(UNWEB) “Mi auguro vivamente che la risposta ricevuta dall’assessore e la sua apertura al dialogo e al confronto non resti sulla carta. Melasecche mi ha scherzosamente invitato a fare l'imprenditore e non il ‘Masaniello’. Restando sulla metafora, allora mi auguro che la sua non sia una ‘Promessa di Pulcinella’: ribadisco la disponibilità ad affrontare un tema così delicato come quello della mobilità interna e dei servizi ai cittadini riscrivendo le priorità e il piano di infrastrutture per la ripartenza dell’Umbria”.
Lo dichiara, facendo riferimento alla seduta di question time dell’Assemblea legislativa dell’Umbria (https://tinyurl.com/qt-bianconi-umbria (link is external)), il capogruppo Vincenzo Bianconi (Misto), specificando di ritenere “indispensabile istituire una cabina di regia unica che, dopo avere ascoltato le esigenze dei differenti stakeholders (utenti, pendolari, lavoratori, istituzioni locali, imprese del settore, imprenditori privati), possa elaborare un programma condiviso e coerente in grado di fornire soluzioni finanziariamente sostenibili, ma anche realmente adeguate alle esigenze degli utenti”.
Ricordando i contenuti dell’interrogazione a risposta immediata da lui presentata, Bianconi rimarca che “è un dato di fatto che il settore dei trasporti e tutte le attività ad esso collegate sono tra quelli più gravemente colpiti dalla crisi legata alla pandemia, con pesanti conseguenze per la qualità dei servizi ai cittadini, per l’Ambiente, ma anche e soprattutto sul fronte occupazionale. Come confermato dal Rapporto sull’economia della Regione Umbria, infatti, è stato registrato un calo delle imprese attive nel settore pari a -1,6 percento, rispetto al -0,6 del resto d’Italia. La Giunta deve indicare “tempi certi per la realizzazione degli interventi contenuti nel documento presentato dalla presidente Tesei sulle ‘Linee di indirizzo del Programma di governo’ e sollecitare iniziative di ascolto ‘dal basso’ per elaborare un programma di riorganizzazione del trasporto pubblico adeguato alle effettive esigenze della popolazione”.
Nell’atto ispettivo, Bianconi indicava 6 punti per migliorare mobilità e viabilità regionali: “guardare alle esigenze di servizio nelle aree interne e puntare alla cosiddetta ‘terza rete’ per incentivare il ricorso a modelli organizzativi flessibili; realizzare un sistema di Infomobilità regionale che porti alla creazione di un unico sistema informativo a servizio degli utenti; puntare sull'innovativo approccio Mobility as a Service (Mobilità come servizio) in base al quale l'utente deve poter pianificare, prenotare ed eventualmente modificare il proprio viaggio e i mezzi da utilizzare potendo contare sulla totale integrazione di servizi di mobilità collettivi e in condivisione (Sharing Mobility), sia pubblici che privati; combinare la Sharing Mobility con la E-mobility (Mobilità elettrica) per innalzare la qualità dei servizi nei centri storici; revisionare il Piano regionale integrato della Mobilità Elettrica prevedendo misure incentivanti per la creazione di un servizio (o servizi in rete) di Sharing Mobility con auto e bici a pedalata assistita elettriche; attività imprenditoriali, con specifico riferimento a start up innovative nel campo della logistica urbana condivisa fondate sull'utilizzo di Cargo bike a pedalata assistita e/o veicoli a basso impatto ambientale; la progressiva decarbonizzazione del parco auto a partire dalle motorizzazioni di classe inferiore ad euro 4; ripristinare in tempi rapidi l’intero percorso Ferrovia Centrale Umbra realizzando una offerta di servizi più flessibile e mirata alle mutevoli esigenze dei territori (ad esempio sostituendo grandi autobus, spesso vuoti, con un maggior numero di minibus elettrici o a metano da spostare e impiegare in modo flessibile in diverse frazioni dell’Umbria in base alle differenti esigenze stagionali)”.