(UNWEB) "La professionalità del personale impegnato nel contrasto del Covid-19 sia riconosciuta a tutti i livelli e per tutte le qualifiche impegnate nelle strutture. Compresi presidi ospedalieri, reparti e servizi della cosiddetta 'Area Grigia', quella dove si ha la prima valutazione ed il ricovero dei sospetti con tanto di esecuzione dei tamponi". Per il segretario generale della Cisl Medici Umbria, Tullo Ostilio Moschini, l’accordo per un sistema premiante del personale impegnato nell’assistenza dei pazienti Covid-19 va esteso a tutte le strutture del territorio regionale.
"L'indennità va riconosciuta a tutti gli operatori di tutte le aziende sanitarie regionali, da considerare nella stessa situazione di rischio per le attività di contrasto dell'emergenza epidemiologica. Ospedali e strutture individuate dalla Regione come Covid-19 ma anche quelle della cosiddetta 'Area Grigia' senza distinzioni di ruoli e di funzioni poiché è difficile se non impossibile definire con certezza le effettive potenzialità di rischio all’interno di uno stesso presidio o struttura" ribadisce il segretario generale della Cisl Medici Umbria. "Fondamentale - secondo Moschini - definire con chiarezza e coerenza criteri unitari all’interno delle quattro aziende sanitarie della Regione".
In una nota congiunta la Cisl Medici Umbria, la Cisl Umbria e la Cisl FP ritengono che la quantità di risorse stanziate (circa 12 milioni di euro) possano essere un importante contributo, anche di riconoscenza, per il personale impegnato con abnegazione, professionalità e etica, spesso senza tutte le necessarie tutele, nell'assistenza ai pazienti Covid-19. Una quota di risorse aggiuntive e non sostitutive delle risorse contrattuali e che pertanto possono e debbono essere utilizzate, tutte, sia per ampliare la platea del personale avente diritto per le particolari condizioni di lavoro che si sono venute a determinare a causa dell’emergenza, e sia per definire un sistema di premialità complessivo, aggiuntivo e peculiare nel tempo, nelle finalità e nelle procedure che non possono che essere innovative, perché, precedentemente, nessuna norma contrattuale (data l’eccezionalità dell’attuale fase di pandemia), ha mai potuto prevedere e prefigurare.
L'eccezionalità dell’attuale fase di risposta acuta ed improvvisa ad una pandemia che sta mietendo tante vittime anche tra il personale sanitario impegnato in prima linea e spesso senza tutte le necessarie tutele, deve tradursi in una semplificazione delle procedure da definire in un accordo che permetta di riconoscere e premiare l’impegno del personale in tutte le strutture. Cisl Umbria, Cisl FP e Cisl Medici Umbria pertanto ritengono prioritario ed etico riconoscere a tutto il personale, senza distinzione di ruoli e funzioni, la quota di indennità di malattie infettive poiché è difficile se non impossibile definire con certezza le effettive potenzialità di rischio.
Un riconoscimento che, per evitare possibili ed ingiuste penalizzazioni, dovrebbe sostanziarsi in un compenso giornaliero per ogni turno di servizio. In secondo luogo definire un sistema premiante per tutto il personale del comparto e della dirigenza, indipendentemente dal ruolo, dalla funzione e dalla tipologia del contratto e del rapporto di lavoro, incluso il personale universitario in convenzione (anche gli specializzandi) e personale con rapporto di lavoro flessibile e/o atipico, che si sostanzi, nel rispetto del monte definito ed accedendo, se necessario, ad altre quote di risorse acquisite o acquisibili tramite altre fonti, in una quota economica differenziata per fasce di rischio.