(UNWEB) Nella parte dedicata al question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri del Partito democratico Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi, del Gruppo misto Vincenzo Bianconi e del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca hanno chiesto alla Giunta regionale la “situazione effettiva dell’ospedale da campo di proprietà della Regione Umbria”.
Nell’illustrazione dell’atto ispettivo, Bettarelli ha ricordato che “la Giunta, da aprile 2020 ha avviato le procedure per l’acquisto e l’allestimento di un ospedale da campo, utilizzando 3 milioni di euro provenienti da Banca d’Italia per un costo complessivo di circa 3,5 milioni giustificando necessità e procedure con l’emergenza in atto. Dopo 11 mesi l’ospedale da campo sembrerebbe attualmente non operativo a causa della carenza di personale sanitario. A seguito del sopralluogo di alcuni consiglieri regionali è successo il finimondo. Dalla direzione dell’azienda ospedaliera di Perugia ci è stato detto che quella struttura è angusta e che si sarebbero state delle prove con dei malati. Poi abbiamo capito, grazie alla Corte di conti, che si tratta di un’opera incompiuta e totalmente inutilizzata. Ecco spiegato il motivo di tanta preoccupazione quando abbiamo messo in luce quello che non c’era nell’ospedale da campo annunciato 11 mesi fa per ospitare delle terapie intensive. Invece non si capisce quando partirà e come partirà. Sono stati investiti oltre 3,5 milioni per fare delle cose e poi se ne fanno delle altre, credo che qualche domanda vada posta. Vorremmo capire cosa è successo, i tempi di apertura e se è vero che le apparecchiature dell’ospedale da Campo sono state trasferite all’interno dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, se l’ospedale da campo troverà compimento, come e quando, e se le finalità per cui sono stati spesi questi soldi risponda a quelle attuali”.
L’assessore Coletto ha risposto che “ad oggi nell’ospedale da campo ci sono 10 posti per acuti, 12 per sub intensiva e 8 per terapia intensiva. Tutte le postazioni paziente sposate dall’ospedale da campo sono inventariate. Saranno rispostate nell’ospedale da campo quando ce ne sarà l’esigenza. Le 8 postazioni trasferite all’interno dell’ospedale sono state occupate per un massimo di 4. Lo spostamento ha consentito di garantire una adeguata assistenza, ottimizzando il personale sanitario. Se i 4 pazienti fossero rimasti nell’ospedale da campo ci sarebbe stato bisogno di istituire turni completi ad hoc. Tale scelta operativa risulterà prioritaria, sino a quando persisteranno queste necessità. Per la localizzazione dell’ospedale da campo, la necessità di spostamento con ambulanze era una scelta nota perché non ci sono percorsi coperti con l’ospedale. Già durante la prima ondata si scelse questo modo operativo. Per la destinazione d’uso più appropriata dell’ospedale da campo, dopo un’attenta analisi con tre esperti, è stato deciso di usarla come osservazione intensiva del pronto soccorso per pazienti acuti Covid, così per diversificare il percorso sporco da quello pulito, permettendo un migliore flusso delle ambulanze. L’osservazione intensiva necessita di formazione specifica che è iniziata l’ 8 marzo e si concluderà in una settimana. La messa a regime dell’ospedale da campo comporterà l’attivazione complessiva 152 posti letto per acuti covid, 16 in più rispetto alle previsioni del piano di salvaguardia. Con questi numeri l’ospedale di Perugia si conferma come principale ospedale Covid dell’Umbria”.
Nella sua replica Bettarelli ha detto che “finalmente viene reso pubblico che il progetto dell’ospedale da campo era completamente sbagliato nei modi e nei tempi. Dopo attenta analisi avete capito che in quel luogo deve esserci un punto di pronto soccorso. Dopo 11 mesi ci viene detto che quello non è il luogo delle terapie intensive ma di altro. Gli strumenti sono stati spostati presso il policlinico perché era più opportuno usarli lì. Quindi ci dite che è stato un errore. Il progetto di quella struttura era completamente sbagliato e ce lo dite dopo 11 mesi”.