(UNWEB) – Perugia, – La Regione Umbria ha seguito fin dall'inizio con grande attenzione, ponendosi sempre in una condizione di confronto continuo, il processo di fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. Il motivo della scelta, oltre a risiedere in una indifferibile reazione ad una crisi incipiente e conosciuta, come riportato anche nel verbale di accordo con le organizzazioni sindacali del 26 febbraio 2025, è individuato nella "volontà di rafforzare la presenza della cooperazione tra consumatori in Italia centrale". Ciò congiuntamente all'impegno di "non procedere, in ogni caso a risoluzioni traumatiche dell'occupazione, ovvero a risoluzioni unilaterali del rapporto di lavoro per ragioni connesse o derivanti dal processo di fusione".
Anche in ordine alle preoccupazioni espresse unitariamente dall'Assemblea Regionale, ampie rassicurazioni in questi mesi sono state fornite dall'azienda relativamente alla volontà di non attivare alcuna procedura di licenziamento per quello che riguarda i dipendenti per i quali sarebbero state, invece, prefigurate, per un numero limitato di essi, uscite volontarie incentivate o percorsi di accompagnamento alla pensione.
Accanto a ciò, il prefigurarsi di un modello riorganizzativo dei punti vendita, che avrebbe previsto, laddove necessario, fusioni e accorpamento di negozi con ricollocazione del personale in un unico punto vendita, senza far riferimento a vendite o trasferimento ad altra proprietà di parte degli stessi.
Impegni da riscontrare nel Piano Industriale del nuovo soggetto cooperativo, su cui da pochi giorni è iniziato il confronto sul tavolo nazionale con le organizzazioni sindacali.
Le notizie apprese dai comunicati post incontro del tavolo, relative ad una ipotizzata riduzione di personale -180 unità- delle due sedi di Vignale e Castiglione del Lago, della eventuale dismissione di 24 punti vendita -circa 340 dipendenti impiegati- e possibili cessioni a soggetti altri di individuare sul mercato, destano enorme incertezza e preoccupazione nella comunità dei lavoratori e in quella delle rappresentanze istituzionali.
In tal senso si è inteso immediatamente convocare i sindacati per il giorno 9 dicembre presso la Presidenza della Regione, per un confronto nel merito delle questioni sottoposte dall'azienda sul tavolo nazionale di confronto.
Collateralmente è convocato per il giorno 12 mattina un incontro in Regione con l'azienda e le organizzazioni sindacali per un primo confronto sulle ripercussioni occupazionali e di sviluppo del piano industriale della nuova compagine cooperativa interregionale.
La Giunta Regionale sta agendo, come in ogni occasione, con l'intento di difendere i livelli occupazionali attuali in intesa con le organizzazioni sindacali, oltre che tutelare la presenza in regione di una fondamentale rete di distribuzione alimentare e di partecipazione dei consumatori-soci.


