(UNWEB) “Mentre si consuma, a Perugia come a Terni, l'ennesimo weekend caratterizzato da cruenti fatti di cronaca, droga e degrado urbano, le istituzioni regionali e comunali appaiono del tutto incapaci di fermare questa escalation di violenza e di dare una valido supporto al lavoro delle Forze dell’Ordine, sia in termini di politiche di prevenzione che di attuazione della legislazione regionale vigente, così come gli consente e, per certi versi, gli imporrebbe la legge”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali del Partito democratico Fabio Paparelli e Simona Meloni.
“Siamo dunque – spiegano Paparelli e Meloni - ad un paradosso o, al contrario, allo svelamento di un bluff. La destra, e in particolar modo la Lega, che ha fatto dello slogan ‘tolleranza zero’ un apparente manifesto politico, una volta al governo si è totalmente dimenticata di questi temi, usati strumentalmente solo per vincere le elezioni. Nel capoluogo regionale sull’onda di ‘Perugia capitale della droga’ e a Terni a seguito dell'emotività cresciuta dopo l’omicidio Raggi, le forze di destra hanno costruito consensi mentre oggi, sui temi della sicurezza urbana, le amministrazioni comunali di Perugia e Terni, non hanno stranamente più nulla da dire, essendo aumentato il degrado urbano e culturale senza che siano state messe a disposizione politiche, strumenti e risorse adeguate, anche in termini di uomini e mezzi”.
“La Regione – continuano Paparelli e Meloni - ha persino dimenticato di aver accumulato quasi due anni di ritardo nella sottoscrizione della proroga dei Patti per la sicurezza dei due capoluoghi, che, in passato, hanno permesso finanziamenti per progetti integrati di videosorveglianza e di presidio del territorio. Per questo avevamo proposto di estenderli anche alle altre città dell’Umbria insieme ad azioni condivise di controllo di vicinato. Zero assoluto, invece, anche sul versante delle politiche integrate della sicurezza, come previsto dalla legislazione regionale vigente. Tutto fermo, tutto tace. La legge 13 del 2008 sulla promozione del sistema integrato di sicurezza urbana e per il diritto alla sicurezza dei cittadini è rimasta del tutto inapplicata. Nessuna iniziativa è stata promossa a sostegno delle autonomia locali nell’ambito delle politiche di controllo e sicurezza sui luoghi di lavoro, sulle discriminazioni, sulla rigenerazione urbana e sulla tutela degli anziani. Nulla sulle scuole, in favore dei giovani, sul tema delle dipendenze e sulla mediazione dei conflitti sociali e culturali”.
“Grave – proseguono Paparelli e Meloni - la scelta di non rinnovare la convenzione con l’Università di Perugia, i cui studi sulla criminalità in Umbria sono stati fondamentali per orientare e modulare la programmazione del politiche sulla sicurezza. Mancano dunque un programma delle azioni di contrasto e prevenzione e interventi da compiere in collaborazione con Prefettura e Forze dell’Ordine per arginare il degrado e la paura che investono nuovamente ed in misura maggiore del passato, i nostri centri urbani. Solo attraverso misure di riduzione delle cause di disagio sociale, con azioni di integrazione sociale, con il controllo del territorio e con nuove politiche di prevenzione e mediazione dei conflitti potremo arginare e risolvere situazioni che spesso vengono anche condizionate dalla mancata riqualificazione urbana e culturale delle nostre città. Dove sono oggi quanti, nel recente passato, imperversavano ad ogni fatto di cronaca nera, accusando le amministrazioni locali di incapacità nell’arginare questi fenomeni che oggi si sono decuplicati? Utilizzeremo le sedi e gli strumenti a disposizione – concludono - affinché l’Assemblea legislativa discuta sullo stato della sicurezza nella nostra regione, che, senza politiche sociali adeguate, potrebbe deflagrare anche a causa dei conflitti sociali che la gestione post pandemica può comportare”.