Sargenti e Mezzasoma rilanciano sui rischi privatizzazione ed esternalizzazione
“Meno smanie di protagonismo, arroganza e autoreferenzialità e più collaborazione”
(ASI) – Perugia, – “La reazione esagerata di Diccap e Cgil del Comune di Perugia alla comunicazione di Cisl e Uil sulla loro poca chiarezza nell’esprimersi contro il project financing per la ristrutturazione e gestione di sei asili nido comunali, prospettata dall’amministrazione comunale nella Determinazione interna di Giunta numero 26 del 16 marzo, dimostra che abbiamo colpito nel segno”. Così si esprimono Serena Sargenti e Cristiano Mezzasoma, segretari aziendali rispettivamente di Cisl e Uil per il Comune di Perugia. “Ci aspettavamo una risposta – proseguono Sargenti e Mezzasoma – ma pensavamo che sarebbe entrata nel merito della questione. Certo è più facile passare all’offesa, all’insulto e alla denigrazione dei colleghi. La questione della privatizzazione è delicata perché, se dovesse passare la linea dell’amministrazione comunale, non solo si comincerebbe a smantellare il servizio pubblico degli asili nido, che funziona, ma sarebbe un precedente importante che potrebbe aprire le porte all’esternalizzazione anche di altri servizi all’interno del Comune di Perugia”. “È un tema che va affrontato con attenzione ed estrema chiarezza – spiegano Sargenti e Mezzasoma –. Interessa tutti ed è per questo che non bisogna cercare di confondere le acque, riducendo tutto alla solita cagnara tra sigle sindacali. In questo non vediamo niente di rivoluzionario se non vecchie e consumate dinamiche”.
“Per quanto riguarda l’accusa mossa dalla Cgil di poca partecipazione di Cisl e Uil ai gruppi di lavoro – spiegano i due segretari aziendali –, possiamo dire che è vero, ma non per disinteresse e incompetenza, come Diccap e Cgil vorrebbero far credere, ma indotta dalla votazione a maggioranza di un regolamento di Rsu illegittimo che dà la possibilità ai gruppi di lavoro di prendere decisioni all’unanimità dei componenti e, qualora non fosse possibile, a maggioranza in base ai seggi rappresentati dal delegato di sigla”. “Questo significa – aggiungono Sargenti e Mezzasoma – che un rappresentante di sigla Diccap e un rappresentante Cigl votano per dodici. Con questa decisione Diccap e Cgil hanno voluto far fuori le minoranze e poi si stupiscono che queste non partecipano. Alle trattative siamo invece presenti e proponenti soprattutto sui temi scottanti, così come accaduto anche nell’ultimo incontro sulle posizioni organizzative. Siamo abituati ai fatti”.
“Nessuno vuole negare la competenza dei nostri colleghi di Diccap e Cgil – concludono Sargenti e Mezzasoma – ma la bravura non consiste solo in dare sfoggio di conoscenza e in ore e ore di estenuanti disquisizioni ma a raggiungere obiettivi. Per ora non si sono avuti risultati con la precedente amministrazione e ancora pochi con l’attuale. Ad esempio, il Contratto integrativo decentrato si doveva concludere il 30 novembre, poi il 31 marzo e ora chissà quando. Non crediamo sia sempre dovuto a responsabilità delle amministrazioni. Ci permettiamo un modesto suggerimento ai nostri colleghi di Diccap e Cgil: meno parole grosse, meno smanie di protagonismo, meno arroganza e meno autoreferenzialità perché visti i risultati nessuno si può permettere di alzare troppo i toni. Sarebbe invece gradita una maggiore correttezza e collaborazione e meno ‘giochetti’”.