisti in quanto equiparati alle Pmi. La Regione, pertanto, anche nei propri percorsi partnenariali intende coinvolgere, oltre ai rappresentanti delle categorie produttive, economiche e sociali, anche i rappresentanti delle libere professioni, ad iniziare dagli Ordini professionali. Una interlocuzione già avviata nel recente percorso di consultazione nella predisposizione del piano strategico regionale. Quindi le modalità di partecipazione e di coinvolgimento che la Regione continuerà ad assicurare a tutti i soggetti rappresentativi saranno modulati in modo da garantire adeguata informazione, coinvolgimento e partecipazione”.
Dichiarazione di voto:
Andrea FORA (Patto civico-presentatore atto): “Ringrazio l’assessore Agabiti che mi conferma il lavoro, che avevo comunque intuito, della Giunta rispetto al coinvolgimento degli ordini professionali all’interno della programmazione regionale. La Commissione sarà chiamata, eventualmente, al rafforzamento del percorso che la Giunta sta mettendo in campo”.
Fabio PAPARELLI: “bene questa mozione. Siamo stati tra le prime Regioni a dare la possibilità alle libere professionisti di partecipare a possibilità di effettuare investimenti attraverso i fondi europei. I rappresentanti delle ‘Professioni’ sono stati sempre invitati a tavoli di sviluppo regionali”.