(UNWEB) – Perugia,  "È un'Umbria più forte e capace non solo di resistere, ma anche di continuare nel suo percorso virtuoso di crescita, quella che emerge dall'ultimo rapporto dell'Istat sull'andamento dell'economia agricola nel 2022. In un contesto nazionale negativo, la nostra regione è fra le prime cinque con un aumento per volume di produzione e valore aggiunto generato. Un risultato positivo non casuale, frutto di una programmazione regionale in sinergia con il dinamismo espresso dal tessuto imprenditoriale agricolo e agroalimentare, che ha attivato strumenti e ingenti investimenti per innalzare qualità delle produzioni, stimolare l'aggregazione, valorizzare le filiere e l'uso consapevole e sostenibile delle risorse".

Questo il commento dell'assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Morroni, rispetto ai dati pubblicati in questi giorni dall'Istituto Nazionale di Statistica, che vedono la regione Umbria in controtendenza rispetto al resto dell'economia di settore. I dati nazionali, di fatto, mostrano per il 2022 che il valore aggiunto nell'ambito agricolo, della silvicoltura e della pesca è calato, in termini reali dell'1,8% e dell'1,5% per quanto riguarda il volume della produzione. Un andamento legato a vari fattori critici, quali: l'elemento inflattivo, le condizioni climatiche avverse, il consistente rialzo dei costi di produzione, gli aumenti senza precedenti dell'energia, degli alimenti per animali e dei fertilizzanti.

"Il sistema agricolo e agroalimentare dell'Umbria non è certamente rimasto immune, ma ha dimostrato forza e capacità di resilienza – rileva l'assessore Morroni – Nel 2022, infatti, l'economia agricola umbra ha registrato 1.240 milioni di euro per quanto riguarda il volume di produzione, con una variazione del +0,8% rispetto all'anno precedente, e un valore aggiunto di 624 milioni, con un significativo +3,1% che la pone fra le prime cinque regioni italiane con segno positivo".


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