adi 5(ASI) Milano– Molti di loro sono giovani, la maggior parte ha una laurea e tutti sono animati dalla forte convinzione che l’agricoltura sia da riscoprire e valorizzare: lo testimonia l’Umbria dove il mondo dell’agricoltura è in evoluzione e conta la presenza sempre più forte di piccoli imprenditori animati dalla spinta di guadagnarsi un posto di rispetto sul mercato dove producono e vendono attivando un processo sostenibilmente certificato.

Alle produzioni alimentari di qualità e ai prodotti provenienti da piccole aziende di coltivazioni o produzioni sperimentali presenti sul territorio regionale, la Regione Umbria e il Centro Umbria Export, in occasione di Expo 2105, hanno dedicato, nello spazio ADI (Associazione Design Industriale) di via Bramante a Milano, due giornate di promozione intitolate “Niente è come viverla!”. Ad entrambe le iniziative ha partecipato l’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini.
La serata di ieri - alla quale è intervenuto l'assessore all’Ambiente e ai Trasporti del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, che si è complimentato con la Regione Umbria per aver saputo cogliere al mezzo le opportunità offerte da Expo per promuovere e raccontare le eccellenze dell’Umbria - ha visto protagonisti la “Rete dei Piccoli”, formata in Umbria da 37 aziende che producono prodotti agroalimentari di nicchia, nonché alcuni rappresentanti del progetto di contaminazione tra grafica e cucina “Spollo Kitchen”, realizzato da Zup e CST Grafica di Città di Castello in collaborazione con Polyedra, con il patrocinio di Aiap (Associazione italiana design della comunicazione visiva) e ADCI (Art Director Club italiano) che lo scorso 23 Maggio alla cerimonia di premiazione degli ED-Awards che ha riportato a casa il premio SIlver.
Presente all’iniziativa anche il POST (Perugia Officina Scienza Tecnologica) che, in collaborazione con la biblioteca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche e la Filiera dei Piccoli, per far conoscere le peculiarità di alcuni particolari prodotti tipici umbri e far intravedere la cultura e la tradizione di cui sono frutto, ha sviluppato il progetto "Scienza e cultura alimentare" che attraverso spettacoli di degustazione scientifica permette di scoprire l’origine dei prodotti tipici del nostro territorio.
Protagonista delle serate di degustazione e dimostrative è stato il formaggio: ricercatori, allevatori, agricoltori e gastronomi hanno infatti illustrato ai partecipanti gli aspetti tecnico-scientifici della produzione casearia, svelando tutte le possibili curiosità e gli aspetti più nascosti delle tradizioni legate a questo alimento. Ig/segue
Alla serata hanno partecipato ospiti e giornalisti della stampa specializzata che hanno interagito con i relatori e degustato il formaggio preparato nel corso della serata.
“Intrecciare l’innovazione e la ricerca con il sapere antico tramandato nella propria terra è l’obiettivo che si prefiggono molte micro o piccole aziende attive sul territorio umbro – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini - Ciò che unisce queste attività, oltre la necessità di ampliare il mercato di riferimento attraverso l’ottimizzazione della distribuzione delle merci con soluzioni avanzate, è la capacità di poter rendere accessibile la produzione alimentare di nicchia, come quella dei prodotti tipici umbri, a un prezzo ragionevole, certificando costantemente la sostenibilità ambientale. Le aziende – ha detto - sono costituite in molti casi da giovani, spesso tornati all’agricoltura dopo carriere importanti e diverse, che hanno scelto di impegnarsi nella sperimentazione di nuove coltivazioni per andare incontro a gusti alimentari e comportamenti sociali moderni e sempre più improntati alla ricerca di una identità salubre e garantita, senza abbandonare le secolari conoscenze e tradizioni della cultura enogastronomia della loro terra. Spesso si tratta di piccoli produttori e piccoli punti vendita la cui sopravvivenza è, in alcuni casi, messa a rischio dalla grande distribuzione dove questo tipo di prodotti sono spesso introvabili”.
“Per valorizzare questo mondo - ha rilevato - la Regione ha messo a disposizione vari strumenti sul piano dello Sviluppo rurale con risorse a disposizione anche dei piccoli imprenditori, per innovare il processo di prodotto. Inoltre, l’Europa riconosce un valore aggiunto alle produzioni di nicchia prevedendo finanziamenti anche per la commercializzazione”.
Un esempio significativo portato ad Expo è rappresentato appunto da “La Filiera dei Piccoli”, una rete di aziende sviluppatosi nel 2009 grazie ad un finanziato della Regione Umbria, concesso attraverso il bando “RE.STA”, dedicato alla promozione e alla commercializzazione di prodotti agroalimentari realizzati in massima parte da micro-piccole aziende di tutto il territorio regionale.
Le aziende sono costituite in molti casi da giovani impegnati nella sperimentazione di nuove coltivazioni per andare incontro alla modificazione dei gusti alimentari e dei comportamenti sociali salvaguardando e utilizzando le secolari conoscenze e tradizioni della cultura enogastronomica della regione.
Il progetto della Filiera e la sua attività, sviluppato in collaborazione con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia, è stato recentemente oggetto di attenzione anche presso i docenti dell’Università di Gottinga, in Germania, interessati allo sviluppo e l’ottimizzazione di un modello di collaborazione tra piccole imprese operanti nel settore alimentare.
Nel pomeriggio di oggi l’assessore Cecchini interverrà alla tavola rotonda dedicata alle opportunità che internet offre al mercato del vino e dell’agroalimentare tra e-commerce tradizionali e idee innovative.
Ha moderato l’incontro di ieri Fabio Savelli del Corriere della Sera, hanno partecipato, oltre all’assessore Cecchini, Slawka G. Scarso, autrice, consulente e docente di marketing del vino presso la LUISS Business School di Roma, Alessandro Olivieri, Vinitaly Wine Club, Gianpiero Gerbi e Riccardo Triolo, Svinando, Riccardo Zilli di Tannico, Sara Cendaroni e Luca Ambrosini di Ebay Italia.

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