Le opere del giovane artista sono in mostra in questi giorni a Vallo di Nera grazie ad una installazione fotografica allestita in diversi punti del borgo umbro
(UNWEB) Vallo di Nera - Si è conclusa l’esperienza di Alberonero a Vallo di Nera con la realizzazione di alcune opere inserite nel paesaggio dell’Altopiano delle Immagini, luogo incontaminato situato sula cima della montagna di fronte al paese umbro, ed una installazione fotografica itinerante con gli scatti del fotografo Roberto Conte allestita in diversi punti del piccolo borgo. Le fotografie della mostra saranno poi visibili all’interno degli spazi della Casa dei Racconti di Vallo di Nera.
Monte Immagine consiste in cinque installazioni all’interno di un’unica radura composte da materiali naturali reperiti nei boschi del luogo - come tronchi e rami d’albero – resine e tessuti colorati che si compenetrano con gli elementi fisici e atmosferici del paesaggio circostante. Tutte le opere utilizzano gli alberi come colonne portanti, materie prime che, in ogni installazione, vivono il luogo attraverso suggestioni diverse.
L'installazione ambientale nasce dalla vocazione di Alberonero di “praticare il paesaggio” di Vallo di Nera attraverso un percorso di esplorazione e indagine degli elementi naturali e del loro legame con l’uomo, ritrovando luoghi invisibili e simboli nel borgo. “Nelle mie opere – ha detto Alberonero - cerco di fare un'esperienza di pratica del posto che mi conduce a essere in equilibrio con il luogo e a non modificarlo, ma alterarlo temporaneamente. Un approccio che ho condiviso in passato con i lavoratori del posto. In Valnerina, non a caso, ho incontrato Giuseppe, un pastore che mi ha aiutato a pensare come qui potevo lavorare sugli stati d'animo che nascono dai momenti straordinari e solitari con il luogo".
L’esperienza empatica con il luogo è alla base dei lavori di Alberonero: le installazioni di Monte Immagine sono dispositivi poetici fragili, apparizioni che abitano temporaneamente il territorio prima che il loro dialogo con la natura sia assorbito dagli agenti atmosferici; quell’“essere luogo” che l’artista ritrova nelle persone che vivono quotidianamente il territorio.
Il lavoro di Alberonero - realizzato grazie alla collaborazione di Comune di Vallo di Nera e Casa dei Racconti di Vallo di Nera-Ecomuseo Dorsale Appenninica Umbra - si è sviluppato nella cornice del progetto di residenze artistiche ‘Umbria, una terra che ti muove’, un percorso nato nel 2019 da un’idea del Centro di Residenze Umbre C.U.R.A. per accompagnare i territori colpiti dal sisma nel 2016.
Il progetto ha l’intento di lavorare sulla trasformazione dei luoghi grazie a processi artistici capaci di leggere il patrimonio immateriale e renderlo fisico, concreto e trasformarli in opere visibili e tangibili di artisti contemporanei con atti performativi ed interventi permanenti tramite azioni di indagine. Un tema centrale è quello del "cosa resta” dopo che gli artisti hanno abitato un luogo a seguito dell’intervento effimero e transitorio per sua natura e momenti di partecipazione con le comunità residenti.