dalemavolpi2(ASI) Non si è parlato solo di vino al ristorante Zebù 2.0 di Umbertide, luogo scelto da Massimo D'Alema per la presentazione e la degustazione dei prodotti della sua azienda agricola umbra.

La presenza, oltreché del sindaco Marco Locchi della cittadina umbra, anche di delegazioni del Pd dell'Alto Tevere e di altre zone dell'Umbria e di Mauro Volpi, docente universitario che si è segnalato come uno dei principali e instancabili animatori della campagna per il no al referendum del 4 dicembre, ha fatto si che l'incontro abbia assunto anche un sostanzioso significato politico. Tra un sorso di Narnot, una degustazione di Nerosé e un Brindisi con Sfide, si è parlato di politica con i numerosi imprenditori, professionisti e giovani che hanno preso parte all'iniziativa. E la novità che è emersa è che i comitati per il NO continuano la loro attività, proiettandola all'impegno per sostenere i nuovi referendum sulle tematiche del lavoro promossi dalla Cgil per l'abolizione delle norme sull'art. 18 e il licenziamento dei lavoratori; dei voucher e delle norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti. Si tratta, chiaramente, della evoluzione dei comitati per il no in soggetto politico del centro sinistra, a partire dall'analisi politica del voto al recente referendum istituzionale e dalla necessità, evidenziata da numerosi esponenti dei comitati, di non disperdere il patrimonio politico del voto del 4 dicembre. L'incontro nei giorni scorsi aveva suscitato negli ambienti della politica umbra molta attenzione, talvolta malcelata, ma in realtà viva, perché si aspetta di capire la consistenza e le scelte del della area che si va costituendo e che potrebbe aggregare attorno a sé gli scontenti del Pd anche in vista di una possibile scissione a sinistra del partito di Renzi al prossimo congresso.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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