(UNWEB) “Un intervento straordinario destinato al comparto agricolo e, in particolare, a quello legato alla produzione di alimenti zootecnici si rende ormai indispensabile, a difesa di tutta la filiera dei prodotti alimentari umbri e italiani, date le pesanti conseguenze che il conflitto in Ucraina sta avendo sul mercato delle materie prime agricole, in particolare in quello del mais, quale diretta conseguenza del blocco delle esportazioni provenienti dai paesi dell’est Europa”: è quanto chiede la capogruppo regionale del Partito democratico, Simona Meloni, nell’ambito di un’interrogazione rivolta alla Giunta.

“Ritengo che le istituzioni debbano raccogliere quanto prima il grido di allarme lanciato dalle associazioni dei produttori di alimenti zootecnici - sottolinea la capogruppo Dem - rispetto alla drammatica mancanza di disponibilità di materie prime agricole finalizzate alla produzione mangimistica che, secondo alcune previsioni, sarebbe limitata, nella maggior parte dei casi, a 20 giorni, massimo un mese, con il conseguente rischio di stop delle forniture destinate agli allevamenti che, a loro volta, potrebbero valutare anche l’ipotesi di abbattimento degli animali presenti nelle stalle e determinare un crollo delle produzioni alimentari di origine animale”.

“Per questo motivo - prosegue Meloni - chiedo alla Giunta regionale se intende interloquire con il Governo nazionale affinché si promuovano al più presto misure a sostegno del comparto. Ma anche se l’Umbria non ritenga utile mettere in campo uno specifico piano di incentivi regionali per favorire la coltivazione di ulteriori superfici a mais, cereali o foraggi, facendo leva anche sul nuovo PSR. Anche in virtù di quanto stabilito recentemente dal Commissario europeo all’Agricoltura, il quale ha annunciato la deroga all’obbligo di tenere una certa quota di terreni a riposo, previsto dalla PAC (Politica Agricola Comune) e lo sblocco di 1,5 miliardi di euro provenienti dalle riserve di crisi e dal cofinanziamento nazionale di misure di emergenza”.

“A tal proposito la nostra Regione - ricorda Simona Meloni - ha a disposizione tanti terreni poco utilizzati nei quali si potrebbe pensare di estendere le coltivazioni specie nelle aree attrezzate dal punto di vista irriguo, servite ad esempio dai Consorzi di bonifica, così da aumentare di gran lunga la produzione in loco di mangimi e foraggio. Per tutelare il settore zootecnico locale e dare stabilità al mercato interno - conclude - serve promuovere l’utilizzo di terre incolte e sostenere e supportare anche accordi di filiera tra gli agricoltori, le cooperative e le aziende zootecniche al fine di agevolare la produzione locale di mangimi e foraggio”.


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