(UNWEB) “Il benessere psicologico degli umbri non interessa alla Giunta regionale visto che il tema dello psicologo di base è assente dal Psr e cancellato dal Defr”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.
“Prevenzione, salute, miglioramento della qualità della vita. In questo senso – spiega De Luca - andava la nostra proposta di legge per l'istituzione della figura dello psicologo delle cure primarie, comunemente chiamato psicologo di base. Purtroppo il tema del benessere psicologico non trova minimamente spazio nel nuovo Piano sanitario regionale dell'Umbria. Non solo, la Giunta Tesei ha eliminato questa possibilità anche dal Documento di economia e finanza regionale 2022-2024, mentre c'era nel precedente 2021-2023. Quello che traspare è la totale assenza della Regione su questo fronte. Del resto l'assessore Coletto non si è mai espresso sulla possibilità di una legge che renda strutturale l'istituzione della figura dello psicologo di base anche quando abbiamo ribadito la nostra disponibilità a lavorare insieme a partire dalla proposta di legge già depositata. Eppure il benessere psicologico è un elemento imprescindibile nel miglioramento del livello di qualità della vita, non solo del singolo individuo, ma della comunità nella sua interezza. L'istituzione della figura dello psicologo di base avrebbe ricadute positive sulla qualità della vita delle persone e in termini economici anche su tutto il sistema sanitario regionale”.
“L'Umbria – continua De Luca - continua ad essere una delle regioni in cui l'utilizzo di psicofarmaci è più diffuso, in cui il consumo di alcol è più alto della media nazionale, ma il lavoro di prevenzione e di supporto psicologico è di fatto carente. Quasi un paziente su cinque che si rivolge ai medici di medicina generale presenta depressione e disturbi d'ansia. Siamo la seconda regione italiana per uso di antidepressivi, mentre la spesa sostenuta per l'acquisto di medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche vede la nostra regione al primo posto in Italia con una quota del 49,3 per cento sul totale. L'impatto psicologico del lockdown dimostra l'importanza di un servizio di psicologia di base. La sua istituzione avrebbe ricadute positive sulla qualità della vita delle persone e in termini economici anche su tutto il sistema sanitario regionale, in quanto le risorse risparmiate andrebbero a modificare sostanzialmente la spesa sanitaria. Purtroppo, invece, i servizi sono sempre più privi di risorse e le professionalità sono sottodimensionate rispetto alle necessità”.
“Le proposte che abbiamo presentato sul supporto psicologico – conclude De Luca - giacciono nelle commissioni da tempo. Così risulta impossibile lavorare sulla prevenzione. Di fatto un'ampia fetta della popolazione viene tagliata fuori e abbandonata a se stessa. Una situazione che va a gravare sulla sanità, sui medici di base, o che peggio trova risposta nell'autodiagnosi e nel consumo fai da te di psicofarmaci”.