(ASI) Perugia. Il Perugia archivia senza problemi la pratica Avellino e guarda alle prossime sei partite, che diranno se potrà essere carne o pesce, anziché rimanere nel limbo della classifica senza sussulti.
Gli irpini si son presentati in tono dimesso al Curi, e il Perugia ne ha disposto dall'inizio alla fine. Già dopo sette minuti i grifoni avevano sfiorato il gol con la premiata coppia A&A. Aguirre e Ardemagni, confermando la loro intesa già esaltatasi a Brescia, si scambiano spesso il ruolo di assistman e di rifinitore e, al 13', tocca al sudamericano sbloccare il risultato. La partita si mette in discesa, perché l'Avellino deve aprirsi e, d'altronde, la squadra di Marcolin (contestato apertamente dai tifosi irpini presenti in curva sud) non ha nel proprio dna il difensivismo ad oltranza. Così, tra tentativi irpini e ripartenze perugine, la partita è comunque viva e, a tratti, divertente. Il match si chiude dopo un'ora di gioco, al secondo gol del Perugia, un'incornata di
Belmonte su corner di Fabinho. Poi, non c'è più storia, il Perugia controlla e, quando può, affonda i colpi, pur senza arrotondare il punteggio. C'è tempo per rivedere in campo, festeggiatissimo dal pubblico biancorosso, Vittorio Parigini, dopo l'infortunio di dicembre. Per lui pochi minuti e, alla fine, qualche preoccupazione, rivelata da Bisoli dopo la gara, per un risentimento da verificare. Parigini, Fabinho, Drole e gli altri infortunati in via di recupero sono le migliori speranze del Perugia che rincorre ancora i play off. Una rincorsa difficile, che passa ora per Modena e Novara, due tappe da non fallire.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia