(UNWEB) Perugia – Sarebbe stato contento San Francesco di vedere che nella sua chiesa, il giorno Cittadino e Provincia prima del suo onomastico, si parlasse di problemi dei giovani, quei giovani di cui lui si circondava e che amava tanto. La chiesa derutese di S. Francesco ha ospitato nel fine settimana il convegno “Droga. Conoscere per prevenire”, l’iniziativa è stata promossa dal comune di Deruta, dalla parrocchia di S. Francesco e dal gruppo dei giovani. Ad intervenire sono stati Cristina Canuti assessore alle politiche sociali del comune di Deruta, il sindaco Michele Toniaccini, Loredana Mancini Psicologa/psicoterapeuta e Marcella Sensi Medico Psichiatra.
“Questa iniziativa durerà tutto l’anno – ha detto Canuti - sono previsti incontri periodici con il coinvolgimento delle famiglie e delle scuole. Oggi in particolare abbiamo parlato dei danni che provoca la droga al cervello con neurologi e psichiatri. Serve un impegno forte e determinato su questo fenomeno che cambia, a livello di sostanze usate, ma accomuna tutte le generazioni. La scelta di realizzare un QUADERNO sul quale appuntare le tematiche affrontate in questi incontri ma anche le riflessioni dei ragazzi, deriva dalla volontà di fare un’azione concreta che serva alla scuola come spunto didattico per lo sviluppo di nuovi percorsi educativi”.
“Firmerò la prima pagina di questo quaderno proprio per testimoniare la volontà dell’amministrazione di combattere, al fianco di scuole e famiglie, per sconfiggere la piaga sociale della droga”. Con queste parole il sindaco Toniaccini ha aperto il suo intervento al convegno, rimarcando che questi incontri servono ad educare la comunità nella comprensione dei pericoli legati all’assunzione di sostanze stupefacenti “è un modo nuovo – ha concluso il sindaco - per attivare una consapevolezza dei rischi e attivare un contrasto verso questo fenomeno”.
Con una serie di slide Loredana Mancini ha riportato le parole di ragazzi che segue nel suo lavoro, spiegando che “i gesti che questi ragazzi compiono come tagliarsi o addirittura tentare il suicidio sono un sintomo, elemento che da solo, non ci dice niente ma va messo in relazione con la storia dei ragazzi, la condizione familiare e tutto il contesto in cui vivono. ‘Mettere in relazione’ è una delle cose più importanti che deve fare un medico vale la frase: “Ogni tanto fatevi una chiacchierata anche con il lupo, invece di ascoltare solo cappuccetto rosso”.
A seguire Massimiliano Piselli Medico Psichiatra ha portato a conoscenza dei partecipanti di quali sono le nuove droghe e come il fenomeno si è sviluppato negli anni. “Gran parte dei disturbo psichiatrici compaiono in fase adolescenziale a volte anche dovuti all’uso di sostanze stupefacenti. Non è vero che il disagio giovanile è un’invenzione. E’ una realtà; e non serve trincerarsi dietro un semplice “è colpa dei genitori”. La prevenzione e la velocità con cui si riesce a capire che il disagio del ragazzo sono elementi essenziali per arginare il problema”.
Ha voluto essere presente all’incontro il Vescovo Ausiliare di Perugia Mons. Marco Salvi
“La chiesa ha grande attenzione per la condizione giovanile. Il bisogno più grande dei ragazzi è quello di diventare protagonisti della propria vita. Nella nostra diocesi circa 4.000 giovani partecipano alla vita degli oratori che sono un tentativo di dare risposte e avviare i giovani alla ricerca del proprio io. La chiesa è sempre stata un punto di aggregazione per i ragazzi e continuerà ad esserlo”.