(UNWEB) – Perugia– “Anche in Umbria, come del resto in tutta Italia, alla situazione di emergenza epidemiologica si è sovrapposta un’altra criticità determinata dalle misure restrittive. Ovvero, il grave peggioramento della sicurezza delle donne maltrattate. Il programma regionale 2021 in materia rappresenta quindi, la sede naturale per verificare quanto realizzato sul territorio regionale e per promuovere una nuova qualità della rete dei servizi dedicati”: lo ha detto l’assessore regionale alla Salute e al Welfare, Luca Coletto, illustrando la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale dell’Umbria, che mette a disposizione 651 mila 733 euro, tra risorse statali e regionali, da assegnare ai Comuni per il finanziamento dei progetti.
“Le restrizioni forzate e il pericolo del contagio – ha spiegato l’assessore Coletto - hanno reso più complicato il contrasto della violenza di genere e l’inserimento delle donne vittime di violenza e dei loro figli minori in strutture comunitarie residenziali. Si è determinata in alcune circostanze, la paradossale situazione di una forzata e prolungata convivenza della vittima con il maltrattante all’interno della propria abitazione e molte donne hanno avuto difficoltà a raggiungere, anche telefonicamente, le operatrici dei servizi specialistici”.
“Il Programma regionale antiviolenza nel 2020 ha operato in un contesto inatteso e imprevedibile – ha aggiunto Coletto – E se anche quest’anno va definito in un contesto di perdurante emergenza, abbiamo fatto sì che diventasse anche l’occasione per verificare le cose realizzate e per promuovere una nuova qualità del Sistema regionale dei servizi, individuandone gli elementi di qualità e di criticità”.
Un evidente elemento di qualità consiste nel fatto che in Umbria sono stati individuati nei servizi specializzati (CAV) in collegamento con i Comuni di riferimento, il centro del Sistema regionale di contrasto della violenza:
i CAV pubblici di Perugia, Terni, Narni, Spoleto, Unione dei Comuni del Trasimeno, Foligno, il CAV “Telefono donna” del Centro regionale per le pari opportunità e quelli in via di costituzione a Città di Castello e Gubbio, sono promossi dai Comuni capofila delle zone sociali di riferimento e da associazioni di donne che hanno maturato una grande esperienza e buone pratiche e che hanno garantito alle operatici una efficace formazione, iniziale e permanente. Il CAV di Orvieto è l’unico CAV umbro promosso autonomamente da un’associazione femminile (“L’Albero di Antonia”) prima dell’azione promossa dalla Regione.
“Il Programma regionale di prevenzione e contrasto della violenza di genere intende assicurare, anche per l’anno 2021, il maggior sostegno possibile ai servizi – ha concluso Coletto - e pone al Sistema regionale antiviolenza gli obiettivi di promuovere un progetto qualità per gestire, secondo criteri, modalità e tecniche sistemiche il Sistema regionale, e un progetto di supervisione esterna sui casi e sul lavoro di equipe”.
Per l’anno 2021 non si prevede la promozione di nuovi servizi oltre quelli già programmati nel 2020, fatta eccezione per la costituzione di una Casa rifugio di emergenza urgenza nel Comune di Orvieto, resasi necessaria anche per la copertura di una zona territoriale estesa e ben definita dal punto di vista geografico e logistico.