Filt Cgil e Faisa Cisal(UNWEB) "Abbiamo già espresso con forza tutta la nostra contrarietà alla scelta scellerata della Regione Umbria e dell'assessore Melasecche di spacchettare il Tpl umbro, portandolo ad una inesorabile privatizzazione.

E gli effetti di questa decisione pericolosa cominciano a palesarsi ancor prima della sua applicazione". È quanto affermano in una nota Ciro Zeno, della Filt Cgil Umbria, e Christian Di Girolamo, di Faisa Cisal, che sottolineano come Busitalia, attuale gestore del trasporto pubblico locale, sia in procinto di assumere 60 ragazzi, molti dei quali già inviati alle visite mediche, ultimo step prima dell'assunzione definitiva. "Ma dopo l'annuncio della volontà di procedere a gara per l'assegnazione dei futuri lotti e la delibera di giunta del 10 agosto - spiegano i due sindacalisti - la società potrebbe stoppare i nuovi ingressi, proprio come già accaduto in Toscana, dove in presenza di incertezze l'azienda ha bloccato investimenti ed assunzioni creando non pochi disagi al servizio".

Ma i problemi non finiscono qui: "Nessuno parla poi dei lavoratori che fanno manutenzione ai mezzi, circa 100 persone che saranno le prime ad essere messe sulla brace - spiegano Zeno e Di Girolamo - poiché non coperti da alcuna clausola sociale né menzionati in nessun atto della privatizzazione che si vorrebbe fare".
"Continuiamo a dire che la divisione in lotti dell'Umbria sarà un disastro e non si potrà dire che non lo avevamo detto - concludono i rappresentanti di Filt Cgil e Faisa Cisal - per questo non ci fermeremo e continueremo la nostra lotta perché si scongiuri la privatizzazione del trasporto in Umbria".


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Vitali

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