(UNWEB) “È una gioia immensa. Non era facile. Siamo partiti con tante difficoltà, in ritardo rispetto agli altri, tra mille problemi ma subito dopo la sconfitta di Mantova ci siamo calati nella realtà della categoria e piano piano, nonostante qualche fisiologico momento di flessione, siamo arrivati nelle zone di vertice della classifica. Ci ho sempre creduto e non accettavo di rassegnarmi ai playoff quando c’erano ancora diverse partite da giocare”.
È un Caserta raggiante ed entusiasta quello che si è presentato nella sala stampa del Lino Turina di Salò, poco dopo la vittoria-promozione che ha visto i grifoni tornare in Serie B otto mesi dopo la retrocessione. “I ragazzi sono stati eccezionali, ci godiamo questo bellissimo momento ed è giusto che ora tutti i tifosi stiano vicini alla squadra e alla società”, ha aggiunto il tecnico del Perugia. “Dopo la retrocessione con la Juve Stabia dello scorso anno ho vissuto una batosta sul piano personale”, ha ricordato Caserta, spiegando la strada in salita affrontata a partire da settembre: “Quando sono arrivato a Perugia ho visto che c’erano tante difficoltà, ma a me piacciono questo tipo di sfide. La situazione era effettivamente drammatica, ora possiamo dirlo, perché non sapevamo da dove partire. Eppure, con il lavoro fatto siamo riusciti a raggiungere questo traguardo”. Dopo l’incitamento di ieri mattina all’antistadio, alla vigilia della partenza per Salò, un pensiero va inevitabilmente ai tifosi, costretti per l’intera stagione a disertare gli stadi: “La presenza dei tifosi si è sempre fatta sentire, anche da fuori, durante gli allenamenti. In questa settimana non abbiamo parlato della partita. Solo stamattina, dopo la riunione, ho visto i giocatori emozionarsi per i video scambiati con le rispettive famiglie”. “Oggi non voglio parlare di singoli ma soltanto elogiare il gruppo e mi va di dedicare questo traguardo a mia moglie, ai miei figli, a mia mamma, alle mie sorelle ma soprattutto a Pasquale, un mio collaboratore che non sta passando un bel momento, dal quale, sono convinto, verrà fuori alla grande”, precisa un Caserta visibilmente commosso, che conclude mentendo la sua peculiare umiltà: “È un motivo d’orgoglio per me allenare questa squadra e poter far parte di questa tradizione tecnica mi rende fiero del mio lavoro. Tuttavia, senza il mio staff e senza i ragazzi, niente di questo sarebbe mai potuto accadere”.