TifosiGrifo 495x302(UMWEB) Perugia. Doppio Vido e il Perugia vola. Non ancora un’ascesa in tutto disinvolta e armoniosa, ma una solida e sicura parabola verso la meta concreta del risultato, quella che davvero contava prima della sosta lunga.

Il Perugia parte a spron battuto, con percussioni insistite e ficcanti, soprattutto  a sinistra (Falasco e Dragomir, schierato a sorpresa da Nesta). L’Ascoli soffre e capitola dopo sei minuti, con Vido svelto ad avventarsi sul pallone ribattuto dal palo dopo il tiro velenoso di Melchiorri da appena dentro l’area. Da quel momento inizia un’altra partita, con la squadra di Vivarini capace di guadagnare metri e arrivare a conclusione soprattutto con i calci piazzati. Il Perugia, invece, progressivamente retrocede nella sua metà campo, perché non sa gestire bene il palleggio in uscita e non riesce ad alimentare con continuità le ripartenze. La partita diventa combattuta sul piano fisico e, se questo è il terreno preferito dagli ascolani, anche i grifoni però accettano la mischia. Tutti combattono, si stringono, fanno gabbie sui portatori di palla. Dragomir, che ha nelle sue corde soprattutto le doti tecniche, si distingue anche per la capacità di contrastare gli avversari sul piano fisico. Il primo tempo scorre via senza troppi sussulti, perché l’Ascoli non tira se non da lontano, e il Perugia riesce poche volte ad arrivare alla conclusione. La partita è, però, combattuta e sempre aperta e con lo stesso cliché inizia la ripresa. Ma, dopo tre minuti, ancora Vido va con intelligenza ed esuberanza giovanile a contrastare un rinvio del portiere ascolano: il rimpallo lo premia, è 2-0 e la pratica, se non è chiusa, almeno sembra molto indirizzata a vantaggio dei grifoni. Vivarini cerca di ridisegnare l’Ascoli inserendo Ninkovic per D’Elia e Baldini per Frattesi. Nesta risponde con Bianco (in settimana qualche problema non lo aveva fatto allenare appieno) per Dragomir e Kingsley per Verre, vittima di un problema muscolare (niente di preoccupante, si saprà nel dopo gara). Proprio Kingsley potrebbe chiudere la partita, con un tiro parato da Perucchini. Invece, proprio lui la riapre, almeno sulla carta, facendosi espellere per un intervento a metà campo su Ninkovic, scoordinato ma non meritevole del rosso (prova complessivamente mediocre quella dell’arbitro Guccini). La partita si innervosisce, Nesta protesta e viene espulso, l’Ascoli butta in campo tutto il resto che ha, inserendo Casarini per l’ex Zebli. Il Perugia si mette col 4/4/1/1/, resiste, combatte, soffre qualcosina sulle folate di Beretta, più che su quelle dell’ex Ardemagni, segnalatosi solo per un gol annullato per evidente fuorigioco. Finisce 2-0 e Nesta può essere soddisfatto perché la squadra ha dimostrato quadratura e progressi nel gioco e nella personalità, anche dei giovani. Bene Gabriel, che infonde sicurezza ai suoi e ai tifosi sulle tribune. Bene la difesa, nonostante qualche smarrimento di posizione di El Yamiq, all’esordio. Bene Verre in regia, anche se con qualche imprecisione di troppo nell’ultimo passaggio. Davanti, ottimo Vido (la doppietta lo segnala come uno dei bomber in maggiore spolvero in questo inizio di torneo) e bravo anche Melchiorri, capace di essere sempre sul pezzo e pure di sacrificarsi in coperture nel finale.  Ora la sosta servirà per continuare in questo cammino di crescita. Con  già 4 punti in carniere e due risultati utili e significativi, il lavoro da fare (ancora tanto, inevitabilmente)  sarà più lieve.


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