pecchio(UNWEB) Intervista ad Olga Tecchio, giovane talento umbro della musica.

- D: Siamo con Olga Tecchio, vuoi presentarti?

- R: Sono Olga, ho quasi 32 anni e nella vita svolgo alcuni lavori ma canto per vivere. Il lavoro è una necessità, il canto è un piacere.

- D: come è iniziata questa tua passione?

- R:La mia passione per la musica è iniziata, come per molti, da sempre, ma solo grazie al coro della scuola superiore, coordinato dal maestro Mauro Chiocci e la professoressa Aurora piampiano , ho capito che cantare mi portava in una dimensione per me felice. Solo dopo il primo concorso di canto nazionale “ “, però che ho capito che potesse essere anche un lavoro.

- D: È stato così che hai inziato il tuo percorso?

- R: Questo si, ha dato l’imput per farmi cantare in concorsi, serate e competizioni nazionali anche più conosciuti. Ad esempio, sono arrivata alla semifinale nazionale del concorso “ Eleonora Lavore” e quest’anno ho tentato la partecipazione al concorso “umberto Giordano”. A coordinarmi in questo percorso per quest’anno scolastico canoro è Raffaella Porciatti, insegnante di canto alla scuola “Piano Solo” di Perugia del direttore Alessandro Deledda, coordinatrice, inoltre, del progetto con Umbria Jazz che per quest’anno ci vedrà, con un’orchestra di voci e strumenti di vario genere, nell’esibizione con dei pezzi jazz favolosi e di grande spessore.

- D: Hai altri progetti musicali in vista?

- R: Per ora, vista la situazione che ci vede bloccati in molte delle attività della vita “normale”, ho in vista con la riapertura di ristoranti e locali, di riprendere alcune tappe fisse che avevo da tempo per serate canore e di divertimento e, sperando che la pandemia ce lo permetti, di poter ritornare a cantare anche in eventi privati e pubblici come una volta.

- D: a proposito di questa pandemia, quali disagi ha portato al mondo della musica e ai giovani o meno che lavoravano in questo settore, secondo te?

- R: La pandemia ha in un caso rotto un sistema di equilibrio già un pò precario che era il mondo della musica come ambito lavorativo per tutti coloro che “ne campavano”, poichè, bloccando la possibilità di esibirsi in concerti e serate, private o pubbliche che siano, non ha permesso al cantante o al musicista di fare della propria passione il suo lavoro. Anche se ha portato all’evoluzione della musica attraverso internet, convertendo anche chi prima non utilizzava questo mezzo e unificando il mondo del ragazzo più giovane, già veterano del web, alla realtà del più “vecchio” che ha dovuto adeguarsi, facendosi conoscere, però, da chi su youtube, tik tok o altre piattaforme online, ci navigava da sempre.

 


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