(ASI) Perugia. La Seconda Commissione, presieduta da Giuseppe Biancarelli, ha ascoltato oggi i rappresentanti sindacali dei lavoratori dello stabilimento Nestlè-Perugina di San Sisto (Perugia). È emerso l'auspicio che la politica umbra possa lavorare insieme e chiedere, tra l'altro, al ministero per lo sviluppo economico di anticipare la convocazione di un tavolo in cui l'azienda sarà chiamata a fare chiarezza sul futuro dello stabilimento di San Sisto, dove il contratto di solidarietà dei lavoratori scadrà nell'agosto 2016. La Commissione si è impegnata ad approfondire la vicenda predisponendo audizioni con la Giunta regionale e con la stessa proprietà.
“Quella della Nestlè-Perugina è una vertenza che non deve interessare soltanto Perugia e l'Umbria, ma l'intera economia nazionale. La politica regionale deve impegnarsi fortemente affinché possa essere anticipata la prevista convocazione di un tavolo da parte del ministero per lo sviluppo economico. Il contratto di solidarietà, sottoscritto lo scorso anno, avrà termine ad agosto 2016 e conoscendo i tempi di una multinazionale non possiamo perdere nemmeno un giorno. Si tratta di una vertenza 'sui generis' in quanto gli stessi lavoratori hanno voluto approntare un piano industriale, ma il perdurare del silenzio della proprietà desta grandissima preoccupazione”. È quanto emerso stamani in Seconda Commissione, presieduta da Giuseppe Biancarelli, nel corso di una audizione con le rappresentanze sindacali in merito alle problematiche dello stabilimento Nestlè-Perugina di San Sisto (Perugia). Al termine della riunione, dopo l'illustrazione dettagliata della situazione da parte dei sindacalisti Michele Greco (Fai-Cgil), Dario Bruschi e Massimiliano Binacci (Fai-Cisl), Daniele Marcaccioli (Uila-Uil), seguita da numerosi interventi da parte dei membri della Commissione e da altri consiglieri regionali presenti alla riunione, il presidente Biancarelli, ha raccolto varie proposte e convenuto di trasmettere una informativa alla presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Donatella Porzi e quindi all'Ufficio di presidenza, per comunicare l'avvenuta audizione di oggi, alla quale faranno seguito altri incontri a cui verranno invitati la Giunta regionale e la proprietà dell'azienda. Tutti i consiglieri regionali presenti hanno espresso la volontà di predisporre a breve, dopo le audizioni programmate, una mozione condivisa da votare in Aula quale impegno forte da parte di Assemblea ed Esecutivo per “seguire da vicino – come ha rimarcato Biancarelli – questa delicata vicenda, che riguarda l'economia di un intero territorio e la tranquillità di tantissime famiglie”.
INTERVENTI RAPPRESENTANTI SINDACALI
Michele Greco (Fai-Cgil): “Si tratta di una vertenza di carattere nazionale, per questo è necessario un impegno diretto da parte della politica regionale, alla quale chiediamo di intervenire con forza presso il Mise per accelerare la già prevista convocazione delle parti interessate. Possiamo definirla una vertenza 'sui generis' poiché abbiamo predisposto una nostra proposta già illustrata alla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, al sindaco di Perugia Andrea Romizi e al sottosegretario del Mise Giampietro Castano. Il silenzio della Nestlè desta grande preoccupazione. Chiediamo alle istituzioni e all'azienda la messa a punto di un percorso utile a salvaguardare i livelli occupazionale. Porteremo questa vertenza anche in sede europea e consegneremo alla Nestlé il nostro piano industriale, convinti di avere ogni caratteristica utile per garantire un futuro alla Perugina”.
Dario Bruschi (Fai-Cisl): “Vertenza preoccupante perché tocca un settore considerato anticiclico per eccellenza. Chiediamo di conoscere le proposte della Nestlè, chiamata a mettere in campo strategie di investimento sulla Perugina, come assicurato in sede di sottoscrizione del contratto di solidarietà, ma ad oggi non rispettate: rilancio del marchio 'Perugina' in Italia e all'estero; sviluppo del sito di San Sisto; pieno utilizzo dell'attuale articolazione tecnologica dello stabilimento, migliorandone l'efficienza operativa. Su tutto ciò chiederemo chiarezza il prossimo 9 ottobre in Confindustria, a Perugia, dove sarà presente il direttore generale della Divisione Dolciari di Nestlé Italiana, Corrado Castrovillari”.
Daniele Marcaccioli (Uila-Uil): “Tra un anno scadrà il contratto di solidarietà, per questo è urgente un progetto serio e un piano industriale. Sarà complicato tornare a chiedere il rinnovo di questa tipologia contrattuale che pesa comunque sugli stessi lavoratori. Ci troviamo di fronte ad una situazione complicata che chiede la sensibilizzazione di tutti. Si tratta di una situazione in cui è necessario tenere lontane speculazioni mediatiche e di interesse. Chiediamo chiarezza da parte dell'azienda. Ci sono le potenzialità giuste per garantire un futuro alla Perugina”.
Massimiliano Binacci (Fai-Cisl): “È fondamentale che tutte le forze politiche remino dalla stessa parte perché la Perugina è imprescindibili da Perugia. Purtroppo, da parte dell'azienda non vediamo la volontà di fare investimenti. C'è molta incertezza che grava sul futuro degli operai ed il silenzio della Nestlè aumenta le nostre preoccupazioni”.
INTERVENTI DEI CONSIGLEIRI REGIONALI.
Claudio Ricci (Rp - portavoce Cd e Civiche): “Bene la predisposizione di proposte da parte degli stessi lavoratori quali soluzioni possibili per il futuro. Massima disponibilità ad intraprendere un percorso comune per interventi complessivi e per individuare azioni da sostenere insieme. Aziende come la Perugina sono profondamente legate all'identità del luogo dove producono. È importante dar vita ad un documento condiviso, semplice e sintetico che la Commissione proporrà all'Aula per arrivare ad una mozione unitaria da votare insieme. È necessario costruire un percorso operativo per i prossimi mesi, prima della scadenza del contratto di solidarietà”.
Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti): “Importante e positiva l'attenzione della Commissione verso questa preoccupante vertenza. I prodotti assumono valore e appetibilità commerciale di tipo ambientale altissimi perché realizzati in Umbria. Importante la redazione di un documento condiviso. Dobbiamo guardare con la massima attenzione alle dinamiche produttive dell'azienda”.
Giacomo Leonelli (Pd): “Importanti le proposte contenute nel documento. È importante puntare sul marchio perché è sinonimo di qualità ed è legato al territorio. È importante guardare a quei nuovi prodotti che il mercato sta chiedendo. Bene la predisposizione, da parte della Commissione, di un documento unitario, ma prima è importante dar luogo ad una audizione con la proprietà per verificare e conoscere la situazione generale e le loro intenzioni. Bene la messa punto di azioni preventive da costruire insieme al Mise”.
Andrea Smacchi (Pd): “Importante aver dato vita ad una proposta e non alla protesta. Giusto il metodo di agire in maniera preventiva. In Umbria esistono molte situazioni dove, pur con un prodotto che tira, le produzioni vengono spostate altrove. La situazione che si sta verificando nella fascia appenninica umbra dovrebbe insegnare qualcosa. Rispetto assoluto per la Perugina, ma massima attenzione anche per le altre situazioni figlie di politiche non giuste. Dobbiamo rendere più funzionale ed incisivo il ruolo della politica e soprattutto dell'Assemblea legislativa”.
Raffaele Nevi (FI): “Prima di dar vita ad un documento della Commissione è importante ascoltare nel merito anche la Giunta regionale per conoscere i rapporti e gli eventuali incontri avuti con la proprietà, programmando anche un incontro con la stessa multinazionale per conoscere quali strategie intende mettere in campo per la salvaguardia della Perugina”.
Andrea Liberati (M5S): “Mi piacerebbe sapere se l'azienda, nel corso degli anni, ha mai ottenuto soldi pubblici; se esistono esternalizzazioni a cooperative e se si è a conoscenza di nuove realtà imprenditoriali pronte a subentrare. È importante anche conoscere i rapporti della Giunta regionale con la proprietà rispetto anche agli eventi degli ultimi anni”.
Attilio Solinas (Pd): “Una multinazionale come Nestlè non può lasciare disattese le aspettative del lavoratori e della comunità umbra. Perugina è un brand storico che rappresenta l'Umbria ed il suo tessuto economico alla stessa stregua di Thyssen Krupp. È poi prevista addirittura un fiction della Rai proprio sulla famiglia Buitoni e quindi sulla Perugina. È paradossale che la proprietà trascuri questa realtà produttiva. Come Assemblea legislativa dobbiamo fare l'impossibile per salvaguardare il sito produttivo”. Valerio Mancini (Lega nord): “La politica delle multinazionali non è mai stata la qualità, mentre la Perugina ha sempre puntato su questo. Le multinazionali e le banche sono l'altra faccia della medaglia. C'è un disegno subdolo volto a diminuire e depotenziare le stesse potenzialità di un territorio per cannibalizzare questo paese”.