(UNWEB) “Facciamo la nostra parte, costruiamo in Umbria un modello di Regione durevole nel tempo, che metta al centro salute, innovazione, identità, qualità e sostenibilità. Dobbiamo creare una stabilità alla portata di tutti, a partire dalle fasce più deboli, attraverso nuove filiere corte regionali, reti di imprese, gruppi d’acquisto e comunità energetiche. Le crisi sono opportunità per ripensare il futuro”. È quanto dichiara il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Misto), annunciando la presentazione di una mozione.

“L’atto, che sarà discussa in Aula il 5 aprile, – spiega Bianconi – punta a sviluppare la produzione strategica di energie rinnovabili e degli alimenti primari di qualità attraverso modelli di sviluppo sostenibili al fine di garantire nel tempo la salute e la stabilità dei prezzi a tutti gli umbri, così da diventare una Regione migliore per tutti. La mozione chiede alla Giunta di incentivare la creazione di filiere corte regionali per la produzione di prodotti alimentari; di favorire il rafforzamento di aggregazioni di imprese per produzioni di concimi e fertilizzanti di qualità, trasporti e produzioni di beni e servizi accessori a produzioni agricole, enogastronomiche e turistiche. Ma impegna anche l’Esecutivo a sostenere le imprese con finanziamenti specifici e garanzie creditizie per metterle in condizione di superare le attuali difficoltà; a ripensare la programmazione europea per sfruttare al massimo la capacità produttiva agroalimentare ed energetica interna, favorendo la transizione energetica delle imprese e la creazione di nuove filiere produttive per ridurre la dipendenza dall'estero di produzioni strategiche; incentivare un controllo energetico interno, investimenti in tecnologia e impianti ad alta efficienza, promuovendo la costituzione di comunità energetiche. Infine l’atto domanda alla Giunta di aggiornare la regolamentazione sugli impianti fotovoltaici, consentendo l'installazione in centri storici e aree agricole protette; e di prevedere sgravi fiscali per le realtà che non possono beneficiare dell'installazione di impianti di energia rinnovabile contro la propria volontà”.

“Secondo gli ultimi dati Istat – prosegue Bianconi – in Umbria l’inflazione dei prezzi al consumo registra un +6,2% a Perugia e +5,5% a Terni. Bollette elettriche cresciute dell’87% e aumenti record anche di diversi generi alimentari. Una situazione che grava in particolare sulle fasce più deboli e sulle imprese mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Il conflitto armato in Ucraina ha peggiorato la carenza globale di materie prime energetiche ed alimentari, facendo impennare i prezzi di tutti i prodotti agricoli con un peggioramento dell’inflazione e rischi per le catene di approvvigionamento alimentare e di allevamenti mondiali”.

“Diventa necessario - suggerisce Bianconi - un ripensamento del modello di consumo e di produzione per garantire la sicurezza alimentare ed energetica, minore volatilità delle scorte disponibili e dei prezzi dei beni essenziali, minori incertezze per i produttori locali e per le imprese negli approvvigionamenti, nei processi produttivi e nel mantenimento dei livelli occupazionali. Così facendo si fortificherebbe la struttura della filiera corta con benefici ambientali, minori costi e maggiore qualità dei prodotti. Inoltre ci sarebbero minori sprechi ed inquinamento, tutela e valorizzazione di specie autoctone”.

“Anche sul fronte energetico – conclude Vincenzo Bianconi - occorre costruire un modello alternativo a quello attuale utilizzando le nuove tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, favorendo quelle meno impattanti sul piano paesaggistico ed estetico, così da poterne autorizzare l'installazione anche in centri storici e aree sottoposte a tutela paesaggistica e ambientale”.


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