Dichiarazione del sottosegretario al Ministero dell'Interno PRISCO (FDI):
"Fare memoria di quanto accaduto venti anni fa a Emanuele Petri equivale a celebrare tutti quegli uomini e donne dello Stato che caduti in servizio. Il monito nei confronti della criminalità e del terrorismo è che lo Stato non arretra. Un obbligo morale nel rispetto delle famiglie delle vittime del terrorismo e del loro sacrificio. Ricordare il sacrificio di Emanuele, che allora consentì di arrestare i brigatisti responsabili dei delitti Biagi e D'Antona, significa valorizzare il sacrificio delle donne e degli uomini che ogni giorno, con fierezza, svolgono il proprio compito anche a rischio della propria vita. E oggi siamo qui proprio per testimoniare la vicinanza e la riconoscenza dello Stato e di una intera comunità".
E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Emanuele Prisco a Tuoro sul Trasimeno, a margine della celebrazione per i venti anni dalla morte del Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Emanuele Petri, Medaglia d'Oro al valore Civile, ucciso dalle Nuove Br in uno scontro a fuoco sul treno.