(UNWEB) – Perugia, – Questo pomeriggio, nella Sala d'Onore di Palazzo Donini, si è tenuto il convegno "Il passo pari: lavoro ed equilibrio di genere in Umbria" durante il quale sono stati presentati tre rapporti di ricerca promossi dalla Regione Umbria e dall'Agenzia Umbria Ricerche sulle asimmetrie di genere nella società umbra, sull'occupazione maschile e femminile nelle imprese umbre e sugli squilibri tra vita e lavoro.
A introdurre i lavori sono stati la consigliera di Parità della Regione Umbria, Rosita Garzi, e l'amministratore unico dell'Agenzia Umbria Ricerche, Marco Damiani.
"Abbiamo accolto con interesse questo convegno – ha sottolineato l'assessore alle Politiche di parità di genere e antidiscriminazione della Regione Umbria, Simona Meloni - perché racconta l'asimmetria tra uomini e donne nei diversi ruoli della società e racconta anche l'impegno di questi anni da parte della consigliera. Come assessorato abbiamo già iniziato un lavoro in merito, ad esempio con una delibera di Giunta che conferma i fondi ai centri antiviolenza ma che allarga la piattaforma andando a coprire le zone sociali 3 e 4, che erano sguarnite di punti di approdo per le donne che vivono situazioni delicate. Ci sono tante asimmetrie da considerare – ha aggiunto l'assessore – e tra queste dobbiamo ricordare quanto sia importante l'emancipazione economica: spesso le donne non possono emanciparsi da situazioni di violenza o disagio profondo perché non sono indipendenti dal punto di vista economico. Le donne ancora oggi in Umbria sono impiegate maggiormente nel settore dei servizi, del turismo e del commercio e sappiamo che dopo il Covid i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti. Non solo: dopo il primo figlio le donne sono spesso costrette ad accettare lavori a tempo determinato e più precari e questo rischia di inchiodarle a una sudditanza anche psicologica all'interno della famiglia. Dobbiamo lavorare – ha concluso l'assessore Meloni - per cercare di raggiungere una parità di genere giusta per una società più equa, più sostenibile e anche più forte".
"Sarebbe bello parlare di un passo pari tra uomini e donne nel mercato del lavoro – ha dichiarato la consigliera Garzi – ma le statistiche ci dicono che c'è ancora disparità in termini di partecipazione al lavoro, di gap salariale e di occupazione in figure apicali. C'è ancora questo soffitto di cristallo che impedisce alle donne di fare carriera: per quanto le donne siano sempre più preparate e competitive la loro professionalità non è riconosciuta in maniera equa. Il problema dell'armonizzazione dei tempi di vita e lavoro, poi, rimane essenziale, e bisogna lavorare facendo rete, investendo sulle politiche di welfare aziendale e su politiche di genere che siano efficaci e che garantiscano l'equilibrio nella genitorialità e nei carichi di cura dei figli ma anche degli anziani".
Di seguito la sintesi delle ricerche illustrate nel corso del convegno da Enza Galluzzo, esperta di politiche di genere, e da Elisabetta Tondini e Mauro Casavecchia dell'Agenzia Umbria Ricerche.
Il primo documento, "Le asimmetrie di genere nella società umbra", offre un'analisi ampia e articolata delle disuguaglianze tra uomini e donne nel contesto sociale e lavorativo della regione Umbria. Il volume sottolinea come il lavoro rappresenti non solo un mezzo di sussistenza ma uno spazio essenziale per l'autorealizzazione e il cambiamento sociale. Pone poi una riflessione sul ruolo dei servizi contro la violenza di genere e sulla necessità di modelli organizzativi flessibili.
Il secondo documento, "Occupazione maschile e femminile nelle imprese umbre", è un'indagine sulla situazione delle imprese con oltre 50 dipendenti relativa al biennio 2022-2023. La ricerca fotografa la situazione rispetto ai ruoli professionali ricoperti da uomini e donne, le differenze retributive, il ricorso al part time e le assenze legate alla cura familiare. Mette inoltre a confronto i dati con la rilevazione precedente evidenziando una lieve tendenza al riequilibrio.
Il terzo documento, del quale a breve sarà completata l'elaborazione, è "Focus group sugli squilibri tra vita-lavoro" ed è il risultato di interviste e focus group che hanno consentito di porre l'attenzione sugli effetti concreti dello squilibrio di genere in ambito lavorativo, sui fabbisogni ricorrenti osservati sotto il profilo di genere e sui suggerimenti utili per definire interventi attivabili da parte della Regione Umbria per ridurre gli squilibri di genere.