(ASI) Perugia – E' stato presentato ieri al Caos di Terni il progetto regionale relativo alla sperimentazione del modello di intervento in materia di vita indipendente e inclusione delle persone con disabilità. All'incontro a cui hanno preso parte, tra gli altri, il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, il vicesindaco di Terni, Francesca Malafoglia e Alfredo Ferrante del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, hanno partecipato anche i rappresentanti dei comuni di Terni, Narni, Città di Castello, Todi, Marsciano, Perugia, Assisi, delle ASL 1 e 2 e trenta associazioni e cooperative sociali del territorio.
"Sulla base degli importanti risultati raggiunti – ha sottolineato Paparelli – è intenzione della Regione passare dalla fase di prima sperimentazione al consolidamento ed estensione anche ad altri territori di questa buona prassi, facendone un elemento strutturale da mettere a punto per implementare altre azioni altrettanto incisive sul territorio. Insieme alle zone sociali in cui è partita la sperimentazione, nei prossimi giorni, verranno definite le Linee guida regionali che consentiranno entro l'estate di implementare i progetti di vita indipendente dei cittadini che, in possesso dei requisiti richiesti, potranno avviare un percorso di autonomia. Abbiamo strumenti e risorse per passare rapidamente - ha detto Paparelli- alla fase della concretezza, in cui tutti gli attori dovranno caratterizzarsi per un approccio sistemico in cui la persona diventa centrale e centrale il soddisfacimento dei suoi bisogno e desideri. In tal senso anche le PUA (porte uniche di accesso) saranno fondamentali sia per la messa in rete degli strumenti che per realizzare il fascicolo sociale unitario".
"La Regione – ha ricordato Paparelli - a partire dal 2013 – 2014, ha convintamente contribuito all'avvio di tale sperimentazione a partire dalla Zona sociale di Terni, a cui si sono poi aggiunte nel 2014 quelle di Assisi e Marsciano e nel 2015 quella di Perugia, con un investimento complessivo di 700 mila euro cofinanziati per l'80 per cento dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il 20 per cento dalla Regione. A ciò va aggiunto che all'interno del POR FSE Asse 2 Inclusione sociale è previsto l'avvio nei prossimi sette anni di azioni nel campo della tutela dei diritti delle persone con disabilità finanziati con quasi tre milioni di euro".
"All'opportunità di contribuire alla realizzazione di una vita autonoma per le persone con disabilità – ha dichiarato l'assessore Paparelli – si aggiungono altre azioni che la Regione sta programmando anche in tema di contrasto alle povertà e all'esclusione sociale con l'attivazione della misura di sostegno all'inclusione attiva (SIA). Tale misura si inserisce all'interno del Piano nazionale di contrasto delle povertà e prevede risorse nazionali per oltre 8 milioni di euro nel 2016, 11 milioni nel 2017, 18 milioni di euro derivanti dai fondi PON Inclusione FSE, ai quali vanno aggiunti oltre 11 milioni di euro derivanti dal POR Umbria FSE, finalizzati a servizi di Politiche attive del lavoro, inclusione sociolavorativa per le persone maggiormente vulnerabili e incentivi all'assunzione dopo il tirocino extracurriculare".
"L'approccio utilizzato nelle progettualità sperimentata – ha spiegato l'assessore al Walfare del Comune di Terni Malafoglia - è stato quello delle "capability" in cui al centro è stata posta la partecipazione ed il coinvolgimento della persona. Al fine di agevolare l'accesso delle persone con disabilità all'informazione, nonché la fruizione dei servizi socio assistenziali e socio sanitari è stato previsto il potenziamento degli uffici di cittadinanza, la sinergia con progettualità all'avanguardia come la rete dei Centri di Mobilità Fiat Autonomy, e la mappatura delle strutture giudicate di rilevanza strategica secondo i parametri di accessibilità e fruibilità delle strutture. Una realtà viva ed operativa a Terni è senz'altro la "Casa Aladino", importante punto di riferimento per genitori e operatori. Nel 2014 il Comune di Terni e Casa Aladino hanno iniziato un percorso condiviso propedeutico all'avvio di progetti di vita indipendente. Tali progettualità potranno essere sostenute, anche sotto forma di co-housing in appartamenti di proprietà comunale, con risorse previste nella seconda fase del Progetto. Sulla base dei risultati della sperimentazione – ha concluso l'assessore Malafoglia - Terni si candida per attuate l'Agenzia per la vita indipendente, strumento voluto dalla Regione, che costituisce un vero valore aggiunto per l'attuale sistema locale dei servizi, e che introduce tra le altre misure anche la figura del consulente alla pari, una persona con disabilità che offre le competenze acquisite per fornire assistenza nel processo di elaborazione di un progetto di vita. Ciò rappresenterebbe un riconoscimento dell'impegno istituzionale profuso e soprattutto del lavoro reso dal Centro per l'Autonomia umbro, da oltre dieci anni è impegnato nella promozione del diritto delle persone con disabilità alla vita indipendente".