(UNWEB) Continuare ad alimentare la memoria della tragedia immensa di Marcinelle per ricordarci di quando "gli immigrati eravamo noi" e di come il tema delle morti, di quelle in viaggio e di quelle sul lavoro, a distanza di tanti anni sia ancora così drammaticamente attuale. È questo il senso della partecipazione della Cgil dell'Umbria, insieme a tante altre delegazioni regionali, alle celebrazioni che si sono svolte in Belgio nei giorni scorsi a 67 anni da quell'8 agosto 1956 in cui 262 minatori, di cui 136 italiani, persero la vita.
"Anche se tra le vittime di quella tragedia non ci furono lavoratori di origini umbre, i migranti che dalla nostra regione raggiunsero il Belgio, come tante altre destinazioni, per il bisogno di lavorare e per scappare dalla povertà, furono moltissimi - afferma Barbara Mischianti, segretaria regionale Cgil, che ha preso parte alle celebrazioni in Belgio insieme ad una delegazione della Cgil umbra - Oggi, forse, li chiameremmo migranti economici, usando quell'odiosa distinzione che vuole separare chi scappa dalla guerra da chi scappa dalla povertà. Marcinelle da questo punto di vista è un luogo fondamentale, in cui la memoria individuale, di chiunque di noi ha avuto un nonno o un parente costretto ad emigrare per cercare una vita migliore, si fa memoria collettiva, rinsaldando i legami tra lavoratrici e lavoratori di tutta Europa. Da questo punto di vista, l'opportunità di stringere relazioni con il sindacato belga e con l'inca Belgio è stata importante, e come cgil Umbria intendiamo coltivare questo rapporto per rinsaldare un legame che nasce da una pagina drammatica della nostra storia, ma che oggi assume il significato di un rinnovato impegno comune per un'Europa dei diritti e dell'accoglienza".