dap 2016 1 (ASI) Perugia - Coerenza programmatica delle scelte effettuate e stretto collegamento tra le attività previste e le risorse finanziarie necessarie alla loro realizzazione: sono queste le linee che definiscono il primo Documento di economia e finanza regionale (“Defr”) della Regione Umbria 2016/2018, che andrà a sostituire il Documento Annuale di Programmazione (DAP) e che è stato presentato questa mattina, venerdì 5 febbraio, nella Sala Giunta di Palazzo Donini a Perugia, nell’ambito della riunione di concertazione dei soggetti socioeconomici e istituzionali, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e degli assessori regionali Luca Barberini, Fernanda Cecchini e Giuseppe Chianella.

Il documento individua le priorità secondo l’articolazione in missioni e programmi imposta ai bilanci regionali dallo Dlgs. 118/2011, raggruppandole in cinque Aree di intervento: istituzionale, economica, culturale, territoriale, sanità e sociale allo scopo di comunicare la visione strategica e le priorità alla base dell’azione della Regione.

“Questo Documento – ha affermato la presidente Marini nella sua illustrazione – è chiaramente il cardine dell’azione programmatica e politica della Regione per il 2016 e per il prossimo triennio. Partiamo da una base positiva che riguarda proprio la situazione solida e consolidata del bilancio regionale, tendenzialmente sotto controllo ed in equilibrio, nonostante le ripercussioni negative dovute ai continui tagli di risorse e alle manovre correttive succedutesi a livello nazionale, oltre ai vincoli imposti da recenti provvedimenti normativi. Anche per il 2016 vogliano procedere ad un ulteriore riorientamento e razionalizzazione della spesa ma confermando l’invarianza dei tributi di nostra competenza e delle agevolazioni fiscali già previste in precedenti esercizi finanziari. L’Umbria – ha dichiarato la presidente - affronta l’inizio di legislatura registrando segnali di ripresa del sistema socio economico. Le sfide che aspettano la regione dovranno tuttavia tradursi in una “strategia di attacco” che, attraverso coerenti politiche pubbliche regionali, rafforzi i deboli segnali positivi che vengono dall’economia e dalla società regionale. Ci troviamo difronte però ad una realtà che ancora mostra segnali discordanti”.

“Da una parte – a giudizio della presidente Marini - c’è una serie di imprese che si sono rafforzate ed sono a pieno titolo nel mercato e che dunque costituiscono un motore di sviluppo dell’economia regionale e dall’altra parte però siamo ancora alle prese con segnali di difficoltà che ci arrivano da imprese in crisi. Dovremo agire insomma con una duplice capacità per gestire al meglio le due situazioni, con politiche mirate allo sviluppo ed alla crescita e con politiche invece mirate alla gestione delle crisi ancora esistenti e dunque al sostegno delle imprese che stentano a restare sul mercato. E tutto ciò ovviamente con grande attenzione ai lavoratori coinvolti. La Regione – ha proseguito la presidente – lavorerà per rafforzare i segni di ripresa economica, sia sul versante della competitività delle imprese che della creazione di posti di lavoro, per portare avanti una nuova fase delle riforme finalizzate ad una pubblica amministrazione più efficiente e qualificata e per realizzare azioni che salvaguardino la coesione sociale ed il servizio sanitario regionale”.

Sul versante delle riforme la presidente Marini ha annunciato che fin dalle prossime settimane si inizierà a lavorare su un progetto strategico che riguarderà le Società partecipate ed i servizi pubblici locali (con particolare attenzione al tema dei rifiuti) anche per dare attuazione ai recenti provvedimenti del Governo tesi alla razionalizzazione di questi settori. “Lo faremo con la consueta e doverosa attenzione ai conti pubblici ma anche alla qualità dei servizi. Un atteggiamento che ci ha già premiato nella sanità dove, proprio grazie alla gestione attenta delle spese e dei servizi offerti ai cittadini, siamo stati premiati nel recente Accordo per la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale che ha portato oltre dodici milioni in più a disposizione della nostra Regione”. Dalla presidente infine una sottolineatura sul versante delle infrastrutture stradali “perchè ci è stato assicurato che entro il prossimo mese di giugno saranno conclusi i lavori, nel versante umbro, della Perugia-Ancona e Foligno-Civitanova. Per quanto riguarda invece la E45 Orte-Mestre abbiamo accolto molto positivamente la scelta annunciata nei giorni scorsi a Terni dal Ministro Del Rio di superare l’idea di una ‘autostrada’ ma di destinare risorse per 1 miliardo e 600 milioni alla manutenzione, messa in sicurezza ed anche realizzazione di nuovi tratti stradali dell’arteria esistente. In questo contesto - ha concluso la presidente – nelle prossime settimane, insieme al sindaco di Perugia, avvieremo un confronto con lo stesso ministro Del Rio per iniziare a ragionare su un primo intervento possibile per il Nodo di Perugia”.

SCHEDA RIASSUNTIVA DEL DEFR 2016 - 2018

Per quanto riguarda l’Area istituzionale si confermano come priorità la ridefinizione degli assetti istituzionali e il funzionamento della pubblica amministrazione. In merito alla riorganizzazione degli assetti regionali e istituzionali si punta sulla modernizzazione della pubblica amministrazione, la trasparenza, le riforme, la semplificazione. Nel 2016 si lavorerà alla riforma delle agenzie regionali, delle società partecipate e degli enti di diritto privato del sistema pararegionale, secondo il principio della semplificazione ed il criterio dell’omogeneità delle materie, concentrando in un unico soggetto competenze e responsabilità. Verrà attuata la riforma endoregionale, sia con la riorganizzazione della Regione a seguito dell’attribuzione delle funzioni e del relativo personale proveniente dalle Province, sia con l’accompagnamento degli Enti di Area vasta nell’assumere il ruolo di centri di servizi per gli Enti locali (centrale unica di committenza, ufficio unico degli espropri,…). Sarà approvata il Piano triennale di semplificazione 2016-2018, fortemente integrato con le azioni dell’Agenda digitale e con le azioni in materia di Trasparenza ed Anticorruzione, anche al fine di favorire un più diffuso controllo sociale di cittadini ed imprese sull’azione pubblica.

Per l’Area economica la priorità è individuare e agganciare, a seguito dei timidi segnali registrati, un percorso di crescita, solido e duraturo, capace di portare l’Umbria fuori dalla fase di stallo. Si punterà su: innovazione, ricerca, green e smart economy, qualità della formazione, dai talenti dei giovani, anche attraverso la “contaminazione” tra imprese, università, centri di ricerca, eccellenze della pubblica amministrazione, fino ad oggi rimasti distanti. Sarà la Strategia di Ricerca e Innovazione per la Specializzazione Intelligente dell’Umbria (RIS3) a guidare le azioni pubbliche nell’Area economica nei prossimi anni, con particolare riferimento al settennio di programmazione comunitaria 2014-2020. In particolare, con le risorse del POR Fesr 2014-2020, si sosterranno interventi in favore delle imprese, principalmente sui temi dell’internazionalizzazione; dell’innovazione (l’intero Asse 1 del POR Fesr per il settennio 2014-2020 prevede finanziamenti pari a 101,8 milioni di euro, a cui aggiungere ulteriori risorse provenienti dall’Asse 3 che finanzierà forme di innovazione più “tradizionali”, legate principalmente alla tecnologia dei cicli produttivi con una dotazione di 85,5 milioni di euro); dell’efficientamento energetico (con risorse provenienti dal POR Fesr da mettere a sistema con specifici finanziamenti statali legati principalmente agli audit energetici nelle imprese); della reindustrializzazione aree di crisi (con particolare attenzione all’attuazione dell’accordo sulla Merloni e all’attivazione di uno strumento di programmazione integrata nazionale e regionale per il rilancio dell’industria nell’Area ternano-narnese).

Sono inoltre previsti interventi di “sistema” relativi alla governance delle politiche per la competitività e alla strumentazione da utilizzare, con particolare riferimento alla gestione delle risorse finanziari, anche prevedendo, al posto dei bandi, procedure a sportello per erogare le risorse, più veloci, semplici, trasparenti e meno onerose per le imprese e per la Regione.

Relativamente al settore commerciale si continuerà a lavorare sui temi della competitività e innovazione attraverso lo strumento dei Centri commerciali naturali, sviluppando le realtà di Perugia e Terni e favorendo la nascita di nuovi Centri commerciali naturali in altri centri storici dell’Umbria.

In tema di Agenda digitale, strumento fondamentale sia per le nuove relazioni tra PA e cittadini che per la modernizzazione del sistema economico umbro, le priorità di intervento si concentreranno su: infrastrutture fisiche (rete e datacenter – previste dal Piano telematico); piattaforme, servizi ed “app” dell'ecosistema pubblico (in coerenza con il Piano di semplificazione); ed ecosistemi digitali, prioritariamente di scuola-università, imprese, sanità-sociale.

Relativamente al turismo, una delle principali leve su cui investire per sostenere lo sviluppo del sistema economico e produttivo umbro, nel 2016 l’Umbria si farà promotrice degli Stati generali del turismo dell’Italia centrale, per confrontarsi e mettere a sistema esperienze già in atto assieme alle regioni limitrofe. Si lavorerà inoltre alla semplificazione e razionalizzazione della strumentazione normativa e programmatica in materia di turismo; verranno ridefiniti ruoli e competenze di Regione e Comuni per superare   frammentazioni e dispersione di risorse; accoglienza, offerta e promozione sono le priorità individuate su cui far convergere le risorse della nuova programmazione comunitaria 2014-2020. E’ prevista una nuova segnaletica turistica in una logica smart e valorizzando funzioni web e mobile, verrà ridefinito il sistema degli IAT (uffici per l’Informazione e l’Accoglienza Turistica) e prenderà avvio dell’attività di progettazione di una card regionale che faccia riferimento al settore turistico. L’offerta turistica regionale sarà riaggregata su tre prodotti che dovranno identificare l’Umbria: Natura/paesaggio, Cultura/eventi e Spiritualità, da esprimere attraverso un marchio e di un claim coerenti. Per la gestione del Giubileo è stato predisposto uno specifico Protocollo di intesa tra Regione e Conferenza Episcopale Umbra per azioni di valorizzazione del patrimonio culturale, storico, religioso e ambientale nel territorio regionale, a partire dal tematismo dei Cammini, con particolare riferimento alla Via di Francesco, alla Via di Benedetto e ai cammini connessi.

Per l’agricoltura umbra la nuova stagione di fondi comunitari si concentrerà sul fabbisogno di innovazione per realizzare nuove economie di scala da parte delle singole imprese e delle diverse filiere di qualità. Sarà ampliata la possibilità di realizzare innovazioni da parte di partenariati, reti e cluster di imprese o gruppi operativi di nuova costituzione. Sarà attuato un nuovo Progetto Speciale per l’olio e l’olivicoltura umbra, lavorando alla candidatura della fascia olivicola compresa fra Assisi e Spoleto a patrimonio immateriale dell'umanità Unesco. Per quel che riguarda il tabacco, la filiera va accompagnata verso nuovi traguardi di competitività, qualità, innovazione e sostenibilità ambientale, anche aprendo una approfondita discussione con la Commissione Europea. Per la zootecnia le politiche saranno orientate dal sostegno agli investimenti, alla sostenibilità ambientale, fino alla sperimentazione di innovazioni di filiera.

In materia di occupazione, anche se si registrano primi segnali di ripresa il lavoro rappresenta ancora una criticità. Attraverso le risorse del POR Fse 2014-2020 la Regione opererà secondo le direttrici dell'Agenda di Lisbona e della Strategia Europea per l'Occupazione (SEO): occupabilità (migliorare le capacità di un individuo di inserirsi nel mercato del lavoro), adattabilità (aggiornare le conoscenze individuali per renderle compatibili con le esigenze del mercato), imprenditorialità (sviluppare qualità e spirito imprenditoriali per favorire l’autonomia e la nascita di nuove aziende), pari opportunità (favorire politiche di uguaglianza per aumentare i tassi di occupazione). Gli specifici strumenti di politiche attive del lavoro che verranno messi in campo nel corso del 2016 sono: Garanzia giovani regionale; lotta alla disoccupazione di lunga durata attraverso l’utilizzo di modelli che fanno riferimento al contratto di ricollocazione; sostegno alle assunzioni a tempo indeterminato, anche finalizzati alle fasce deboli del mercato del lavoro; interventi a favore dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi; azioni per la crescita delle competenze del capitale umano, in particolare nei settori strategici individuati dalla RIS3 e in coerenza con la programmazione del POR Fesr 2014-2020.  Particolare attenzione verrà riservata all’innalzamento della qualità del sistema di formazione regionale. Sarà sottoscritto con le Università dell’Umbria un Accordo di programma con l’obiettivo di integrare e coordinare programmazione e risorse per innalzare il livello complessivo dell’offerta universitaria e dei relativi servizi. Temi centrali saranno gli assegni di ricerca, l’innovazione, l’orientamento, l’alternanza scuola lavoro, l’internazionalizzazione, l’edilizia universitaria.

Nell’Area culturale si intende confermare il posizionamento dell’Umbria per ricchezza e qualità dell’offerta culturale, nonostante un quadro finanziario prospettico drammatico. Si lavorerà a una legge quadro regionale in materia di cultura e della sua valorizzazione al fine di riaggregare l’offerta culturale e raggiungere dimensioni ed economie di scala significative.

Nell’ambito dell’Area territoriale è prevista la preadozione del Piano Paesaggistico Regionale e l’avvio di una proposta di legge regionale in materia di consumo di suolo, allo scopo di individuare modalità di regolazione dell’uso del territorio che superi il tradizionale dualismo tra tutela ambientale e crescita economica.

Sulla gestione dei rifiuti si continuerà a lavorare per l’incremento della raccolta differenziata e l’adeguamento impiantistico, in particolare connesso al trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani. Sarà forte il richiamo della Regione ai Comuni sia per il raggiungimento degli obiettivi quantitativi di RD sia per la qualità della raccolta differenziata e per adottare soluzioni che, in attesa della piena operatività dell’Auri, assicurino lo sviluppo di un sistema impiantistico regionale integrato di recupero e smaltimento dei rifiuti. Saranno promossi progetti e iniziative di buone pratiche di prevenzione/riduzione e assicurato sostegno all’attivazione di sistemi di tariffazione puntuale che consentano di commisurare la tariffa a carico del cittadino con il grado di utilizzo del servizio prestato.

Per quel che riguarda la qualità dell’aria si lavorerà, anche in coordinamento con il Ministero dell’Ambienrte, per dare concreta attuazione alle misure previste nel Piano Regionale per la Qualità dell’Aria. I Comuni interessati saranno richiamati ad una rapida approvazione dei Piani di limitazione del traffico leggero e pesante all’interno delle aree urbanizzate; verrà approvato il Piano regionale per le infrastrutture di ricarica la mobilità elettrica e proseguirà la campagna di comunicazione sul corretto utilizzo delle biomasse legnose, promuovendo la sostituzione dei sistemi di riscaldamento domestico tradizionali con sistemi ad alta efficienza.

In merito all’Agenda urbana nella prima metà del 2016 si intende concludere il percorso di co-progettazione dei programmi di intervento delle città coinvolte - Perugia, Terni, Foligno, Spoleto e Città di Castello – per poi così avviare l’attuazione dei primi interventi.

Il 2016 è il primo anno di operatività del nuovo Piano Regionale dei Trasporti (PRT) e dell’annesso Piano di Bacino Unico Regionale. Saranno definite le procedure di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di trasporto nella regione e, prima dell’espletamento della gara, si lavorerà per realizzare nell’ambito dei nuovi contratti di servizio ferroviari una più forte integrazione dei vettori dei servizi su ferro - Umbria Mobilità settore ferroviario e Trenitalia –, sia per la mobilità all’interno dei confini regionali, sia per i collegamenti con Roma, Firenze e Ancona.

Sarà inoltre approvata la Strategia Energetica Ambientale Regionale 2014-2020 (SEAR14-20) e si lavorerà prioritariamente alla realizzazione di diagnosi e certificazioni energetiche degli immobili di proprietà degli Enti pubblici e destinati ad uso pubblico necessarie per accedere al finanziamento di interventi di efficientamento del patrimonio edilizio esistente.

Per Area sanità e sociale, il 2016 vedrà l’approvazione del nuovo Piano Sanitario Regionale e il nuovo Piano Sociale Regionale, con l’obiettivo disalvaguardare il sistema sanitario pubblico ed universalistico dell’Umbria. Nonostante uno scenario nazionale complesso e difficile, grazie alle scelte compiute e all’attenta programmazione, l’Umbria è riuscita a rafforzare la capacità di risposta ai bisogni di salute mantenendo l’equilibrio economico-finanziario del sistema senza dover prevedere costi aggiuntivi a carico dei cittadini, adempiendo i Livelli Essenziali di Assistenza e restando Regione benchmark per costi e appropriatezza dei servizi. Si continuerà a lavorare prioritariamente sulle macroaree della prevenzione, dell’assistenza distrettuale e dell’assistenza ospedaliera, nonché su alcune importanti azioni trasversali di sistema. Si continuerà a dare attuazione al Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 ed al Programma degli investimenti in sanità .Per quanto riguarda infine le cosiddette azioni di sistema, nel corso del 2016 si lavorerà prioritariamente su tre fronti: acquisti e logistica, sanità digitale e portale unico sanità, regolamentazione dell’accreditamento, con l’espletamento delle gare centralizzate regionali mediante ricorso alla Centrale Regionale per gli Acquisti in Sanità (CRAS), l’istituzione di un magazzino unico per la logistica del farmaco e dei dispositivi medici, l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e l’estensione della prenotazione on line.

Piano sociale, Piani di zona e accreditamento dei servizi sociali e messa a regime del Sistema di monitoraggio della spesa e dei sevizi sociali sono i cardini dell’azione sul sistema del welfare regionale. Nel corso dell’anno verranno però anche attivati interventi diretti in favore dei cittadini utilizzando le risorse finanziarie del POR Fse 2014-2020. Saranno promossi percorsi per il superamento della condizione di povertà estrema e di emarginazione dei singoli e delle famiglie a forte disagio economico e sociale o a rischio di impoverimento e, in attuazione del Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza (PRINA), si lavorerà per il sostegno delle persone non autosufficienti – disabili e anziani - e le loro famiglie.

Nell’ambito delle politiche per le famiglie, l’attenzione sarà rivolta in particolare alle famiglie giovani, a quelle con bambini piccoli o con persone non autosufficienti. Anche l’inclusione sociale interculturale sarà una priorità per il 2016, con una particolare attenzione all’occupabilità dei migranti, all’accoglienza dei profughi e alle pari opportunità per le “seconde generazioni”: sfide cruciali della futura sostenibilità della nuova società multietnica. Ci si concentrerà principalmente sull’apprendimento della lingua e sullo sviluppo della rete territoriale di servizi per i migranti. Infine, sempre grazie alle risorse del POR Fse, saranno finanziati interventi nel campo dell’innovazione sociale sperimentando modelli innovativi di contrasto alle povertà e all’esclusione sociale e di utilizzo sociale del patrimonio pubblico ai fini del riuso e della rivitalizzazione urbana e sociale.

Per quanto riguarda le questioni di natura finanziaria e gli indirizzi di bilancio si conferma una situazione, tendenzialmente, sotto controllo ed in equilibrio, anche se permangono criticità generate dai tagli operati a livello nazionale che riducono i margini di autonomia di spesa per le Regioni e che impongono una attenta politica di gestione delle risorse. A ciò si aggiungono i vincoli costituiti dall’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, dall’applicazione della nuova normativa in materia di armonizzazione contabile (Dlgs. 118/2011) e dalle manovre correttive dei saldi di finanza pubblica succedutisi negli anni. In questo contesto la definizione del quadro programmatico delle risorse regionali per il periodo 2016-2018 appare difficoltosa e caratterizzata da incertezza. La manovra di bilancio regionale per il prossimo triennio 2016-2018 dovrà dunque esplicarsi attraverso un’attenta valutazione delle entrate ed un necessario ulteriore riorientamento e razionalizzazione delle spese.

In materia di entrate, la Regione, come ricordato dall’Agenzia Standard and Poor’s, ha conservato intatti quasi tutti i margini di manovra fiscale a disposizione (una consistente riserva di fondi) non avendo attivato, a differenza della stragrande maggioranza delle altre regioni, se non in minima parte, la propria tastiera fiscale. Anche se in attenuazione le conseguenze della situazione economica regionale e la crisi occupazionale sono ancora molto forti e la Regione Umbria vuole continuare a preservare per le imposte di propria competenza il reddito disponibile delle famiglie ed i margini di competitività delle imprese. Da qui la decisione, in linea con quanto previsto con la legge di stabilità 2016, la Regione Umbria intende mantenere anche nel 2016 invariati i tributi di propria competenza, quantificando i gettiti in base degli andamenti storici (compresa anche la prosecuzione della lotta all’evasione) e confermando inoltre anche per il 2016 le agevolazioni fiscali già previste nei precedenti esercizi finanziari.

In termini di indebitamento, a differenza di quanto avviene in altre Regioni, in Umbria non si rilevano particolari criticità, con livelli stabili nel tempo e con un’incidenza media del 16% rispetto al totale delle entrate e del 17% rispetto al totale delle entrate correnti degli ultimi cinque anni. Restano le preoccupazioni legate all’interazione delle nuove normative sul pareggio di bilancio che avranno un forte impatto sulle possibilità di realizzare future spese di investimento.

Per quanto riguarda le spese prossima manovra di bilancio affronterà una serie di questioni importanti e complesse: la riforma delle Province (legge 56/2014); il cofinanziamento della nuova programmazione comunitaria; le società partecipate regionali; il livello di finanziamento del sistema sanitario regionale.

Il riordino delle funzioni esercitate dalle Province, rappresenta un ulteriore elemento di criticità poiché la correlazione fra risorse e funzioni è venuta meno con i tagli alle risorse regionali e provinciali della legge di stabilità 2015 (e con la successiva 2016). Per la copertura degli oneri derivanti dal processo di riordino, la Regione provvederà razionalizzando ulteriormente gli interventi finanziati con le proprie risorse per le politiche settoriali, nonostante esse siano già state fortemente colpite dai tagli sulla finanza regionale operati dal governo.

Nel periodo 2014-2020 i piani finanziari della nuova programmazione comunitaria (FSE, FESR, PSR) prevedono un ammontare totale di risorse di circa 1,47 miliardi, di cui 238,7 milioni a carico della Regione a titolo di cofinanziamento. Il cofinanziamento della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 impone alla nostra regione un impegno annuale di circa 34 milioni. La futura manovra di bilancio, al fine di rispettare gli impegni a livello europeo, ricercherà ulteriori margini di flessibilità sufficienti per garantire il finanziamento necessario.

La Giunta regionale ha attivato da alcuni anni un ampio processo di razionalizzazione e risparmio sul versante degli enti strumentali e delle società controllate e partecipate dalla Regione. Questa azione proseguirà, ma non esclude l’opportunità di rivedere e rivalutare opportunamente l’impegno della Regione.

Infine, la positiva situazione finanziaria della sanità regionale conferma l’attenzione posta, sia a livello regionale che aziendale, alla spesa che ha contribuito a determinare la contrazione della dinamica dei costi. La legge di stabilità 2016 ridetermina l’ammontare del fabbisogno sanitario nazionale standard in 111 miliardi di euro (nel 2015 è stato di 109,715 miliardi). La Regione garantirà anche per il 2016 le risorse che saranno assegnate al Fondo Sanitario Regionale in base ai criteri di riparto stabiliti a livello nazionale.


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