(UNWEB) –Perugia - "Il divieto delle auto diesel e benzina rischia di essere un atto discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità e degli anziani. Imporre solo auto elettriche non crea un mercato inclusivo che deve proporre beni usufruibili da chiunque": ad affermarlo Paola Fioroni, Presidente dell'Osservatorio Regionale sulla condizione delle persone con disabilità.
"Il via libera dell'Europarlamento allo stop delle auto diesel e benzina dal 2035 mette a rischio migliaia di aziende e milioni di lavoratori italiani coinvolti nella filiera dell'auto, ma rischia anche di aumentare la discriminazione per il diritto alla mobilità delle persone vulnerabili e con disabilità. Solo in Umbria – spiega Paola Fioroni – il settore dell'industria, tra produzione e indotto, conta oltre 9.000 occupati che potrebbero rischiare il posto di lavoro se l'auspicata transizione energetica del settore automobilistico non sarà in grado di garantire la riconversione del nostro sistema industriale depauperando un know-how nel settore automotive che oggi ci invidia tutto il mondo".
"Fermo restando l'impatto economico ed occupazionale della strategia politico industriale che ha assunto l'Europarlamento, occorre interrogarsi se il mondo dell'auto elettrica sia effettivamente pronto per accogliere le esigenze dei guidatori disabili e delle persone anziane. Quello che sembra essere il futuro dell'automobile – sottolinea la Presidente Fioroni - deve essere necessariamente un mondo futuro di inclusione e sostenibilità. Oggi il divario di prezzo significativo che esiste tra i veicoli a motore termico e gli elettrici è già un elemento fortemente discriminante per le persone vulnerabili, nonostante i contributi già esistenti, ed occorre considerare che un certo tipo di utenza ha bisogno di maggiore spazio a bordo per i propri presidi, che statisticamente la condizione di disabilità e anzianità risulta un facilitatore e acceleratore di povertà e che affrontare l'acquisto e l'adattamento per la guida in base alle proprie necessità per chi vive in una situazione di povertà è di per se' una difficoltà spesso inconciliabile con altre necessità".
"Al maggiore costo d'acquisto occorre poi aggiungere da un lato che, a causa delle tecnologie di bordo installate dalle case costruttrici le auto elettriche sono più complesse di quelle tradizionali da attrezzare con le dotazioni necessarie, come sistemi di sterzo, frenata e acceleratore elettronici con joystick che sostituiscono pedali e volante, e dall'altro la difficile accessibilità delle colonnine di ricarica. Rimuovere il cavo di ricarica dall'auto e inserire lo spinotto possono anche sembrare gesti elementari, ma non è così per tutti – prosegue la Fioroni- è fondamentale, dunque, creare i presupposti per un mercato che includa tutte le categorie di utenti perché tutelare l'ambiente deve essere una priorità ma rendere ancora più precarie le condizioni delle persone fragili non è sinonimo di sostenibilità. In questo senso occorre infine valutare la normativa sui contributi per l'acquisto e l'adattamento dei veicoli per le persone con disabilità e il modo in cui vengono concepite le misurazioni delle azioni intraprese, per migliorare le future attività di policy making a favore delle persone vulnerabili."
"Le persone con disabilità – conclude - hanno il diritto di tutti i cittadini di partecipare alla transizione energetica con le stesse opportunità anche di essere risorsa".