incontro anci 2 (ASI) Perugia– “In Umbria, sin dalla nascita della Repubblica, c’è sempre stata piena e leale collaborazione tra il sistema delle istituzioni locali e le Soprintendenze ai beni culturali, ambientali, paesaggistici, archeologici.

Qui la ‘tutela’ è sempre stato un valore, ed in questa regione il fenomeno dell’abusivismo non raggiunge che il 6 per mille, tra i più bassi di tutta l’Italia”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini - che ha presieduto questa mattina, a Perugia, un vertice all’Anci Umbria, con sindaci e rappresentanti della rete delle professioni – nel corso della conferenza stampa convocata per la presentazione di un dossier con il quale viene denunciato che il Soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria, Stefano Gizzi, sta bloccando nella regione opere pubbliche per una valore di oltre 100 milioni di euro, con atti che in diversi casi sono in netta contraddizione con quelli assunti in precedenza dalla stessa Soprintendenza.
“Negli ultimi quattro mesi – ha aggiunto la presidente – in virtù dell’atteggiamento della Soprintendenza, si è prodotta in Umbria una situazione gravissima, con il blocco di opere pubbliche importantissime, ed il conseguente rischio della perdita di risorse regionali, nazionali e comunitarie”. La presidente Marini ha quindi citato il caso del PIR per la ricostruzione della frazione di Spina di Marsciano, dove per altro vi sono decine di famiglie fuori dalla loro abitazione che attendono la ricostruzione della prima casa e che rischierebbero oltretutto anche di perdere i finanziamenti statali. Altri casi emblematici, lo svincolo di Scopoli nell’ambito delle opere della Quadrilatero “il cui progetto era stato rivisto con la stessa Soprintendenza che ora lo blocca”, o ancora il completamento dei lavori dell’Auditorium di San Francesco al Prato, il Cinema Teatro Turreno e il recupero del mercato coperto a Perugia.
“Noi siamo da sempre abituati a collaborare con il Ministero dei beni culturali – ha detto Marini - e con le sue articolazioni territoriali, anche perché per la nostra Regione il tema della tutela è sempre stato un principio per noi inderogabile. Ma ora si bloccano opere dopo che ne è stata condivisa proprio con gli organi del Ministero e della Soprintendenza. Per questo abbiamo deciso di inviare il dossier al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dei beni culturali ed a tutti i Parlamentari umbri, affinché si assumano con la massima urgenza – ha concluso la presidente - tutti i provvedimenti necessari a ristabilire un clima di collaborazione istituzionale positiva”.


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