Margherita Scoccia 1«Noi progetti e idee concrete, di là favolette e l’ombra di un compromesso al ribasso per ‘riprendersi la città’ ad ogni costo»

(UNWEB) Perugia. «Sono felice di  rappresentare la coalizione del ’Sì’. Noi diciamo convintamente ’Sì’ ad infrastrutture e progetti che tolgono Perugia dall’isolamento strutturale e che portano sviluppo e lavoro in città. Una coalizione che ha le idee precise e un programma condiviso non teme di prendere posizioni chiare e trasparenti davanti ai propri elettori, anche accettando il rischio di ricevere critiche durante il dibattito sui grandi temi, ma avendo la volontà di poter correggere il tiro ascoltando le istanze dei cittadini. Le abbiamo accolte, talune anche molto strumentali, faremo tesoro di tutte, come è giusto che faccia una coalizione che si candida a rappresentare l’intera città, e non solo una parte di essa». È quanto dichiara la candidata sindaco di Perugia per il centro destra e i civici, Margherita Scoccia. «Sabato e domenica i perugini che andranno a votare avranno l’opportunità di scegliere il futuro di Perugia: crescere ancora per ridare a Perugia il ruolo che merita in Umbria ed in Italia oppure tornare indietro. In altre parole, tirare le marce o ingranare la retromarcia. L’amministrazione che ha governato in questo ultimo periodo ha saputo far rinascere Perugia. Lo ha fatto col buon senso dentro Palazzo dei Priori – penso al faticoso risanamento di bilancio per via dell’enorme ‘buco’ lasciato dalle amministrazioni precedenti - ma anche fuori, in strada, in mezzo ai cittadini, con una comunità rimessa al centro attraverso l’ascolto e la partecipazione».

«Questo cambiamento di metodo prima che nei progetti che sono arrivati e possono quantificarsi in mezzo miliardo di euro ha preso forma negli anni - prosegue Margherita Scoccia -. È stata una campagna elettorale lunga ed entusiasmante che ha fatto emergere il lato piu bello di Perugia, nonostante una minoranza di persone abbia detto di tutto contro di me, l’ho affrontata con lo spirito di essere utile alla comunità e fedele all’impegno di amministratrice, perché il bene comune viene prima di un voto o di un evento in più. Grazie a ciò che abbiamo costruito nel tempo adesso Perugia può finalmente correre verso il futuro. Siamo a un bivio: progredire, portare avanti progetti ambiziosi, andare avanti, oppure tornare indietro a come eravamo prima del 2014. È stata una campagna elettorale che mi ha dato la consapevolezza della necessità di mantenere unita la comunità, entusiasmo ed energie tutte nuove, una corsa che ha consolidato legami e ne ha creati nuovi, che ha restituito ai perugini la bontà del lavoro svolto, che ha segnato la crescita e lo sviluppo per la città che non deve mai smettere di guardare al futuro, come è nella nostra storia. Il nostro programma non guarda ai prossimi 5 anni ma ai prossimi 20 anni. Perché un’amministrazione lungimirante deve fare così: guardare al futuro, immaginare lo sviluppo a lungo termine e offrire risposte ai bisogni immediati, soprattutto di chi ha maggiori necessità».

«A proposito di sviluppo e di futuro - prosegue Scoccia - non credo di poter essere smentita dicendo che è stata anche un’occasione per far emergere un programma serio e concreto per Perugia, per il suo sviluppo, per la sua crescita. Mi riferisco, ovviamente, al programma proposto dalla nostra coalizione che è plurale ma che ha a fondamento una chiara ed univoca visione dell’azione amministrativa. Spesso capita in campagna elettorale di ascoltare di tutto, comprese promesse letteralmente impossibili da realizzare e non ci voleva l’intelligenza artificiale per capirlo. Magari sono sensazionali azioni dettate dall’ideologia più che dal senso comune. Dietro ai continui ‘No’ di alcune liste si nasconde l’ombra di un compromesso al ribasso pur di ‘riprendersi la città’, ad ogni costo; i segni di una serie di contraddizioni interne che si risolvono in una proposta politica inconsistente fatta di ‘forse’ e ‘poi vedremo’. «Realizzerò il nuovo Piano Regolatore, uno strumento strutturale grazie al quale è possibile pensare tutte le politiche pubbliche di una città. E il piano strade: 100 milioni in 10 anni, di cui 40 nei primi due anni, per rifare il manto delle vie cittadine. Tutti d’accordo, tranne la mia avversaria e un paio di amici gommisti che mi hanno telefonato simpaticamente risentiti».

«Non ho alcun dubbio - conclude Scoccia -: quello di sabato e domenica sarà un voto sulla città. I perugini potranno scegliere se votare per lo sviluppo dei progetti di crescita, quindi per il futuro, oppure per un ‘campo larghissimo’ che paralizza la città dietro i continui «No» a prescindere dalle conseguenze per i cittadini. In fondo già siamo passati dal non guardare alle conseguenze di alcuni azioni, il buco di bilancio, i derivati finanziari e molto altro sono stato, di fatto, questo. Una scelta di coscienza e di responsabilità tra tornare indietro e andare avanti. Tutti insieme. Perché Perugia è di tutti ed è questo il suo valore, garantendo le sue peculiarità».


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