Al Serafico si stanno svolgendo gli esami scolastici di fine anno per i 12 giovani ospiti che hanno usufruito del percorso dell'istruzione parentale attivata a settembre. La presidente dell'Istituto, Francesca Di Maolo, sottolinea: "Un'esperienza nata per contemperare il diritto all'istruzione e quello alla salute nella fase pandemica. Speriamo che dal prossimo anno scolastico i nostri ragazzi possano far rientro in classe".
(UNWEB) Assisi. Giornate di esami all'Istituto Serafico di Assisi. Grazie all'attivazione a settembre dell'istruzione parentale per dodici ragazzi ospiti della struttura è stato possibile garantire lo svolgimento regolare dell'anno scolastico. L'istruzione parentale prevista nell'ordinamento italiano permette alla famiglia, in questo caso avvalendosi della collaborazione dei professionisti del Serafico, di provvedere in modo autonomo all'educazione dei figli dopo aver sottoposto la richiesta al dirigente scolastico. Sempre secondo quanto previsto dalla legge, alla fine dell'anno scolastico è necessario sostenere gli esami di idoneità davanti alla commissione composta dagli insegnanti delle scuole a cui i ragazzi sono iscritti. Gli esami, iniziati martedì 18 maggio, stanno proseguendo. Protagonisti di questo complesso progetto sono otto bambini iscritti alla primaria e quattro ragazzi iscritti alla secondaria di primo grado.
"Quest'esperienza è nata per contemperare due diritti fondamentali dei nostri ragazzi: l'istruzione e la salute – spiega la presidente dell'Istituto Serafico, Francesca Di Maolo -. I protocolli di sicurezza in fase pandemica sulle strutture residenziali non consentivano la frequenza scolastica dei bambini e dei ragazzi residenti. Ma di fronte a tante difficoltà e con la collaborazione dei genitori e dei dirigenti scolastici, non ci siamo arresi e siamo riusciti ad organizzare internamente l'istruzione dei ragazzi grazie ai nostri educatori professionali. Speriamo che dal prossimo anno scolastico i nostri ragazzi possano tornare a frequentare le scuole del territorio e vista la loro giovane età contiamo che presto il vaccino possa essere somministrato anche a partire dai 12 anni, in modo da poter proteggere al meglio ragazzi che sono molto fragili e a maggiore rischio in caso di contrazione del virus".
Per mettere in pratica il progetto è stato necessario un costante lavoro di confronto con le scuole a cui sono iscritti i ragazzi, il Convitto nazionale Principe di Napoli diretto dalla professoressa Annalisa Boni e l'istituto comprensivo per ciechi di Assisi diretto dalla professoressa Francesca Alunni, i docenti e il personale del Serafico. Confronto che ha permesso di far svolgere agli ospiti del Serafico il programma scolastico previsto dal Piano educativo individualizzato (PEI) in spazi appositamente pensati e strutturati come ambienti idonei a favorire l'apprendimento. Resta fermo l'auspicio che a settembre i ragazzi e i bambini facciano ritorno in classe.
"La scuola ha un ruolo inclusivo determinante nel percorso di abilitazione educativa-riabilitazione di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali e il nostro desiderio è che a settembre i nostri ragazzi possano fare ritorno in classe - dichiara Silvia Ilicini, pedagogista dell'Istituto Serafico e referente del progetto – Tuttavia, in questo particolare e inedito periodo, l'accesso all'istruzione parentale ha permesso ai nostri giovani ospiti di non rimanere esclusi dalla possibilità di usufruire di un'offerta educativo-didattica individualizzata e personalizzata grazie al lavoro di un team formato da oltre dieci figure specializzate in ambiti differenti quali il potenziamento cognitivo, l'attività occupazionale, la stimolazione plurisensoriale, le attività musicali, l'attività fisica adattata e la musicoterapia, in costante collaborazione con gli educatori di residenza".
Un progetto complesso reso possibile anche grazie alle famiglie, che hanno dimostrato piena fiducia nelle scelte dell'Istituto, e alle dirigenze scolastiche che hanno strutturato questo innovativo percorso insieme al Serafico.
"Abbiamo messo in campo un grande sforzo collettivo fatto di progettualità, confronto, competenze e investimento economico per rispondere alle chiusure – conclude la presidente Di Maolo – garantendo ai nostri ospiti il loro imprescindibile diritto allo studio. Grazie a questo progetto innovativo ora possiamo vedere i nostri ragazzi mentre affrontano gli esami dimostrando tutte le loro capacità".