Bettarelli Bori Coletto(UNWEB)  Nella parte dedicata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Michele Bettarelli e Tommaso Bori (Pd) hanno chiesto all’assessore Luca Coletto “chiarimenti in merito alla veridicità o meno della intenzione di affidare la gestione e lo sviluppo dei servizi di diagnostica per immagini e di medicina nucleare erogati all’interno dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ad una società privata esterna, proveniente da fuori regione, con utilizzo di macchinari e personale proprio e con impiego di risorse a carico del Sistema sanitario regionale e se l’assessore alla Salute e alle Politiche sociali ne è a conoscenza”.

Nell’illustrazione dell’atto, Bettarelli ha ricordato che “il documento della presidente della Giunta regionale concernente le ‘Linee di indirizzo del Programma di governo’, presentato a dicembre 2019 e approvato dall’Assemblea legislativa, contiene anche la strategia in ambito sanitario. Essa prevede di ‘potenziare il tasso di coinvolgimento del privato, che in Umbria è pari a meno di 1/3 di quello della Lombardia’. È evidente che, con la scusa di una sanità efficiente e basata sul merito, l’intenzione di questo Governo regionale sia quello di procedere ad una privatizzazione della sanità, a discapito del servizio pubblico. Si tratta di una volontà e un disegno ben precisi, come dichiarato dalla stessa presidente della Giunta e come dimostrato anche in questo anno e mezzo di mandato. Infatti, in piena emergenza pandemica, abbiamo assistito a fenomeni di smantellamento dei servizi (per esempio nel territorio temano), alla messa in discussione della medicina del territorio e a diversi accordi con il comparto privato. Quanto è nelle intenzioni della Giunta regionale risulta perfettamente in linea con l’idea leghista di ridimensionare la sanità pubblica a favore di un crescente sistema di sanità mutualistico-assicurativa privato, ovvero basato sul binomio responsabilizzazione e capacità reddituale individuali. È evidente come tale modello penalizzerebbe soprattutto le classi meno abbienti, con gravi ripercussioni non solo sulla salute, ma anche da un punto di vista sociale. Sembra che ci sia la volontà, da parte della Regione Umbria, di provvedere all’affidamento di due servizi di diagnostica per immagini e di medicina nucleare, ad oggi resi all’interno dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, ad una società privata esterna alla struttura ospedaliera, non umbra, ma proveniente da fuori regione. Questi servizi sarebbero erogati con macchinari appartenenti a tale ditta, con l’utilizzo delle risorse del Servizio sanitario regionale (quindi risorse pubbliche) e svolti da personale non interno dell’Azienda ospedaliera, ma scelto e gestito dall’azienda privata”.

L’assessore Coletto ha risposto che “ad oggi non c’è stata nessuna privatizzazione che non provenisse da lontano. Al direttore generale dell’Azienda ospedaliera non risultano istruttorie o avvio di procedimenti relativi all’affidamento di servizi di diagnostica a società esterne. Quanto è stato esternato dal consigliere non risulta in nessun atto ufficiale e quindi non ci saranno esternalizzazioni”.

Tommaso Bori ha replicato che “più volte nella struttura sanitaria ci sono stati incontri con chi offre questo tipo di servizi. Tutti gli operatori sanitari sanno che si va verso l’arrivo del privato in quel settore. Vedremo nei prossimi mesi se verrà fatta una proposta per inserire strumentazioni e dare una ampia fetta al privato in una struttura pubblica”.


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