Loghi Opposizione(UNWEB)"La sinistra che governa la Regione ha scelto di tirare dritto con la manovra fiscale e con l'aumento spropositato delle tasse a carico di famiglie umbre, lavoratori e imprese, ignorando persino il parere negativo della Corte dei Conti. E' quanto emerso oggi in Prima Commissione, dove la maggioranza compatta ha confermato la volontà di procedere a testa bassa sul percorso intrapreso. Imbarazzante, inoltre, la nota stampa diffusa dal Partito Democratico che tenta goffamente di ribaltare il giudizio di parifica della Corte dei Conti". lo affermano i consiglieri regionali di opposizione Enrico Melasecche, Donatella Tesei (Lega Umbria), Eleonora Pace, Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei (Fratelli d'Italia), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza Italia) e Nilo Arcudi (Tesei Presidente - Umbria Civica).

"Oggi in Prima Commissione sono emerse ancora più chiaramente tutte le contraddizioni della manovra fiscale voluta dalla sinistra. Abbiamo chiesto più volte all'assessore al bilancio Bori di spiegare le ragioni politiche di questa scelta, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta convincente. Nessuna parola nemmeno sulle tempistiche e le modalità di incarico alla KPMG sulle quale la Corte dei Conti aveva sollevato perplessità o sulla gestione delle risorse derivanti dal Payback dispositivi medici, grazie alle quali il disavanzo sarebbe, di fatto, azzerato. Gravissima inoltre la forzatura del regolamento da parte della maggioranza che impedisce alle opposizioni di usufruire del tempo necessario alla presentazione degli emendamenti, considerando che il parere del Revisore dei Conti è stato fornito soltanto in mattinata. Una chiara violazione delle regole democratiche e del rispetto delle istituzioni.

In risposta alla nota del PD, è doveroso riportare l'attenzione sui dati e sulle parole della magistratura contabile. Il disavanzo da 243 milioni di euro, più volte rilanciato dalla maggioranza di sinistra come giustificazione della manovra fiscale, è stato smascherato dalla Corte, che ha chiarito come tale importo si riferisca esclusivamente al risultato d'esercizio delle quattro aziende sanitarie umbre. Il disavanzo effettivo della sanità umbra per l'anno 2024 è stato certificato dalla Corte in 34 milioni di euro, tuttavia la sinistra ha imposto una manovra fiscale da 184 milioni di euro, una stangata spropositata e ingiustificabile.

Addirittura nella sua relazione, il presidente Colosimo evidenzia come non ci fosse alcuna necessità di stipulare un contratto di consulenza con KPMG, in quanto il tavolo tecnico del MEF già nel novembre 2024 aveva stimato per l'Umbria un disavanzo di circa 40 milioni. Gli organi certificatori di parte terza non sono le società private, ma il MEF, la Corte dei Conti e Agenas: con quest'ultima la Regione ha peraltro rinnovato la convenzione che era già in essere e copriva tutto il 2024.

Non esiste, in nessun atto della Corte, alcuna indicazione secondo cui tale manovra fosse necessaria o obbligata: al contrario, viene chiarito che si è trattato di una scelta discrezionale e politica, adottata in autonomia dalla Giunta. Anche l'uso politico del giudizio di parifica da parte del Partito Democratico è, alla luce di questi elementi, del tutto fuorviante. La Corte non ha mai certificato la bontà delle scelte della Giunta, né la congruità della manovra fiscale. Ha semplicemente attestato l'equilibrio contabile formale del rendiconto, pur segnalando numerose criticità sostanziali, alcune delle quali ancora aperte e oggetto di osservazioni puntuali. Per queste ragioni riteniamo inaccettabile il tentativo della maggioranza di mistificare la realtà e chiediamo, ancora una volta, il ritiro della manovra fiscale, fondata su presupposti contabili errati e valutazioni arbitrarie.

Come centrodestra e civici, continueremo a vigilare e chiederemo conto di cosa stiano facendo i direttori delle aziende sanitarie per ripianare i bilanci e su quali voci specifiche verranno utilizzati i proventi delle tasse. L'Umbria ha bisogno di serietà e i cittadini meritano rispetto, non la propaganda della sinistra costruita su numeri distorti".


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