(UNWEB) “Voglio esprimere i miei più sentiti complimenti al professor Massimo Fabrizio Martelli, che ho apprezzato come paziente ancor prima che come studente, per il premio DKMS Mechtild Harf, ricevuto nel corso del congresso della Società europea di Trapianto di Midollo osseo 2021”: così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori.
“Il riconoscimento – spiega Bori – è rivolto a personalità di alto spessore che hanno lasciato il segno con il proprio contributo nella cura dei pazienti ematologici. Un valore, quello del professore emerito Martelli, sottolineato dalla ‘Laudatio’, pronunciata dal professor Marcel R. M. Van de Brink, del Memorial Sloan Kettering Center di New York, che ha definito Martelli come ‘uomo del Rinascimento, che ha voluto creare una grande scuola di Ematologia nell’Università di Perugia; uno scienziato visionario, che ha lavorato con grandi orizzonti nell’innovazione e un clinico fantastico, che ha contribuito in maniera determinante ai progressi nel trapianto del midollo”.
“Voglio unirmi alle parole della Laudatio – prosegue Bori – ringraziando il professor Martelli per tutto il lavoro portato avanti nei decenni fino ad oggi. Un’attività di studio e di ricerca all’avanguardia, capace di far distinguere Perugia nel mondo e condurla a livelli di eccellenza internazionale. Il suo studio ha aperto potenzialità terapeutiche inaspettate per il trattamento dei pazienti con leucemia acuta, sviluppando per primo al mondo trapianti di cellule staminali del sangue per la terapia di leucemia acuta da donatori familiari non compatibile. Accanto allo studio – spiega Bori – il professor Martelli si è dedicato a far crescere una scuola di Medicina che ha consentito progressi impensabili prima e ha permesso anche che le attività di Perugia venissero pubblicate su prestigiose riviste internazionali. Una figura di grandissimo spessore dunque, quella del professor Martelli, che per l’Università di Perugia è motivo di orgoglio e vanto."
"Esprimo – conclude Bori – nei confronti del professore, profonda gratitudine, a nome di tutta l’Umbria e di tutte quelle famiglie che gli studi dell’illustre accademico hanno salvato o aiutato a superare le difficoltà della malattia”.