AAACercasi(UNWEB) Perugia. Giovedì 10 giugno 2021 alle ore 10:30 si è tenuta la conferenza stampa telematica "AAA CERCASI Ingegneri Civili e Ambientali", nel corso della quale è stato presentato il profilo dell'Ingegnere Civile e Ambientale sono state discusse le sue rinnovate prospettive occupazionali.

L'evento è stato organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia con l'obiettivo di approfondire le peculiarità dell'offerta formativa del Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale (triennale) e dei successivi Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile e in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio, volti alla formazione di una tra le figure più richieste dal mercato del lavoro, per la sua capacità di dare risposta a problemi complessi e molto attuali.

La conferenza stampa è stata introdotta e coordinata dal Professore Giovanni Gigliotti, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. Sono intervenuti docenti del Dipartimento la cui attività didattica e di ricerca riguarda gli ambiti specialistici di applicazione dell'Ingegnere Civile e Ambientale (Professori Filippo Ubertini, Massimiliano Gioffrè e Alessia Flammini) e l'Ingegnere Stefano Mancini, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia.

DICHIARAZIONI PER LA STAMPA

Giovanni Gigliotti

Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale UNIPG

Negli ultimi mesi il servizio Job placement del Dipartimento, la Direzione e i singoli docenti hanno ricevuto numerose richieste da parte di studi professionali e aziende del settore per la ricerca di giovani Ingegneri Civili o Ambientali da inserire nei loro organici.

Dopo anni di stasi nel campo dell'Ingegneria Civile e Ambientale, dovuta in larga misura alla farraginosità delle procedure e alle inadeguate risorse investite, queste richieste rappresentano un importante segnale del risvegliato interesse del modo del lavoro nei confronti di queste figure professionali, segnale comunque confermato da altre fonti, non ultimi gli organi di informazione.

Come spiegare questa significativa inversione di tendenza? Le risposte possono essere molteplici, tutte, però, con un comune denominatore: la necessità fortemente avvertita di sicurezza non solo delle strutture e infrastrutture, ma anche del territorio in cui esse sono realizzate. Questioni tipiche e centrali – ma sarei portato a dire anche di esclusiva competenza – degli Ingegneri Civili e Ambientali.

Questi infatti si sono sempre distinti per le elevate competenze e la spiccata professionalità. Le prime derivano dalla solida formazione di base e dagli approfondimenti nelle materie più professionalizzanti e sono il risultato di una didattica sempre al passo con le innovazioni in campo tecnico, tecnologico e scientifico. La seconda è il risultato di una Scuola che ha da sempre collocato il bene e la sicurezza della collettività al primo posto.

Oggi gli Ingegneri Civili e gli Ingegneri Ambientali sono professionisti in grado di rispondere efficacemente alle grandi sfide dell'attualità, e questo è il motivo per cui sono tanto ricercati. Mi riferisco, a titolo di esempio, alla sicurezza di ponti e gallerie, alla mitigazione del rischio sismico e di quello idrogeologico, al risparmio e all'ottimizzazione della risorsa idrica, al trattamento dei rifiuti e delle acque reflue urbane e industriali.

Nei nostri Corsi di Laurea triennali e magistrali tutti questi argomenti sono trattati nell'ambito di una didattica che affonda le proprie radici e trae ispirazione dalla ricerca all'avanguardia condotta nel Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, riconosciuto quale Dipartimento di Eccellenza.

Filippo Ubertini

Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni

Docente del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile

Tra le principali sfide che gli Ingegneri Civili dovranno affrontare negli anni a venire vi è la necessità di valutare e monitorare la sicurezza dei ponti e delle gallerie che compongono la rete di trasporto nazionale, affinché non si verifichino più gli eventi drammatici del recente passato. Lo sforzo che il Paese dovrà compiere in questo senso è poderoso, considerando che in Italia vi sono all'incirca 30.000 ponti, che l'Italia è seconda soltanto al Giappone per numero di gallerie, che l'Italia ha un territorio particolarmente esposto al rischio sismico e al rischio idrogeologico e che la gran parte delle opere d'arte ha già raggiunto o sta raggiungendo la fine della propria vita nominale.

Per questi motivi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha adottato a fine 2020 le innovative "Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti" elaborate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che pongono l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo. In tale ambito, i gestori pubblici, i concessionari, gli organismi di controllo e le società di ingegneria stanno alimentando una notevole ricerca di Ingegneri Civili altamente qualificati per l'esecuzione di campagne di monitoraggio, ispezioni periodiche e valutazioni di sicurezza di ponti, coniugando sempre di più i metodi propri dell'ingegneria delle strutture con le più avanzate tecnologie dell'innovazione digitale (e.g. reti di sensori, droni, realtà virtuale e realtà aumentata per le ispezioni, sistemi di telerilevamento satellitare, algoritmi di monitoraggio basati su apprendimento automatico e intelligenza artificiale, sistemi di gestione informatizzata delle infrastrutture).

Considerando che dei circa 192 miliardi di euro di investimenti previsti nel PNRR ben il 32,6% sarà destinato alle costruzioni, con l'obiettivo prioritario di migliorare le infrastrutture, i principali osservatori del mercato concordano nel prevedere una grande richiesta occupazionale in questo settore negli anni a venire.

Massimiliano Gioffrè

Professore Associato di Scienza delle Costruzioni

Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile

Negli ultimi anni si è assistito a una crescita costante della richiesta della figura professionale dell'Ingegnere Civile per fronteggiare la necessità di preservare e proteggere il grande patrimonio storico architettonico presente sul territorio nazionale.

In particolare, in Umbria il costruito è rappresentato da strutture in muratura che rendono la comprensione della natura intima dei manufatti, il tentativo di descriverne il comportamento strutturale, la stima dei livelli di sicurezza nei confronti degli eventi naturali come quelli sismici e l'ipotesi di interventi di manutenzione e recupero per garantirne la sopravvivenza nel tempo e nuovi usi, un problema estremamente complesso. Per affrontare questa complessità l'Ingegnere Civile rappresenta senza dubbio la figura centrale, disponendo di conoscenze e competenze che gli permettono di utilizzare strumenti sempre più sofisticati e tecniche innovative e sostenibili.

Negli ultimi 150 anni in Italia un evento sismico ogni 5 anni ha prodotto gravi danni a persone e cose e circa il 40% delle abitazioni (12 milioni di immobili) richiede interventi di recupero. Per questo motivo da qualche anno i governi hanno stimolato interventi per il miglioramento delle prestazioni sismiche degli edifici e la riduzione delle vulnerabilità attraverso opportuni strumenti come il cosiddetto Sismabonus.

Anche il miglioramento delle prestazioni energetiche del costruito esistente rappresenta un cardine fondamentale per uno sviluppo sostenibile del paese. Il Superbonus 110% ha messo a disposizione ingenti risorse economiche che hanno dato impulso all'economia nazionale e hanno evidenziato in maniera evidente la necessità della figura professionale dell'Ingegnere Civile.

Le costruzioni sono anche al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dove il 32,6% delle risorse provenienti da Recovery and Resilience Fund, React EU e FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione) sono dedicate alla spesa per investimenti in costruzioni ed opere di edilizia civile. Per l'attuazione degli obiettivi ambiziosi del PNRR il supporto delle migliori professionalità come l'Ingegnere Civile sarà determinante.

Il ruolo centrale delle professioni tecniche in generale e degli Ingegneri Civili in particolare è testimoniato anche dall'incontro tenutosi all'inizio di questa settimana tra il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e Coordinatore della Rete Professioni Tecniche (RPT), Armando Zambrano, con il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, per l'esame dei primi dettagli del protocollo tra Ministero e RPT per la realizzazione del portale finalizzato al reclutamento di professionisti nella PA previsto dall'ultimo Decreto approvato dal Governo.

Alessia Flammini

Professore Associato di Costruzioni Idrauliche

Docente del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio

L'ammodernamento e la realizzazione e/o il potenziamento in chiave di sostenibilità ambientale delle infrastrutture civili costituiscono una delle sfide dell'Ingegneria Civile e Ambientale del XXI secolo.

Tale esigenza è largamente diffusa sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, ed è fortemente presente nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nuove linee dell'alta velocità, potenziamento e messa in sicurezza di infrastrutture viarie e portuali, di infrastrutture idriche per la tutela della risorsa idrica saranno nei prossimi anni l'ambizioso campo di azione dei laureati in Ingegneria Civile e Ambientale in un contesto di finanziamenti senza precedenti.

Stefano Mancini

Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia

L'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia ha sempre mantenuto uno strettissimo rapporto con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia, anche allo scopo di orientare meglio le attività da svolgere nell'ambito dei diversi corsi di studio, per una adeguata formazione delle figure professionali maggiormente richieste.

Nel recente Congresso Nazionale degli Ingegneri, il Ministro Brunetta ha anticipato la grande necessità di Ingegneri anche nella Pubblica Amministrazione. Di questo si è poi avuto ampio riscontro nel piano di sviluppo e di assunzioni appena presentato.

Inoltre, sarebbe molto utile una pianificazione più attenta e continua delle esigenze di figure ingegneristiche, per evitare di trovarsi, come in questo momento, soprattutto a causa di sisma-bonus ed eco-bonus, in una emergenza prodotta dalla diminuzione degli iscritti nei corsi di laurea in Ingegneria Civile e Ambientale degli ultimi 10 anni.


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