(UNWEB) Dopo la prima parte dedicata al Question time (interrogazioni a risposta immediata), la seduta ordinaria dell’Assemblea legislativa dell’Umbria è iniziata con le comunicazioni della presidente della Giunta, Donatella Tesei, sull’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. All’intervento della Presidente ha fatto seguito quello del portavoce delle opposizioni, Fabio Paparelli (Pd).
FABIO PAPARELLI (PORTAVOCE OPPOSIZIONE): “IL NEMICO È IL VIRUS E NON LE MINORANZE - Potete continuare a dire che tutto va bene, ad attribuire la colpa alle varianti del Covid. Oppure potete prestare attenzione a ciò che vi diciamo da marzo, che vi dicono i vostri alleati ed i cittadini. Nel resto d’Italia si allentano le restrizioni mentre l’Umbria, piccola e geograficamente isolata, si trova in situazione di emergenza, con le prestazioni sanitarie ordinarie sospese con i cittadini costretti a rivolgersi al privato. Ciò mentre le assunzioni promesse non si sono mai realizzate. Le strutture sanitarie sono al collasso, il sistema di tracciamento è in tilt. Nel resto del Paese è partita la seconda fase del piano vaccinale che qui invece è fermo. I sindaci sono stati usati come scudi umani perché il sistema sanitario non è in grado di reggere ulteriori contagi. A Chiusi stanno facendo uno screening di massa mentre in Umbria si tenta lo scaricabarile sui dirigenti della sanità. Molte cose dovevano essere fatte da tempo sulle scuole, sui ristori, sui tamponi, sull’innovazione, sul personale, sulle strutture pubbliche. Solo una parte della maggioranza ha compreso che è necessario voltare pagina. Avete rifiutato il confronto con noi e con gli attori sociali. Nonostante fin da marzo abbiamo proposto suggerimenti, rimasti inascoltati. Avete sottovalutato la seconda ondata, e non volete ammetterlo. Fino a pochi giorni fa non veniva neppure misurata la temperatura all’ingresso del pronto soccorso di Perugia. Le porte secondarie dell’ospedale non erano presidiate. Il Veneto sta fornendo, oltre all’assessore e a tutto lo staff della sanità, anche una serie di imprese che si occuperanno di questioni importanti. Nonostante assessori esperti, direttori sanitari ancora più esperti e super consulenti i risultati sono ben pochi. Abbiamo un assessore che usa il GAD (governo a distanza), direttori sanitari che risiedono altrove e vengono in Umbria solo per alcuni giorni alla settimana. Ad aprile 2020 vi vantavate di essere l’unica regione in grado di affrontare la Fase 2. In quel periodo l’assessore Coletto sosteneva di essere avanti rispetto alle altre Regioni. Se aveste ascoltato le indicazioni degli operatori sanitari ed anche le nostre oggi saremmo in una situazione migliore. È mancata la programmazione e la comunicazione sull’emergenza non è stata all’altezza. State attuando un ‘Modello lombardo’ per la sanità regionale che ha prodotto risultati molto negativi. Spero che le risoluzioni, oggi in discussione, possano portare ad una svolta e ad imboccare altre strade. La disorganizzazione della sanità regionale è stata evidenziata con chiarezza anche da esponenti della vostra maggioranza. Migliaia di cittadini, di elettori, stanno scrivendo sui social critiche molto serrate al vostro operato. Il Recovery plan umbro non esiste e state illudendo sindaci e cittadini. Avete inviato una ‘lista della spesa’ alla Conferenza delle Regioni, ma quello non è un Recovery, non ha alcuna coerenza con gli indirizzi europei e nazionali. Non ci sono fondi nazionali per la costruzione di nuovi ospedali, ma solo per l’efficientamento di quelli esistenti. È il tempo di abbandonare le meteore degli ospedali da campo: quello che avete più o meno inaugurato ha sottratto risorse per la sanità pubblica. Servono ‘meno tendoni e più assunzioni’, come ha detto recentemente Salvini”.