IMG 20201212 WA00012(ASI) Tutto era pronto già da ieri notte. Le rotaie erano state posate, le ultime opere controllate, i cablaggi già fatti e i treni della giornata seguente erano stati riorganizzati per consentire le ultime 30 ore di lavoro che avrebbero dismesso il vecchio tracciato da Spoleto a Campello in favore del nuovo, più sicuro e più veloce tratto in galleria. Ma niente. Tutto era pronto tranne la burocrazia. Quest’ultima, per cause ignote, ha deciso che non si doveva aprire la tratta oggi.


L’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria) ha infatti negato le autorizzazioni a procedere con le ultime 30 ore di lavorazione che avrebbero allacciato la nuova variante di percorso della linea da Foligno a Orte, tratta strategica della Roma – Ancona. Le motivazioni di questo diniego sono ancora tutte da chiarire. Ancora non sono stati diramati ne bollettini ne comunicati ufficiali.
Ciò che è certo è che tutti i dipendenti, le maestranze, gli operai ed i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) hanno lavorato anche su massacranti turni da 10 o 12 ore per rispettare la data di consegna prevista dell’opera entro domenica 13 dicembre. Allo stesso modo il personale Trenitalia si è sobbarcato la non certo facile mansione di dover accompagnare e sostenere i viaggiatori che nella giornata di oggi, sabato 12 dicembre, hanno dovuto fare ben tre cambi (treno – autobus - treno) per superare la tratta interrotta alla circolazione tra Foligno e Spoleto.
Quindi, come spesso accade in Italia, a mancare non è stato il valore degli uomini e delle donne, operai e operaie, tecnici e dirigenza dell’unità territoriale di Foligno di Rfi. Non è mancata la loro dedizione all’azienda, né alla causa costituzionale di garantire la mobilità del paese. Lo spirito di sacrificio e voglia di lavorare del personale aveva infatti consentito il rispetto dei termini presi in un paese dove a livello nazionale purtroppo gli impegni presi sono soliti slittare (anche di anni). Anche il tratto di ferrovia velocizzato in questione rientra purtroppo in questa categoria delle promesse slittate nel tempo. La progettazione della velocizzazione delle ferrovie Roma – Ancona, e della collegata Foligno – Terontola, risale infatti agli anni 90. Più volte finanziata dal Cipe nei primi anni del 2000, ha visto ad oggi la realizzazione della sola tratta tra Foligno e Campello sul Clitunno. Poi, per 15 anni, il nulla. Fallimenti su fallimenti di aziende che avevano vinto gli appalti. Fondi la cui reale destinazione finale è rimasta spesso ignota malgrado fossero stanziati con ben specifici obbiettivi.
Ma infondo cosa importa? Uomini e donne hanno solo lavorato al limite delle proprie possibilità negli ultimi 30 giorni per rispettare i tempi di consegna di un opera che era in ritardo di almeno 10 anni e la cui realizzazione, oltre alle ingenti somme di denaro pubblico necessarie, ha implicato una intera giornata di disagi per i passeggeri lungo uno degli assi ferroviari più strategici del paese. Che sarà mai infondo attendere ancora una data da destinarsi per completare gli ultimi metri di rotaie tra Spoleto e Campello sul Clitunno?
(Per approfondimenti ulteriori sulla mancata inaugurazione rimandiamo all’articolo pubblicato ieri http://umbrianotizieweb.it/attualita/28152-treni-soppressi-in-umbria-chiude-la-tratta-spoleto-campello-stop-all-esercizio-per-attivare-la-nuova-variante )
Alexandru Cenusa – Agenzia Stampa Italia


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