(UNWEB) Perugia- “Quella che presentiamo è una riforma complessiva del “sistema Regione”, che vuole da una parte adeguarsi ai nuovi provvedimenti di legge nazionali e dall’altra definire un nuovo assetto della macchina regionale con l’obiettivo di migliorare, snellire e dunque rendere più produttivo ed anche più facile il rapporto tra i cittadini e l’amministrazione pubblica”.
Le linee della riforma sono state illustrate questa mattina, mercoledì 23 novembre, nella sede regionale del Broletto, dall’assessore regionale, Antonio Bartolini, alle organizzazioni sindacali, in vista della riunione di giunta di lunedì prossimo in cui è prevista la discussione e la preadozione degli atti necessari. “Su preciso mandato proprio della giunta regionale – ha affermato l’assessore – stiamo predisponendo il disegno di legge di riforma delle Agenzie e degli Enti strumentali, del sistema organizzativo e della dirigenza della Giunta regionale, ma anche del Servizio Europa per la progettazione e gestione dei progetti europei tramite il Seu, nonché della semplificazione e razionalizzazione delle procedure liquidatorie delle comunità montane, la costituzione di un'unica centrale di acquisti, in questo momento a livello regionale e che successivamente potrà essere sperimentata anche a livello interregionale ed infine i tema della grande riforma di tutte le società partecipate, non soltanto della Regione ma anche dei Comuni e del sistema delle Camere di Commercio, per adeguarsi al decreto Madia. Sarà dunque una riforma che andrà ad incidere profondamente sul sistema che abbiamo conosciuto fino ad oggi e che va cambiato perché sono cambiati i tempi, sono cambiate le esigenze (basti pensare al tema del terremoto) e dunque devono cambiare anche gli obbiettivi ed il rapporto della Pubblica Amministrazione con i cittadini. Ed in questo nuovo sistema ovviamente – ha proseguito l’assessore - c’è anche la necessità di rivedere la squadra e dunque l’organizzazione del personale. Abbiamo avuto la riforma delle province, in queste settimane si sta svolgendo il cosiddetto ‘concorsone’, stiamo procedendo con la stabilizzazione dei precari ed infine presentiamo anche la riorganizzazione delle dirigenza che prevederà, senza aumento di costi, la nuova figura del direttore generale che avrà funzioni trasversali di direzione e di coordinamento e lavorerà insieme ai direttori “tradizionali”. Una articolazione già presente in quasi tutte le Regioni italiane e che, per quanto riguarda l’Umbria, ricalcherà molto quella già in funzione nella vicina Toscana”.
“Come si vede insomma – ha aggiunto l’assessore Bartolini - non è una riforma legata ad una persona o addirittura ad equilibri politici, ma un disegno organico che pensiamo sia utile per rendere migliore ed ancora più competitiva e moderna la nostra regione”. Sul tema delle Agenzie regionali è prevista la riforma dell’Adisu (già avviata), quella dell’Agenzia Forestale che, oltre ai compiti attuali, potrà occuparsi anche della gestione e valorizzazione di tutti i beni del patrimonio regionale e potrà anche svolgere attività per altri enti diversi dalla Regione. “A questo proposito inseriremo anche una norma che stabilizzi i flussi di cassa e dunque dia continuità di finanziamenti all’Agenzia Forestale”. Prevista anche la riforma dell’Arpa con un nuovo assetto organizzativo che riequilibri tra l’altro il peso dei due dipartimenti provinciali. Infine il capitolo del riordino della filiera della ricerca con la costituzione dell’Istituto Umbria Ricerche, che metterà insieme Aur, Isuc, Cedrav e Centro studi giuridici e politici. “Dovrà nascere un soggetto in grado di avviare anche un nuovo Piano di sviluppo per la nostra Regione. E questa sarà la vera sfida dei prossimi anni dell’attuale legislatura regionale”. Infine l’assessore ha illustrato il percorso di adeguamento delle società a partecipazione pubblica previsto dal Decreto Madia. “Questo è un tema molto delicato - ha sottolineato Bartolini – che non riguarda soltanto le società della Regione ma anche quelle partecipate dai Comuni e dalle Camere di Commercio che dovranno essere riordinate e razionalizzate, sia per contenere le spese e sia per dare uniformità su tutto il territorio nazionale. La Regione Umbria è titolare di partecipazioni in Gepafin, nel Consorzio 3A - Parco Tecnologico Agroalimentare, in Umbria TPL e Mobilità, in Umbria Digitale e Sviluppumbria. La Regione partecipa inoltre, indirettamente, ad altre Società attraverso Sviluppumbria e Umbria TPL e Mobilità. Rispetto a queste partecipazioni indirette sono in corso di attuazione i piani di dismissione già approvati dalla Giunta regionale.
E proprio su questo tema le Organizzazioni sindacali hanno richiesto che la Regione assuma un ruolo di coordinamento e di raccordo con i diversi soggetti interessati (in particolare Comuni e Camere di Commercio) anche per le questioni riguardanti le Società non partecipate dalla Regione, per mantenere un quadro d’insieme di valenza e di respiro regionale nelle singole problematiche, in vista della scadenza fissata attualmente al 23 marzo, quando le Amministrazioni dovranno avere la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute, delle società che dovranno essere alienate, e del personale in servizio. L’assessore Bartolini ha assicurato che questa richiesta sarà esaminata nella prossima riunione di Giunta aggiungendo che, per quanto riguarda le Società di propria competenza, la Regione è in grado di garantire che si lavorerà per evitare esuberi di personale, con lo stesso metodo di concertazione utilizzato nella riforma delle Province che “ha dato risultati assolutamente positivi”.