(UNWEB) Perugia. "Ultimamente la nostra città capoluogo registra ben pochi primati, di quello sulla crescita galoppante dei prezzi avremmo fatto volentieri a meno". È un'ironia amara quella di Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, che commenta gli ultimi dati Istat sull'inflazione che vedono Perugia nella top ten delle città più care d'Italia, precisamente all'ottavo posto. "In media una famiglia perugina spenderà 3mila euro in più in un anno, una cifra enorme - sottolinea il segretario Cgil - è evidente che questo andrà ad aggravare la crisi sociale già in atto e allargherà la povertà".
Per il segretario Cgil sono necessari interventi immediati e a tutti i livelli: "In momenti straordinari servono strumenti straordinari - insiste Pampanelli - dunque prima di tutto vanno aumentati in maniera strutturale i salari e le pensioni, andando a prendere i soldi dove ci sono, nella rendita finanziaria e nei grandi patrimoni, secondo un principio di solidarietà. Vanno poi rinnovati in maniera adeguata i contratti nazionali e implementati gli accordi aziendali di secondo livello, non confondendoli con i bonus messi a disposizione dal governo, peraltro anch'essi poco praticati dalle aziende".
Ma secondo Pampanelli si può intervenire anche a livello locale: "Intanto, se qui il costo della vita aumenta di più, nonostante i nostri redditi siano più bassi e paradossalmente con un'offerta di centri commerciali e supermercati altissima, è segno che ci sono delle speculazioni in atto, che vanno subito individuate e fermate. E in questo le associazioni datoriali, in particolare del commercio, possono dare un contributo importante. Al contempo - continua il sindacalista - servono interventi straordinari anche dei Comuni che non possono limitarsi al bonus per gli affitti: rateizzazione e sostegno economico per le bollette, moratoria sui distacchi di luce e gas, un'attenzione straordinaria sugli appalti e sui servizi di welfare. E poi - conclude Pampanelli - ci vuole responsabilità da parte delle imprese, a partire da quelle della Gdo, che hanno realizzato, anche in Umbria, utili enormi in questi ultimi anni. Già a inizio 2022 avevamo denunciato la perdita di una mensilità per lavoratori e pensionati a causa del caro bollette e del caro energia, oggi siamo di fronte ad una situazione nella quale migliaia di persone rischiano, pur lavorando, di entrare in povertà. Una spirale che va fermata subito".