foto Alvini libera(UNWEB) Perugia. La gavetta è stata dura, ma ne è valsa la pena. Per Massimiliano Alvini è finalmente arrivata la grande occasione: sarà lui a guidare il Perugia in un campionato di serie B che si spera possa riservare a tutti meno sofferenze possibili. Il tecnico di Fucecchio ha incrociato i colori biancorossi una volta: nell’agosto 2013 il suo Tuttocuoio costrinse in amichevole al 2-2 la squadra allora allenata da Cristiano Lucarelli, risultato che di fatto gli costò l’esonero. Ora Alvini, in cerca di riscatto dopo la retrocessione dello scorso anno con la Reggiana, è pronto a farsi valere in questa sua prima avventura con una “big”. Stamani, presso la sala stampa del Curi, è avvenuto il primo contatto con la stampa.
L’INTRODUZIONE DEL DS
A presenziare alla conferenza stampa c’era anche il direttore sportivo Marco Giannitti, che ha così introdotto il neo allenatore: “Con questa presentazione poggiamo la prima pietra della nuova stagione. Conoscete benissimo il mister: ha fatto una lunga gavetta con tante esperienze importanti. Sin dal primo momento abbiamo notato il suo valore e ci ha colpito il fatto che considera Perugia un punto di arrivo e non di partenza. Lo abbiamo scelto per la voglia di fare che ci ha dimostrato”.
DOMANDE DEI GIORNALISTI
Benvenuto mister. Come è stato il suo primo approccio e cosa rappresenta questa opportunità per lei?
Essere qui è motivo di grande soddisfazione e piacere. Come è nata questa opportunità? Improvvisamente e inaspettatamente. Ringrazio tutti per avermi scelto, sono molto contento, molto. Come approccio a questa nuova avventura? Con il massimo entusiasmo e con la passione che ho dentro, come del resto in tutti gli altri anni. Sedere su questa panchina è il massimo, dovrò essere sempre me stesso
Nel suo Perugia quale peculiarità dovrà esserci e cosa non vorrebbe vedere?
Il presidente vuole vedere solo lavorare. Hanno preso un allenatore a cui questo piace, spero di essere giudicato da quello che sono i risultati del campo
La serie B è sempre una bella opportunità. Sarà ancor più stimolante?
È un campionato bellissimo, ci sarà grandi squadre, ma il Perugia non sarà da meno. Faremo la nostra parte e sono convinto che ci faremo rispettare
Lei dove vorrebbe arrivare? Crede possa essere una parentesi temporanea o intende fare la storia come altri allenatori?
Ripeto, essere qui è bellissimo, poi il tempo darà il suo responso. Non mi ha qui portato la piena del Tevere. Voglio dimostrare di meritare questa opportunità
Crede che l’apporto del pubblico possa essere un incentivo?
Il pubblico è determinante e vorrei sempre vederlo. Me ne sono accorto a Reggio Emilia, una piazza meravigliosa
Come pensa di aver conquistato Santopadre?
 
Con la voglia negli occhi di venire a Perugia. Inoltre da ciò che spero possa determinare in campo. Spero di poterlo trasmettere
Sul piano tattico, tralasciando il modulo, quale caratteristica dovrà avere la sua squadra?
Mi piace una squadra aggressiva, che domini la partita. Questo è ciò che cercherò di trasmettere e dare alla squadra
Cosa pensa della rosa attuale? Il presidente ha parlato di 12-13 conferme…
Ho grande fiducia in quelle che saranno le scelte di mercato, che saranno condivise con la società. Io mi occupo del campo. Questa è una squadra che ha vinto un campionato difficilissimo, mi fido ciecamente di ciò che farà la dirigenza
Viene da una retrocessione, cosa può insegnare un risultato del genere?
A Reggio non era passato nemmeno un anno da quando eravamo stati promossi ed è arrivato un risultato sportivo negativo. Ci sono stati tanti fattori negativi, che però possono aiutare a crescere e per il percorso che bisogna fare
Indicherà qualche nome in sede di mercato o le caratteristiche?
Ho la fortuna di essere seduto accanto a Giannitti che conosce bene la B. Tutte le scelte saranno condivise da me
Lei ha una storia importante avendo ottenuto risultati importanti. Cosa è Perugia?
Allenare qui è una grande soddisfazione. Quando ho deciso di non rimanere a Reggio non avrei mai pensato di arrivare qui. Le racconto un aneddoto: ho fatto il rappresentante di scarpe e per andare nelle Marche non passavo da Bologna, ma da Bettolle. Quando tornavo vedevo spesso il Curi illuminato. Guardavo questo stadio, seppur velocemente, come un qualcosa da raggiungere. Ora essere qui é straordinario, voglio scrivere una bella storia
I paragoni con Sarri e Castori si sprecano. A chi dei due si ispira?
Con Maurizio c’è anche un’amicizia. Il suo percorso è straordinario e spesso vedevo i suoi allenamenti. Sapere che allenatori come Cosmi e Castatner sono stati qui è fantastico
Tornando agli impegni del campo, auspica di avere la squadra più completa possibile già per l’inizio del ritiro?
Non è facile rispondere. Ciò che la società mi mette a disposizione allenerò. Sono io che devo portare le idee giuste
Da chi sarà composto lo staff?
Renato Montagnolo sarà il secondo, il mio collaboratore invece Francesco Bonacci, entrambi trentenni che lavorano con me da sei anni. Infine il preparatore atletico Paolo Artico e quello dei portieri Massimo Gazzoli
Lei è di Fucecchio, dove è nato Indro Montanelli. Si riconosce nel suo essere toscanaccio?
È un posto fantastico e Montanelli, probabilmente il migliore dei giornalisti italiani, ne è il più illustre rappresentante. Quando ti ricordano che sei del suo paese non può che farti piacere. Sì, mi riconosco nel suo essere toscanaccio e qualche urlo lo sentirete anche da me.

Enrico Fanelli


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