L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato, con i voti favorevoli (13) della maggioranza (Pd, SeR) e contrari (8) delle opposizioni (Rp, Ln, FI, FdI, M5S) una proposta di risoluzione firmata dai capigruppo del Partito democratico, Gianfranco Chiacchieroni e Silvano Rometti dei Socialisti e Riformisti che conferma la fiducia alla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini e al suo programma di Governo. La proposta di risoluzione dei gruppi di maggioranza è una delle 5 presentate in Aula (4 dalle opposizioni) a seguito delle 'comunicazioni politiche' fatte in Aula dalla presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, con riferimento alle dimissioni dell'assessore alla Sanità, Luca Barberini e alle vicende correlate.


(ASI) Perugia, – L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato, con i voti favorevoli (13) della maggioranza (Pd, SeR) e contrari (8) delle opposizioni (Rp, Ln, FI, FdI, M5S) una proposta di risoluzione firmata dai capigruppo del Partito democratico, Gianfranco Chiacchieroni e Silvano Rometti dei Socialisti e Riformisti che conferma la fiducia alla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini e al suo programma di Governo. La proposta di risoluzione dei gruppi di maggioranza è una delle 5 presentate in Aula (4 dalle opposizioni) a seguito delle 'comunicazioni politiche' fatte in Aula dalla presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, con riferimento alle dimissioni dell'assessore alla Sanità, Luca Barberini e alle vicende correlate.

È stato il capogruppo del Partito democratico, GIANFRANCO CHIACCHIERONI ad approfondire la proposta, sottolineando, in più passaggi, l'importanza di dare una forte accelerazione alle varie attività governative. E nel sottolineare come questa crisi politica sia stata “trasparente di fronte alla società”, e nel definire le due posizioni, “entrambe con la propria dignità”, Chiacchieroni ha detto che “il Partito democratico ha chiesto a Barberini di recuperare urgentemente il suo ruolo di assessore e alla presidente Marini di continuare a rappresentare il punto di riferimento nella guida della Regione”.
LUCA BARBERINI (Pd) ha chiesto “un cambiamento che sia frutto di un lavoro di squadra, non un uomo solo al comando”. E nell'annunciare il suo voto favorevole alla mozione ha spiegato che le sue dimissioni “sono state pensate nel segno del rispetto. Abbiamo dimostrato – ha detto - che quando si hanno delle idee non si è sempre attaccati alla poltrona. Una situazione di crisi c'è, non si può negare, ma siamo tutti contrari a una visione autoritaria della politica, ma nemmeno semplicistica”.
La presidente CATIUSCIA MARINI, infine ha detto di aver ascoltato “parole importanti, in un momento politico serio. I lavori di questa Assemblea non hanno subito interruzioni, dato che io stessa ho chiesto di poter svolgere le mie comunicazioni, che hanno permesso ai diversi consiglieri regionali di esprimersi rispetto al futuro del governo regionale e della maggioranza uscita dal voto. Il percorso che abbiamo individuato non passerà soltanto per il Documento economico e finanziario regionale e il bilancio. Si dovrà governare in modo coerente con il programma di governo mantenendo una certa velocità nella sua attuazione”.

INTERVENTI:
GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Pd): “BARBERINI RIENTRI NEL SUO RUOLO DI ASSESSORE E LA PRESIDENTE MARINI CONTINUI A RAPPRESENTARE IL PUNTO DI RIFERIMENTO NELLA GUIDA DELLA REGIONE - Il dibattito di oggi è lo specchio della società politica umbra che è dentro un vortice, all'interno di una profonda trasformazione, ma che ha consegnato un'Umbria riformata e diversa da quella conosciuta fin qui. Si è cercato di partire con l'obiettivo di dare una forte accelerazione alle varie attività. Oggi è necessaria una messa a punto ulteriore. C'è stata una riduzione significativa nel numero dei consiglieri e si sono determinati mega-assessorati. Senza dimenticare che in Quest'Aula sono arrivate forze politiche nuove che esprimono nuove posizioni. Stiamo dentro ad un processo di grandi riforme, che hanno interessato l'agricoltura, la sanità e molti altri importantissimi settori, fino al superamento delle Province con lo spostamento di nuove mansioni in capo alla Regione. È stato riformato il settore dei trasporti con la predisposizione di un ottimo Piano. Tutto questo è stato possibile grazie alla guida accorta che la presidente Marini ha saputo offrire. Dobbiamo aggiungere più sussidiarietà ed un maggiore ingresso da parte di forze della società e del mercato, anche e soprattutto in vista delle macro Regioni. Oggi è necessario un nuovo slancio legato alle grandi riforme istituzionali in corso. Abbiamo bisogno di un ancoraggio forte di sicurezza e di buon governo e di certezze. E su questo la presidente Marini ha ragione. Barberini ha portato in Giunta una forte istanza di cambiamento. Il punto di incontro tra le due istanze rappresenta la vita di questa Assemblea e della Regione. Bisogna puntare sempre più sull'innovazione. La Regione, come ha sottolineato la presidente Marini non ha lasciato nessuno a piedi, cercando di dare le giuste risposte alle difficoltà delle famiglie. Questa crisi politica è stata trasparente di fronte alla società. Si tratta di due vicende entrambe con la propria dignità, ma serve una risposta forte per dare continuità al governo della Regione. Non si è trattato e non si tratta di una spartizione di poltrone, ma di istanze legittime. I partiti, tutti, sono soggetti in continua trasformazione dove è necessario trovare una sintesi. La discussione di oggi tiene insieme e va oltre i confini di culture diverse. Il Partito democratico è un soggetto politico che si va aggiornando sui diritti del Paese e sul suo sviluppo socio economico. Si aprono scenari importanti per la politica che prima delle elezioni non erano chiari. Oggi abbiamo un'assemblea legislativa con certe caratteristiche, con assessorati ampliati e con forze politiche che si muovono diversamente rispetto al passato. Noi siamo chiamati ad aiutarci reciprocamente con l'obiettivo di fare passi in avanti. Dobbiamo aiutare la Giunta certo che l'assessore Barberini tornerà a fare la sua parte. Tra noi ci vuole più ascolto e più solidarietà. È una vicenda da cui mi sento di uscirne rafforzato nella funzione. Il Partito democratico ha chiesto a Barberini di recuperare urgentemente il suo ruolo di assessore e alla presidente Marini di continuare a rappresentare il punto di riferimento nella guida della Regione. Ci apprestiamo dunque a sostenere un convinto consenso alla presidente Marini e alla sua Giunta con una rinnovata unità del partito”.

LUCA BARBERINI (PD): “VOGLIAMO UN CAMBIAMENTO CHE SIA FRUTTO DI UN LAVORO DI SQUADRA, NON UN UOMO SOLO AL COMANDO - Dico subito che voterò a favore della mozione ma so bene che ciò che abbiamo scritto non basta a risolvere i problemi sollevati. Capisco anche che sia difficile comprendere che un assessore dia le dimissioni, succede di rado, ma non sono state un capriccio, sono state pensate nel segno del rispetto, abbiamo dimostrato che quando si hanno delle idee non si è sempre attaccati alla poltrona. Una situazione di crisi c'è, non si può negare, ma siamo tutti contrari a una visione autoritaria della politica e nemmeno semplicistica, dicendo che è crisi con la P minuscola, come ha fatto il segretario del mio partito. Siamo tutti convinti che dobbiamo dare di più per trovare risposte ai problemi che ci sono fuori. La politica non potrà trovare tutte le risposte, ma proviamo a dare qualche risposta. Dobbiamo avere il coraggio di dire che l'Umbria è diversa rispetto a venti anni fa. L'Umbria è più povera, più sola e siamo tutti più anziani. Il welfare familiare è crollato. Dobbiamo mettere in campo strumenti e metodi diversi da quelli di 20 anni fa. Non è sufficiente fare opera di manutenzione, ma dobbiamo accelerare e cominciare a fare una sanità meno 'ospedalicentrica', perché non possiamo pretendere che l'ospedale sotto casa ci risolva tutto. La sfida che abbiamo di fronte è il processo riorganizzativo delle aziende: sono 2 anni che si parla di nuovo regionalismo, e lo faremo con le regioni confinanti, Toscana e Marche. Bene, le Marche sono il doppio di noi e hanno una sola azienda sanitaria, la Toscana ha quasi 4 milioni di abitanti e la sua riforma prevede 3 aziende sanitarie e una azienda ospedaliera per ogni università. Non possiamo raccogliere la sfida del nuovo regionalismo continuando a soffrire di nanismo, essere piccoli e non competitivi. Più le aziende diventano grandi e più necessitano di trasparenza e governance, non quella di un uomo solo al comando. Questa è la sfida. Ho posto la questione dell'innovazione, nuovi metodi, nuove persone, non la rottamazione, che dà per scontato che chi doveva essere tolto aveva sbagliato. Ma nuove persone perché dopo tanti anni si deve cambiare e non si può fare con le stesse persone di prima. Il Partito democratico prevede che dopo dieci anni si debba passare la mano, e questo non deve valere solo per i politici ma anche per i tecnici. Poi ricordo la questione della partecipazione e condivisione: l'uomo solo al comando non ci è mai piaciuto, vogliamo un grande lavoro di squadra, con il contributo di tutti, ed è quello che continuerò a chiedere anche in futuro. Darò la fiducia, ma dovrà essere rafforzata con un lavoro di squadra, per ottenere grandi risultati e dare forza a un progetto che sia di tutti. Costruiamo qualcosa di diverso, che dia senso a quello che abbiamo detto”.

CATIUSCIA MARINI (presidente Giunta regionale): “IL PERCORSO INDIVIDUATO NON PASSERÀ SOLTANTO PER IL DEFR E IL BILANCIO. MAGGIORE VELOCITÀ NELL'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - Appare scontato che i direttori nominati rientrano in tutte le condizioni di merito e opportunità previste dalla normativa sulla conferibilità degli incarichi. Sarebbe interessante se tutti i candidati hanno rendicontato le quote ricevute per le cene elettorali con la stessa precisione e chiarezza con cui l'ho fatto io, sarebbe interessante sapere quali cene non sono state messe in trasparenza. Avendo organizzato molte cene, credo che centinaia di dipendenti pubblici vi abbiano partecipato, avendo ancora diritto di voto essendo liberi cittadini. Quindi al di là delle urla, che mostrano solo i limiti di chi le usa. Ho ascoltato parole importanti, in un momento politico serio. I lavori di questa Assemblea non hanno subito interruzioni, dato che io stessa ho chiesto di poter svolgere le mie comunicazioni, che hanno permesso ai diversi consiglieri regionali di esprimersi rispetto al futuro del governo regionali e della maggioranza uscita dal voto. Peraltro i sondaggi dimostrano che il Pd nel mese di febbraio registra un aumento di consensi migliore di quanto avvenuto negli ultimi mesi.
Avevo capito che i consiglieri di minoranza avrebbero presentato una mozione di sfiducia, che invece non c'è stata. Strano, dato che il tema non è delegittimare dei singoli uomini dell'amministrazione ma casomai la presidente della Giunta.
Al convegno di ConfCooperative, che rappresentano un pezzo importante di questa regione ed a cui ha partecipato una folta delegazione del Pd, non ho partecipato perché ho ritenuto di andare a Roma ad andare a Roma ad affrontare il tema dei lavoratori della Sgl Carbon, a cui oggi esprimo solidarietà. La soluzione di quel problema passa per il reperimento di imprenditori capaci in quel settore e se Liberati ha qualche nome da indicare gli saremmo grati. Abbiamo incontrato Novamont, che andrà a fare investimenti importanti a Terni, così come un gruppo che investirà nella area ex Basell. Le ultime proposte, rilanciate anche da Barberini, rientrano nel programma di legislatura. Bisogna entrare nel merito delle proposte per portarle avanti: non c'è una parte di maggioranza che si erge a innovatrice e un'altra che invece non vuole innovare. L'Ufficio di presidenza dell'Assemblea regionale ha scelto come segretario generale un direttore che ha svolto questo incarico per molto tempo in un altro ente pubblico. La rotazione, anche a Roma, ha previsto non una rottamazione generalizzata ma appunto una rotazione di posizioni apicali tra diversi enti. Peraltro negli ultimi anni nessun consigliere, prima di oggi, ha mai chiesto conto della rotazione degli incarichi apicali dell'amministrazione. Il percorso che abbiamo individuato non passera solo per Documento economico e finanziario regionale e il bilancio. Si dovrà governare mantenendo coerente il programma di governo mantenendo una certa velocità nella sua attuazione”.


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